28.5.08

Cas-a/o




Cammino da anni, senza sapere dove diavolo stia andando.

Il Tempo incombe su di me...
Fischietto. Fingo indifferenza.

La strada di casa? Non l'ho ancora trovata, questo è certo.

So solo che nella vita ho fatto di tutto, lavorativamente parlando, e il passato si dispone davanti ai miei occhi in modo casuale, senza un criterio razionale.
Come i bastoncini del Mikado.

Quanta pazienza ci vuole per giocare a Mikado. Pazienza che non ho mai avuto.
E infatti finivo sempre, inevitabilmente, per far muovere uno degli odiosi bastoncini...

L'ansia del futuro mi sta strappando la spensieratezza e mi sento già vecchia, dentro a un corpo da adolescente. Anche se non lo sono più da tempo.

Sono senza speranza. Schiava di sogni che popolano le mie giornate nonostante me. Nonostante stia facendo di tutto per non sentirli.
E invece voglio imparare a godermi la vita.
Attimo per attimo.
Atomo dopo atomo.

Svegliarmi ogni giorno con l'ebbrezza di un futuro ancora tutto da costruire, come quando ero adolescente ma non mi ci sentivo...
...quando non avevo ancora le idee chiare su cosa volessi diventare da grande, eppure le avevo molto più chiare di ora.

Perchè continuo a cercare "la mia casa"?
Perchè non riesco a fare di me stessa la mia Casa?

La vita è una caccia al tesoro e da bambina disegnavo le mappe dell'isola dei pirati.
Ci facevo anche i segni delle bruciature, sulla carta.
Mi bastava quello. Un foglio di carta e una penna.
Come vorrei che potessero bastarmi ancora oggi...

Ogni istante che passa sento sfuggirmi il tempo tra le dita...
Tra le pareti di casa - quella vera - sento riecheggiare l'eco della fine.

Come può essere?
Ho ancora così tante cose da fare!

No, non penso alla morte, non lasciatevi ingannare.
Solo penso, che penso troppo. E non sempre in modo costruttivo.

Penso a tutto quello che ho fatto nella vita, alle persone che ho incontrato, agli sbagli che ho commesso, alle parole non dette, alle occasioni perse, alle "coincidenze", ai bivi in cui ho preso una direzione invece che un'altra, agli incubi che sembravano senza fine, ai sogni che sembravano a un passo dalla realtà e poi si sono eclissati come nebbia al sole...

E penso a quante volte mi sono ritrovata nelle situazioni più stimolanti semplicemente buttandomi, senza pensarci troppo. Semplicemente trovandomici, per "caso".
Perchè le mie azioni e i "casi della vita" hanno prodotto strane interferenze e hanno voluto che io mi trovassi in un determinato posto proprio in un preciso momento.
Come in un film, quando avviene quella che gli addetti ai lavori chiamano la chiamata dell'eroe... E l'eroe, riluttante, alla fine si ritrova coinvolto in una nuova avventura... costretto a sfidare i suoi stessi limiti...

Ecco, se c'è una cosa che non vorrei mai possedere sono proprio i limiti.
Ma subito mi ricredo, perchè devo proprio a loro tutte le opportunità che ho avuto nella vita di sfidarmi.

E allora penso proprio di essere sulla buona strada...
...aperta a nuove sfide...
...con addosso una gran voglia di imparare a ballare il fandango...

Sul tetto del mondo.


Come down off your throne and leave your body alone.
Somebody must change.
You are the reason I've been waiting so long.
Somebody holds the key.

But I'm near the end and I just ain't got the time
And I'm wasted and I can't find my way home.

Come down on your own and leave your body alone.
Somebody must change.
You are the reason I've been waiting all these years.
Somebody holds the key.

Chorus

But I can't find my way home.
But I can't find my way home.
But I can't find my way home.
But I can't find my way home.
Still I can't find my way home,
And I ain't done nothing wrong,
But I can't find my way home.


