9.9.09
Double Trouble
Lacerante il vuoto di certe giornate. Quella sensazione come di Tempo che ti scivola sulla pelle, implacabile, e ti mette con le spalle al muro, ti costringe a chiederti che ne è stato della tua vita fino ad ora.
Ho fatto le scelte giuste? Perso qualche treno, lasciato andare qualcuno di prezioso, perso un po' di dignità, amato senza speranza, lottato per cause perse, regalato il mio tempo a chi non ne aveva bisogno, donato un sorriso a uno sconosciuto in cambio di un pezzetto di paradiso?
E poi c'è lo scontro. L'inevitabile confronto con lui. L'Alter Ego. E lì non c'è alias che tenga.
Siete solo tu e lui. Non c'è spazio per gli scontri dialettici, i giochi di parole, gli evitamenti, gli occhi oscurati da un paio di occhiali da sole, l'identità celata dietro un fiume di parole.
Lui sa. Lui ti legge dentro. Sei un libro aperto.
E la cosa ti fa stare male. E ti eccita, anche.
Perché muori dalla voglia di lasciarti esplorare.
Davvero.
Ma l'istinto graffia, scalcia, impreca. Achtung! Qui non si passa!
E allora non resta che prenderti di petto, immobilizzarti le braccia, non lasciarti nemmeno un centimetro di spazio per una fuga all'ultimo secondo.
À bout de souffle.
Respiri affannosamente. Non hai scampo.
Una trappola mortale. Un'esplorazione sottopelle.
Il gusto della vita, un attimo prima della morte.
Ma tu ce l'hai un'Anima?
Certo che ce l'ho, cosa credi?
E allora dimostralo! Scendi dal tuo piedistallo, smetti di trincerarti. Che cazzo hai nella testa?
Mille battiti al secondo. È questo il tempo di morire?
Un fiore strappato alla madre terra, e così privato insieme dell'esistenza e dell'intima sua essenza.
Mi sento mancare, ho la testa leggera. Eppure non riesco a togliermi quel sorriso dalla faccia.
Stroboscopiche luci venute da chissà dove mi picchiettano le palpebre dall'interno. Forse è l'Inferno.
Non me ne andrò finché non avrò ottenuto quello che mi spetta.
Fa' un po' come ti pare. Tanto non ho niente di meglio da fare. E per quanto mi riguarda, potrei anche morire domani.
Sei solo un'illusa. Ti credi tanto forte, tanto impenetrabile. E invece ti si legge dentro. Sei trasparente.
Al limite dell'imbarazzante.
Ridi. Ridi pure. Tanto da qui non mi muovo. Non esisto. Chiudo gli occhi e quando li riaprirò te ne sarai andato. O sarò morta. Che cosa me ne importa.
Il mio Alter Ego è scomparso. Non c'è anima viva nella piazza deserta. Solo un lampione a farmi compagnia. Non si sente nemmeno il suono di qualche motore lontano, neanche uno schiamazzo.
È un attimo. Una forza mai vista mi invade da dentro. Svengo.
Un respiro sconosciuto e la sconvolgente sensazione di aver perso completamente il controllo.
DOVE DIAVOLO SEI, DÈMONE! FATTI VEDERE!
Gli occhi mi si rivoltano all'indietro. L'oscurità lascia il posto a un'ombra grigio fumé dai contorni dorati.
Lui è lì, sulle mie pupille. La sua risata agghiacciante mi gela il sangue e mi paralizza la schiena.
Ora non puoi più distogliere lo sguardo! Sarai costretta a guardarmi per sempre.
Non puoi sfuggire al tuo doppio.
Se vuoi conoscere la verità, cercala negli occhi.
Sountrack: Secret Sequence - Electro Sun
[N.d.B.: Avevo già scelto il titolo del post, prima ancora di aver trovato un brano adatto. Cerco 'psytrance' su YouTube e provo un paio di brani finché non trovo gli Electro Sun. Ascolto il pezzo, poi leggo le informazioni che l'accompagnano... L'album da cui è tratto si intitola Double Trouble. Sorrido. È andata.]
GrafoManie:
a kind of magic,
deliriums,
dèmone,
dialoghi impossibili,
game over,
racconti
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4 commenti:
E' che ci si farebbe all'amore se non fossero così, questi demoni intendo.
Non ci si scappa, è fuor di dubbio,è che talvolta la stanza è troppo piccola è troppo scura. Affollata da mille pensieri, da echi di voci lontane e vicine. Accendere la luce potrebbe mostrare gli ostacoli ma potrebbe farci rimpiangere di averla accesa. Credo che che non resti altra via che procedere a tentoni tra urti dolorosi, poi, come un cieco si imparerà a vedere l'oscurità. A conoscere le nostre stanze interiori.
L'unica cura per i nostri demoni? Farli crepare... di risate :D
Buona serata. Un abbraccio Museum!
Roberto
di fronte a certi demoni preferisco squarciarmi,fino a vedermi le interiora ma mai far finta di non sentire!
Il fumo le ombre?
Le temo ,mi fanno paura per questo le guardo anche se questo significa rivoltarmi le pupille e implodere!
Gli occhi sono biglie colorate che mi piace collezionare (quasi) a qlsiasi prezzo!
Un bacio sorellina....e buona tranquilla giornata! :)
anime
ne sono rimaste poche
@Mio: dici bene! Anzi, diamoci da fare. Abbiamo il dovere di schiattare e far schiattare di risate!
Grazie dell'abbraccio... Inutile dire che ricambio...
@desa: grazie per l'augurio... tranquilla, ahimè, non lo è stata come giornata, ma per fortuna non è ancora finita! Ah, che guaio, avere a che fare con i propri dèmoni! Un bacio grande, sorellina!
@Vale: già. E quelle poche che ci sono, si nascondono fin troppo bene. Sarà perché hanno paura di nuove ferite?
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