31.3.10

Dolce




Mi hai chiamata Dolce, so di averlo soltanto sognato. Ti sei stretto a me, una mano a proteggermi la guancia. Il vento dei giorni scorsi preannunciava il Cambiamento, ma non ha soffiato via l'inquietudine che sento. Sei dentro.
E non c'è luna, non c'è sole, non c'è universo che possa contenere tutto questo Immenso. Io non sono Senso. Ma corpo fragile, e denso. Dovrei concentrarmi, ma lievito e penso. In questa gabbia di latta, la mente si agita, distratta.

Non posso permettermi di percepire i vuoti delle assenze, di certe inevitabili mancanze. Che inizino le danze! Tenderò la mano verso la tua Ombra, perché possa far parte di me in ogni istante. Io, che ho bisogno del Mare, del suo odore intenso, così ammaliante.
Mi ricorda l'urgenza di abbandonare l'anima al flusso della vita, ed io vorrei sentirla fluire in me, con me, lasciare che attraversi le mie fibre, che mi scorra in ogni cellula e sinapsi, fino ad arrivare al Tutto. Io, che mi sento così Niente.

Dove sei? Dove sono?
Pulsazioni ancestrali continuano a chiamarmi.
Da dove? Da quando? E perché me?
Sarò all'altezza del cammino che mi invita?
Sarò degna del percorso celeste che posso solo immaginare?

Le mie dita obbediscono al dettato universale, la mente si distacca dalle cose quotidiane. In momenti come questi, la chiamata dell'Abisso è irresistibile. E allora mi chiudo, spaurito bòzzolo in attesa di nuove primavere.

So che resteranno in pochi. Coloro che sentono e comprendono questo stesso richiamo. Sapranno perdonarmi per le mie distanze, per il mio non apparire sul palcoscenico della vita.

Sono giorni d'attesa, condivisione e meraviglia.
L'Anima mi scivola dalle dita...


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Sacrifice - Lisa Gerrard

27.3.10

Shadow





Condensare in un tripudio di suoni e armonie, in un dilaniante ed eterno vocalizzo, tutto l'amore e l'odio, tutto il dolore, in quell'estremo bisogno di perdonarti per un male di cui non hai colpe e che ti rende, giorno dopo giorno, sempre più estranea ai miei occhi.

Mi hai donato la Vita ed io vorrei tanto potertela restituire, in luogo di questa Non Vita che si è impadronita della tua mente. Non posso e non potrò mai farci niente. Chiedo solo l'unica evoluzione possibile, che ha il suo apice nel perdono.

In un lungo impossibile abbraccio, ritrovare quel calore perduto, quel sorriso scevro di dèmoni ed ombre, quello sguardo in cui perdermi e finalmente ritrovare la fiducia in me stessa e nel mondo.

Perdonami, se non voglio più essere la tua ombra.
Perdonami, se non riesco più ad amarti come vorrei.

In questa primavera dell'Anima, spero di essere all'altezza di tutta la meraviglia che mi viene incontro, spero di meritare lo splendore del Mare.

Spero, un giorno, di ritrovare un Senso a questo mio singhiozzare...


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Sanvean (I Am Your Shadow) - Lisa Gerrard

24.3.10

Dancin' Queen




Identificarsi totalmente, commuoversi in un modo che non si può spiegare...
..."solo" perché qualcuno è stato capace di sceneggiare in una brevissima scena la tua essenza, il tuo vero io, il tuo rapporto con la vita e con l'amore, come mai nessuno prima!

Grazie a Paul Abbott, che per il personaggio di Fiona in Shameless si è ispirato a sua sorella e alle reali vicende della sua sgangherata famiglia!


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

20.3.10

Through The Fire



Alte si levano le fiamme
!
Acre l'odore,
Mi toglie il respiro
A un soffio dalla Morte
A un passo dal Desiderio

finestra aperta sull'Avvenire,
libera finalmente
da un frammento di Passato,
prego che il maleficio
non resti imprigionato
da tutto il Male
che mi hai saputo dire

danzano, le anime ribelli
nel giorno dell'equinozio,
le gambe anchilosate
dopo un lungo inverno

sciolti e liberi i capelli,
lontano il quotidiano strazio
le anime a lungo amate
finalmente libere, dal loro inferno

un'alba meravigliosa,
da togliere il fiato:
aiuta questa sposa
a non temere il Fato!