Soundtrack: Blind Faith - Can't Find My Way Home


free music

22.5.08

PoeZia

Sono giorni di indescrivibile caos, e non è un caso se digitando caos la prima parola che ha preso forma per caso sotto le mie dita è stata proprio caso...
Come vedete sono tornata al giallo... Visto che il tempo del raccolto tarda ad arrivare, bè inganno la vista e materializzo da sola un bel campo di grano sullo schermo... Tanto per ingannare un'attesa che è ormai diventata lo status quo.

Domani torno a lavorare dove ho passato quasi quattro mesi lo scorso autunno/inverno, sperando di non doverlo fare più.
Ma tant'è. Me tocca.

E tanto ce lo so che mo' te dicheno, nun te lamentà, nun dà la corpa a la società, te la sei cercata, mo' so cazzi tua, hai voluto la bicicletta e mo' pedali... Se ci fossero piste ciclabili degne di questo nome - Copenaghen, ti fischiano le orecchie? - lo farei, giuro. Andrei di corsa a comprarmi la bici e me ne andrei volentieri a zonzo. Ma questo c'abbiamo, e si nun te sta bene, quella è la porta. Poco importa. Pecora sei nato e pecora rimani. Seee, te piacerebbe. Invece c'ho un cervello che cammina pure troppo e me sta a scoppià er cranio, pe' quanto macina, li mortacci sua...

Ah, che poèsia... (me raccomànno, l'accento!) Sì. E non ve dico quanto po' esse terapeutica la parolaccia. Ormai ne abuso.
Sì, lo confesso. Sono una parolacciòmane incurabile. Ne sparo almeno due al minuto. Anche da sola. Ad alta voce, durante le mie attività quotidiane...
Ebbene, a chi storcerà il naso, voglio dire che David Mamet ne faceva largo uso nei suoi scritti, della parolaccia. E questo mi fa onore. Tiè.
(Basta che ce credo).

Diamo una svolta a questa situazione intricata che si riavvolge su se stessa. Stanca di leggere le mie evoluzioni psico-narcisistico-linguistiche-pseudo-poetiche, oggi vi regalo una perla musicale...
Questa sì che è poesia. E fa bene all'anima.
De li...
Vabbè, ma questa è un'altra storia, e non c'entra niente con la chicca che sto per proporvi, una chicca che dà lustro alla mia parte più vera... verace... coatta... E che ve devo dì, ne vado fiera!

Ah, se volete saperne di più, cercate Cifola Minaccioni...



Tanto perchè in questo periodo mi tornano davanti agli occhi in modalità random frammenti delle mie innumerevoli vite passate, diventate ormai quasi irreali per come si sono messe le cose oggi, mi fa ancora più strano pensare che una volta ho persino incrociato una delle due...
Com'è strana la vita.

Vi abbacio.

19.5.08

Silenzio

Le nuvole oscurano il sole.
Il caos mi sovrasta.

Ossigeno.
Mi manca l'aria.

Il silenzio.
La miglior risposta.


Soundtrack postuma: Caparezza - Non Mettere Le Mani In Tasca

Fratello sai cos’è una tasca?
è una vasca in cui si annaspa
in cui ogni peccato è programmato più del Pascal
io te la perquisisco a mo’ di Qasba
ci trovo vizi e basta
sei nell’angolo più di Dizzee Rascal
non è Letizia la tua tizia non è Casta
lo deduco dall’hatu nella tua sacca
hai l’alito di grappa
ma datti alla pappa
come Gian Burrasca
brucerai all’inferno
come d’inverno una frasca
In tasca metti la mano
per etti d’Afgano
ma cosa sei, sei metallaro?
ma sentiti Al Bano!
mostri le zanne ma mio caro
hai i denti di Hamtaro
con tutti i mezzi
ti si fa a pezzi più del Meccano
Sei portatore insano di tasche
ti conviene confessare
che con le mani in tasca vuoi protestare
Un anno nella cella è il posto dove stare
perché adesso noi comandiamo dall’est all’ovest, amen!