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM


Soundtrack: Red Song - Jocelyn Pook



19.3.10

Noosfera-Tu




Di sensazioni tattili
accòlite di rettili

Di inganni luminosi,
sensazionali e odiosi

Riesci a sentirmi pulsare
sotto il cuoio capelluto,
nascosta tra le scintille impercettibili
del tuo ultimo starnuto?

Navigare nell'iperspazio,
attraverso la noosfera,
diventa più facile
alle prime luci della sera

Abbandonati all'atmosfera
di una Musica che fa vibrare,
finalmente riscoprire
la dimensione molecolare
perduta nel nostro dire
e nel nostro fare...

From general to particular, and back
We slowly go on crawling
Until we find another start

In another time
In another place

To be born again,
In another skin,
As a new race...


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Dream, Brother - Jeff Buckley


17.3.10

Void




C'è una luce lì in fondo, la vedi? Comincia a camminare, te ne prego. Abbi fiducia in me, sarò la tua guida, la spalla che ti sorregge, lo sguardo tenero e amorevole che ti incoraggia, sarò la tua ultima spiaggia...

Oscure ombre mi danzano attorno, le sento nella testa. Un fragore di onde si eleva sopra il mio piccolo corpo inutile. Sacco avvizzito di belle speranze. Avvolgilo di acqua e sale, lascio a te il piacere delle danze!

Questa notte ho sognato un'orca gigantesca. Si dibatteva, prigioniera di una rete. Qualcuno si è dato da fare per liberarla. L'orca, di nuovo libera, si è scagliata contro i suoi stessi salvatori, divorandoli senza pietà. Io osservavo da lontano, su un pontiletto di legno, avevo potuto vedere tutta la scena dall'alto, senza poter fare niente. Impotente. Come sempre. Ho dovuto imparare a conviverci, col sentimento di impotenza. Ma evidentemente non mi riesce granché bene. Nemmeno io riesco a sopportare la mancanza di una soluzione, eppure questa è la realtà. E fa male. Cazzo se fa male.

L'essere umano parla di libero arbitrio, di forza di volontà, di libera scelta. Verità in cui avevo sempre creduto anche io. Ma poi arrivano quegli eventi chiamati cataclismi. Quelli su cui non hai alcun controllo. Quelli che non dipendono da te. E lì la scelta diventa fuggire lontano e convivere per sempre col senso di colpa, col rimorso, col dolore... oppure restare in trincea, fino alla morte. Non esistono vie di mezzo. Forse avrei potuto scegliere, un tempo, quando ero piena di energie. Quando non avevo ancora messo in campo altre scelte, che si sarebbero rivelate in seguito causa di crolli improvvisi della parte di montagna in cui avevo già incominciato a scavare la mia galleria verso la salvezza. Ora ho entrambe le vie di fuga bloccate e, per di più, sono priva di forze per il troppo scavare nel modo sbagliato.

Peggio per te! Avresti dovuto tenere conto della morfologia della roccia, prima di iniziare!

Già. Ci arrivo sempre troppo tardi. E intanto sembro sempre di più un disco rotto.
Forse non voglio veramente trovare una soluzione, come mi disse un giorno, di tanti anni fa, Occhi Cerulei. Tutto ha una sua spiegazione inconscia. Forse sono votata al martirio e non lo sapevo.

Ma vaffanculo, Occhi Cerulei!

Vaffanculo... perché forse avevi ragione tu.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Lux Aeterna - Clint Mansell [Requiem For A Dream Soundtrack]



15.3.10

Ultimo Giorno Per Votarmi! :)



Ultimo giorno per votare il mio podcast agli European Podcast Award!
Music(e)scapes nasce per dare spazio alla musica Creative Commons da tutto il mondo.
Per votare avete tempo fino al 15 marzo 2010 (cioè oggi)!
Come fare? Basta un clic sulla scritta "click here to vote", che trovate qui sotto, all'interno del player con le puntate finora pubblicate.

Thanks, folks! ;)








YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

14.3.10

Chi Mi Capisce...