Fratello tu non mettere le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Io so che cosa fai tu con le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Fratello tu non mettere le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Io so che cosa fai tu con le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca

Era uno stato regresso
tentato dal sesso bendato
bombardato dal degrado
più di Belgrado dalla NATO
Uno stato in crisi invaso
da invasati invisi al Vaticano
coppie di fatto che stroncavano
i patti fatti a Laterano
Mentecatti blateravano
contro noi in ogni forum
c’era una sola soluzione come per il Gollum
Bang, bang, bang, bang!
quattro colpi al Quorum
riposi in pace il referendum in secula seculorum
Scomunicammo in nome di Dio
un libro di Dan Brown sul prioriato di Sion
dando l’avvio ad un’era di messa a morte
da Crozza ad Andrea Rivera passando per Harry Potter
E fu brusio di volantini sovversivi
fummo costretti ad adottare metodi repressivi
quindi fiato sul collo
c’è la galera per chi porta le tasche
perché nelle tasche non c’è controllo

Fratello tu non mettere le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Io so che cosa fai tu con le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Fratello tu non mettere le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Io so che cosa fai tu con le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca

Da quel momento chi porta una tasca
o è un’artista oppure un tossico
o entrambi come Basquiat
Gente a cui basta fare il contrario come bastian
per darsi più arie di quante ne abbia composte Bach Sebastian
Per questo sei stato arrestato
tu credi nella favola della libera tasca nel libero strato
Camillo Benso si è sbagliato
l’unica Libertas è quella che sta sullo scudo crociato
Ripetiamo:
«In nomine libertatis vincula edificamus»
(Coro) «In nomine libertatis vincula edificamus»
«In nomine veritatis mendacia efferimus»
(Coro) «In nomine veritatis mendacia efferimus»

Fratello tu non mettere le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Io so che cosa fai tu con le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Fratello tu non mettere le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca
Io so che cosa fai tu con le mani in tasca
le mani in tasca, le mani in tasca




15.5.08

In-Finito?




L'asfalto rovente si attacca alle mie scarpe, inseguo il sole, il naso e le guance già rosse, la pelle chiara che riluce in trasparenza.
Il mare oggi mi parla di rinascita e il freddo che bagna i miei piedi è una scossa benefica.
I capelli legati si ribellano, avrei voglia di sguinzagliarli liberi nel vento.
Ora no, non è ancora tempo.

Un volto tra tanti, mi appari senza chiedermi il permesso...
Chi sono, chi sei? Avrei voglia di chiedertelo.
Ma tanto non rispondi. Non lo sai nemmeno tu, e se mi vedessi, chissà se avresti voglia di parlare un po' con me...

Di tutto, di niente, di cosa siamo adesso e dove stiamo andando...

Una scacchiera costruita mentre dormivamo, sospesi in un'altra dimensione.
Pedine informi che non trovano collocazione, fuggono impazzite in ogni direzione.
Qualunque strada va bene, purchè lontano dalla folla.

Un po' di tempo solo per noi...
Pare impossibile.
Nessuna voglia di creare strane interferenze e partorire mostri ibridi.
A ognuno la sua vita, scombinata, sgangherata...
Un perenne work in progress e mille storie da raccontare a chi non ne è stato partecipe.


Una nuova collisione, per poi proseguire ognuno nella propria direzione...
Non sarebbe bello?

Un'emozione incosciente, esaltante, mi brucia dentro il cuore.
No, non è amore... È voglia di infinito.
Trovarsi ancora una volta a sbirciare nel buco della serratura di una porta spazio-temporale e vedere cosa c'è dall'altra parte.
Angeli e demoni che si muovono al di sopra di noi, dentro di noi...
E noi, sospesi in un buco nero, strappato allo scorrere del tempo.

Un breve viaggio, con la possibilità di un ritorno.
Un attimo di magia, senza aspettarsi niente.

Solo che, per un attimo, il Tutto ci scorra nelle vene come adrenalina pura...

Soundtrack: Face In The Crowd - Tom Petty




14.5.08

Mare Dentro





Silenziosamente lascio che l'odore del mare mi entri dentro, senza opporre resistenza.
Emozioni contrastanti mi gonfiano il cuore fino a farlo scoppiare.
Una gioia malinconica, rugiada spontanea che non posso ricacciare indietro.

Il cielo si colora di piombo. Affacciata al parapetto, sono immersa tra le onde, in bilico sull'orlo dell'abisso. In lontananza riesco ancora distinguere i riflessi del tramonto.

Il mare riporta a riva neri ricordi, fino a ieri nascosti alla vista.
Solo in parte si depositano a riva, osceni galleggiano deturpando il blu.
La schiuma gorgoglia, bianca, più lontano, dove cielo e mare fanno l'amore come fosse la prima volta, e il vento che scompiglia i capelli è una carezza affilata, sottopelle.

Un fotografo solitario immortala questo momento. Fingo di non vederlo, ma non resisto e, non vista, lo seguo con lo sguardo...
Chissà che strano, penso, un giorno ritrovare l'immagine di me, anonima istantanea tra tante altre strappate allo scorrere inesorabile del tempo.

Come in un vortice mi lascio risucchiare...
Le tue parole tornano a me, come i passi silenziosi di un uomo troppo timido per lasciarsi andare.
Fingo che siano per me e cullarmi m'è dolce in quest'illusione...


Soundtrack: Porcelain Heart - Opeth




11.5.08

Pau(s/r)a





free music

[Lo streaming funziona meglio con Internet Explorer]


Tutto questo ha forse un senso,
tutto questo forse un giorno finirà...

...questo passare dall'indescrivibile gioia
di una semplice pausa pranzo stesa su una panchina
in un parco, gli alberi, la paglia e il sole,
Baba 'O Riley e Stairway To Heaven,
il vento che scompiglia le foglie e i riflessi di luce,
a inseguire con lo sguardo la coreografia delle rondini
senza pensare più a niente...

E Virginia Woolf, la sua Signora Dalloway,
un tascabile della Newton Compton che avevo comprato tanti anni fa
e mai avevo letto...
Le molteplici affinità con una scrittrice che non conoscevo,
se non di nome...
La coincidenza, l'ennesima,
di aver scelto per un improvviso e inspiegabile impulso
proprio quel libro come compagnia...

Le mie scarpe, le stesse che indossavo il giorno della mia laurea,
sotto una divisa arrangiata da promoter...
La giacca nera si spiegazza, ma non me ne importa un fico secco...
che buffo!, penso, l'avevo comprata a buon mercato
per la cerimonia di consegna di un attestato,
e mi ricorda la fine di un periodo sospeso,
l'incontro con un mentore che per un tempo brevissimo ma intenso,
ha saputo fare luce negli oscuri abissi delle mie insicurezze
e ridare linfa a un sogno privo di gambe,
che si è di nuovo seduto a pensare se non sia stato in fondo poi tutto sbagliato...

Il mio zaino di scuola che resiste a tutto,
anche alle intemperie,
partito dai corridoi del mio liceo per arrivare fino agli ostelli di mezza Europa,
che ora mi fa da cuscino e stona da morire con la tenuta da lavoro.

Tutto si chiude come in un cerchio in continuo movimento,
e mi torni in mente tu, poi lui, e me tanti anni fa
e tutte quelle cose che continuano a insinuarsi nel presente...
Come meteore in collisione da un'altra dimensione.



...per ripiombare al risveglio in un incubo impotente,
senza difese, senza speranza, senza poterne prevedere la fine.
Un nuovo inizio, è quello che voglio.
Una nuova vita, lontano da te.
Dai tuoi occhi color del cielo.
Dalle tue pupille cangianti, che mi avvertono dell'imminente pericolo.
Della via di fuga che ora non vedo.
Delle parole che vomiti senza controllo.
Dell'amore che è diventato il tuo ricatto.
Le tue spire non proteggono. Uccidono.
E dovrei volerti bene, oggi più di ieri.

Ogni istante sempre più lontana da te,
vetro incrinato che non si spezza,
prima o poi esploderà,
lasciandoci sanguinanti.
Una madre e una figlia.
Un volto che forse si somiglia.
Ed io che non vorrei mai essere come te.

Perdonami, se puoi.
Anche se mai mi leggerai.
E questo mio nuovo nome, dietro il quale mi nascondo,
potrà mai proteggermi da sentimenti orribili di cui provo vergogna?