Cristalli di ghiaccio. Ma quando cazzo arriva 'sta primavera? Ho bisogno di sole. Tagliare i capelli non serve a una ceppa, se i nodi da sciogliere non riesci a estirparteli da dentro. So tutto. Eppure non basta. Saggia per gli altri, incapace per me stessa. Come sono finita in fondo al pozzo? Nemmeno me lo ricordo. È stato un lento scivolare, giorno dopo giorno. Una catena, prima impercettibile, di eventi, che sono lentamente diventati una valanga.

Se esterni i tuoi sentimenti, sembra che tu voglia attribuire le colpe a qualcun altro. Niente di più falso. Dico sempre che sono la peggiore nemica di me stessa e non faccio che colpevolizzarmi sempre per tutto, anche per ciò di cui non ho colpe. Ma ci sono situazioni che sono dati di fatto. Esperienze vissute, esperienze mancate che ci segnano dentro. Una voragine infinita, capace di risucchiarti se per qualche motivo rallenti o interrompi la corsa forsennata che riempie di gesti e azioni ogni istante, allontanandoti da te stesso e dal dèmone con cui dividi quello scomodo alloggio chiamato corpo. Chi si ferma è perduto. Cazzo, se è vero! E non è che mi sia mai veramente fermata. Ho solo tagliato alcune cose per concentrarmi su altre, ma non avevo previsto che mi sarei rinchiusa da sola in un pericoloso labirinto di specchi, dove presto o tardi mi sarebbe mancata l'aria e il contatto umano, fisico, carnale con le persone. E di nuovo riparte la vocina della mia coscienza: è tua la colpa! Potevi scegliere diversamente!

Già, cara simpatica vocina del cazzo! Se avessi immaginato che sarebbe andata a finire così, non pensi che magari lo avrei fatto? Posso anche sbagliare, senza dovermi ogni volta sentire una merda? O tu ti senti tanto meglio di me da potermi giudicare? Ognuno è a sé, non ci sono ricette universali. Ciascuno di noi ha un quantitativo diverso di energia vitale, che determinati cataclismi contribuiscono a consumare fino a lasciarti, quando meno te l'aspetti, completamente a secco. Spesso quando è troppo tardi, e dopo che per lungo tempo hai continuato a strapazzarti, fisicamente ed emotivamente, agendo al di là delle tue possibilità, senza renderti conto che il corpo e l'anima stavano già chiedendoti una tregua. E ora, ora non puoi che correre ai ripari tamponando alla peggio, e sei costretta a tagliare, a rimuovere, a segare. Anche troppo. Ma non riesci a fare altro adesso.

Insofferente a livelli che non riesci a tollerare, rifuggi tutto e tutti. Ti salvi solo in quei rari momenti di sospensione dell'incredulità altrui, quando ti destreggi, patetica acrobata coi piedi di piombo, tra una vertigine e l'altra dei tuoi stessi pensieri. Quando il pensiero positivo altrui, anziché rafforzarti, ti butta ancora più giù, per l'enorme contrasto con il Nero che ti sovrasta. E ti senti pure in colpa, per il tuo egoismo pessimistico, che diventa a volte persino cosmico. Danzare ormai mi riesce, col pensiero, solamente in certi intervalli di distrazione eteroindotta, quando mi si prende per mano, senza aspettarsi niente, e mi si porta lontano da me. Ed ecco perché questo non può bastare, e perché questo, alla lunga, si rivela inevitabilmente sbagliato. Perché, mea culpa, finisco poi, inconsapevolmente, per far dipendere il mio umore da ciò che mi circonda, nel bene e nel male. E non lo sopporto. Perché so che tutto dipende da me e bla bla bla e ancora bla, ma non ce la faccio lo stesso. E non sopporto nemmeno il patetismo di certe frasi fatte, l'opportunismo, a volte innocente, di chi ti cerca per soddisfare il proprio bisogno del momento e poi scompare quando si esaurisce il problema che aveva dato vita a quel bisogno. Non sopporto me stessa, in prima analisi. E non riesco proprio ad amarmi. Sono giorni così. Passeranno, dicono. Non sarebbe la prima volta. E poi, magari, domani me svéjo e me riamo n'artra vòrta...