Un grido senza nome,
un'anima che ha pur bisogno di parlare...


Soundtrack: Bye Bye Bombay - Afterhours

8.5.08

Solo Scorza Di Limone...




Un animale in gabbia, un animale in gabbia...
Mi hanno tolto la speranza,
mi resta solo la rabbia.

Non avete spremuto abbastanza?

Cosa volete ancora? Che altro volete?

Non metterò la testa sotto la sabbia,
né invidierò le vostre monete.

Gettata via la scorza,
come iene infierite con forza
sui cadaveri straziati,
felicemente schiavi dei vostri istinti disgraziati.

Homo homini lupus,
tutto questo non avrà mai fine.

Un male senza confine.
Da che mondo è mondo,
nei secoli dei secoli,
Amen.


Soundtrack: Mastica e Sputa - Fabrizio De Andrè

free music


5.5.08

Ai Maestri Inconsapevoli...




[è un video amatoriale, girato da una ragazza americana
prima di una tempesta, a Sanger, California]


Incrociare i vostri passi,
è un miracolo che si ripete.

Casualmente,
senza un motivo apparente.

E non dite che non ci credete.

Lo pensavo anch'io,
che fosse tutta un'illusione...
Ma è tutto vero,
ne porto nel cuore ancora l'emozione.

Che si rinnova,
ad ogni nuova coincidenza.
E, credetemi,
è solo un fatto di coscienza...

Non ha niente di razionale,
ma è una conoscenza
molto più vera del reale...

Nel mio lento e incerto incedere
voglio lasciarmi sorprendere,
ancora e ancora,
finché non sarà giunta la mia ora.

Detto questo,
silenziosamente,
dinanzi a voi
mi inchino.

Voi,
che senza saperlo,
siete molto più del divino.


Sountrack: Collapse The Light Into Earth - Porcupine Tree


I won't shiver in the cold

I won't let the shadows take their toll

I won't cover my head in the dark

And I won't forget you when we part


Collapse the Light Into Earth


I won't heal given time

I won't try to change your mind

I won't feel better in the cold light of day

but I wouldn't stop you if you wanted to stay


Collapse the Light Into Earth

3.5.08

A Piedi Nudi Nel Tunnel










[Brano meraviglioso. Con Mozilla Firefox non riesco a sentire lo streaming.
Con Explorer funziona. Ascoltatelo, ne vale la pena.]




Corto circuito. Saltano le sinapsi.
Il sogno è l'illusione o l'illusione è il sogno?

Il tunnel mi attrae...
Afferro la torcia e mi incammino.

Mi manca l'aria... Forse perchè la desidero così tanto.

Le parole mi muoiono in gola, riesco a sentire solo l'eco dei miei passi...
Ed una musica che non è stata scritta per me.

Ho voglia di guardare indietro...

Cedo e i fantasmi riaffiorano.

Ologrammi prodotti dalla mia mente...
Ricordi di momenti che non ho vissuto...
e incubi sin troppo reali per riuscire a ricacciarli nel buio.

Pulsano le vene e cedono le gambe.
Non voglio assecondarle.

Quella luce, che ora non vedo, posso già sentirla.
Mi chiama, è irresistibile.

Ecco, laggiù...
Quel puntino luminoso dev'essere l'uscita.

Potere della mente?
Un'oasi in mezzo al deserto?

Una mano stringe la mia. Abbasso lo sguardo. Non c'è nessun'altra mano.

Cos'è, allora, questo calore?
Pensieri lontani? Un amore che è forse più dell'Assoluto?

Così vivo, anche se non parla.

Flussi di pensieri scorrono senza una direzione apparente ed entrano in circolo.
L'universo come casa.

Impalpabili si inseguono nei secoli e lasciano la loro impronta.
Cerchi concentrici sull'anima.
Alberi dalle infinite radici.
Che resistono, in barba al vento, al gelo, al caldo, alle stagioni.

Che si lasciano abbracciare, fieri del loro esserci.


E io, sono fiera di esserci?

Soundtrack: Taijin Kyofusho - The Evpatoria Report