Chi me capisce è bravo! E je regalo pure 'na bambolina...


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM


Soundtrack: You Don't Fool Me - Queen
[Le immagini del video sono tratte dal film "La Signora di Shanghai", di Orson Welles]

10.3.10

Il Male Minore





Adulta ormai da un pezzo, con rigurgiti infantili che mi fanno ribrezzo, a distanza di cinque anni riscopro il tuo tradimento con disprezzo. Non eravamo una squadra, come hai potuto farmi questo? Sono passati anni, indomitamente frenetici, fintamente innocui, ma è oggi che non riesco a perdonarti. Non posso più guardarti, senza pensare che tra me e lei scegliesti lei.

E sembri non accorgerti neanche del gravoso dolore che mi hai scaricato sulle spalle. L'ho accettato volentieri, scegliendo il male minore, ma non riesco più a ignorare il mio bisogno di calore! Il quieto vivere ti è sembrata la scelta migliore, ma non so più quanto ancora potrò resistere nel suo irrazionale bagliore.

Ovunque spuntano foto di facce che considero ormai morte. Quegli amabili resti, che vuoi costringermi a vedere. Il dolore si acuisce, e a te non sembra importare. Del resto, come potresti capire? Per te è solo un altro modo per non morire. Ti sembra così di rinvigorire una famiglia che non è mai esistita, se non nel breve lampo di una fugace illusione, che sapeva d'estate e feste comandate, che raramente hanno visto riunite certe grandi tavolate.



Non importa. Il futuro non è ancora ipotecato. Ma la macchia di petrolio si allarga, intenzionata a compromettere l'intero ecosistema.

Una parte di me continua a ripetere: Perdonali, che colpa ne hanno?
L'altra esplode, in un pianto dirotto: A me nessuno pensa?

In mezzo, la me di tutti i giorni, colei che deve pensare alla propria indipendenza. Psicologica, prima ancora che economica. Consapevole che ciascuna è legata a doppio filo con l'altra.

Ma qualcosa dentro di me ormai si è spezzato, e so che è per sempre. Non riesco più a scindere l'affetto per le persone che ho conosciuto nel loro lato migliore e peggiore, dal tradimento di una fiducia che non avrei mai voluto perdere.

Il perdono, dicono, è l'arma più potente. Già, ma che fare quando non si riesce più nemmeno a perdonare se stessi?


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Ripples - Genesis (neanche a farlo apposta, il brano è del 1977...)

Bluegirls come in every size
Some are wise and some otherwise,
They got pretty blue eyes.
For an hour a man may change
For an hour her face looks strange -
Looks strange, looks strange.

Marching to the promised land
Where the honey flows and takes you by the hand,
Pulls you down on your knees,
While you're down a pool appears.
The face in the water looks up,
And she shakes her head as if to say
That it's the last time you'll look like today.

Sail away, away
Ripples never come back.
Gone to the other side.
Sail away, away.

The face that launched a thousand ships
Is sinking fast, that happens you know,
The water gets below.
Seems not very long ago
Lovelier she was than any that i know.

Angels never know it's time
To close the book and gracefully decline,
The song has found a tale.
My, what a jealous pool is she.
The face in the water looks up
She shakes her head as if to say
That the bluegirls have all gone away.

Sail away, away
Ripples never come back.
They've gone to the other side.
Look into the pool,
Ripples never come back,
Dive to the bottom and go to the top
To see where they have gone
Oh, they've gone to the other side...

Sail away, away
Ripples never come back.
Gone to the other side.
Look into the pool,
The ripples never come back, come back,
Dive to the bottom and go to the top
To see where they have gone
They've gone to the other side
Ripples never come back
Sail away, away...

7.3.10

Gocce Di Tenebra









Di salsedine e note ebbra,
piovono gocce di tenebra
nel Vuoto che tutto circonda


come far l'Amore,
lo scoglio e l'onda
nel dolore
che in assenza di calore
mi bracca e m'inonda







YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Ursa Minor - Sun, Cancelled

[Dalla playlist di Music(e)scapes 2, il mio podcast per RADIO PAZZA, scaricabile o ascoltabile qui. Potete votare Music(e)scapes agli European Podcast Award entro il 15 marzo. Basta un semplice clic.]

5.3.10

Voglio Andare A Casa, La Casa Dov'È?



casacasacasamiserveunacasahobisognodicasadatemiunacasalavorocomeunmulomela
meritounacasaancheunbucounastambergaunbugigattolounatopaia.

- Pronto, ho trovato il suo annuncio. Quanto viene l'appartamento di 95mq?
- 320 mila euro.
- Ah. Mi vendo un rene e la richiamo.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Fabbricando Case - Rino Gaetano

Fabbricando case ospedali casermoni e monasteri
fabbricando case ci si sente più veloci e più leggeri
fabbricando scuole dai un tuo contributo personale all'istruzione
fabbricando scuole sub-appalti e corruzione bustarelle da un milione
fabbricando case popolari biservizi secondo il piano regolatore
fabbricando case ci si sente vuoti dentro il cuore
ci si sente vuoti dentro il cuore
ma dopo vai dal confessore e ti fai esorcizzare
spendi per opere assistenziali
per sciagure nazionali e ti guadagni l'aldilà
e puoi morire in odore di santità
fabbricando case
fabbricando case ospedali casermoni e monasteri
fabbricando case ci si sente più veloci e più leggeri
fabbricando case assicuri un avvenire ai tuoi figli con amore
fabbricando case col sorriso e col buonumore
col sorriso e col buonumore
ma dopo vai dal confessore e ti fai esorcizzare
spendi per opere assistenziali
per sciagure nazionali e ti guadagni l'aldilà
e puoi morire in odore di santità
fabbricando case

4.3.10

Guerra Di (Op)Posizioni




Beh? Che hai da guardare? Questa non è roba per dilettanti, ragazzino.
La felicità è una guerra di posizione!
Si combatte giorno per giorno. Minuto per minuto. Ora dopo ora.
Si conquista col sacrificio e si mantiene con l'impegno. E non sarà mai per sempre.
Caduca come le foglie, basta un niente a farle cadere.
E nell'ebbrezza del volo, esse sanno già che è giunta la loro ora.


Il Nero mi perseguita, ma ho imparato a fregarlo...

Fatti sotto! Vediamo chi è più forte!

...e, un giorno, la mia felicità sarà anche la tua.

Su questo non ho dubbi.



YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Lateralus - Tool

Black then white are all i see in my infancy.
Red & yellow then came to be, reaching out to me,
Lets me see.
As below, so above & beyond, i imagine.
Drawn beyond the lines of reason.
Push the envelope. watch it bend.

Over thinking, over analyzing separates the body from the mind.
Withering my intuition, missing opportunities & i must
Feed my will to feel my moment drawing way outside the lines.

Black then white are all i see in my infancy.
Red and yellow then came to be, reaching out to me,
Lets me see there is so much more &
Beckons me to look through to these infinite possibilities.
As below, so above and beyond, i imagine.
Drawn outside the lines of reason.
Push the envelope. watch it bend.

Over thinking, over analyzing separates the body from the mind.
Withering my intuition leaving opportunities behind.
Feed my will to feel this moment, urging me to cross the line.
Reaching out to embrace the random.
Reaching out to embrace whatever may come.

I embrace my desire to,
I embrace my desire to,
Feel the rhythm, to feel connected enough to step aside & weep like a widow
To feel inspired, to fathom the power, to witness the beauty,
To bathe in the fountain,
To swing on the spiral,
To swing on the spiral,
To swing on the spiral of our divinity & still be a human.

With my feet upon the ground i move myself between the sounds & open wide to suck it in.
I feel it move across my skin.
I'm reaching up & reaching out.
I'm reaching for the random or what ever will bewilder me.
What ever will bewilder me.
& following our will & wind we may just go where no one's been.
We'll ride the spiral to the end & may just go where no one's been.
Spiral out. keep going.
Spiral out. keep going.
Spiral out. keep going.
Spiral out. keep going.

3.3.10

'Amore'




Essere felici della felicità degli altri, senza anteporla necessariamente alla propria e senza doverne essere l'unica fonte assoluta. Questo è ciò che credo possa definirsi davvero 'Amore'. Il resto è un mero riflesso compensativo del proprio Ego, che finirà per dissolversi, prima o poi...

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Bullets - Archive