17.9.09

Qualcosa di Più





Qualcosa di Più
- di Sarah Ban Breathnach

Ogni rapporto che hai con un'altra persona riflette quello con te stesso.
(Alice DeVille)


Ralph Waldo Emerson era convinto che nessuno potesse considerarsi riuscito senza essere prima sopravvissuto al tradimento di una persona amata e fidata.

Non sono d'accordo. Penso che il successo autentico sia qualcosa di più, molto di più: significa sopravvivere al tradimento di qualcuno che hai disprezzato e tormentato. Tu stesso.

E come puoi farcela? Interrompendo quel comportamento ecco come, semplicemente interrompendolo. Oggi. Prega subito per avere il coraggio di imparare a trasformare il disprezzo in amore ogni giorno, attraverso le scelte dettate dal cuore.

Ormai hai capito che Qualcosa di Più non sono i soldi, non è la fama, non è una casa fotografata per Architectural Digest o una storia d'amore con una star del cinema.

Qualcosa di Più e il riposo dell'anima. Qualcosa di Più e la stima di sé.

Qualcosa di Più è la conoscenza di se stessi, la consapevolezza che la passione è santa e che vivere autenticamente significa soltanto essere fedeli alle proprie passioni.

E il solo modo che tu ed io possediamo per rimanere fedeli alle nostre passioni è quello di giurare di non tradire mai, mai più, noi stessi.

Perché Qualcosa di Più è la certezza che al mondo solo io posso tradire me stesso. Gli altri, quelli che amo e di cui ho fiducia, possono deludermi, e senz'altro lo faranno, mi trascureranno e mi feriranno perché sono esseri umani. lo li deluderò, li trascurerò e li ferirò perché sono un essere umano e gli esseri umani si deludono, si trascurano e si feriscono a vicenda, anche quelli che si amano con tutto il cuore.

Ma nessun altro al mondo può tradirmi.

Grazie al cielo. Non vorrei che fosse diversamente. E neanche tu.

Quando tradiamo noi stessi, le speranze cominciano a confondersi con i rimpianti: quando ci fermiamo, anche se sappiamo che dovremmo andare avanti, quando inciampiamo, ma non ci rialziamo, quando neghiamo ciò che amiamo e chi amiamo, quando lasciamo che gli altri scelgano al posto nostro.

Vivere Qualcosa di Più richiederà ogni giorno scelte coraggiose e la nostra capacità di scegliere è intrinsecamente legata all'autostima. Merito la felicità? Dannazione, certo che la merito. Sarò ancora infelice? No, se posso farne a meno.

Se puoi dirlo di te stesso, allora il processo di reincorporazione è ben avviato. Non devi più accettare il mondo com'è perché ora sei in grado di rìmodellarlo, di riscattarlo e di ricrearlo a tua immagine.

Ma per farlo devi renderti conto che hai trovato un lavoro che ti impegnerà per tutta la vita: dissotterrare i sogni nascosti perché solo l'archeologo dell'Io può decifrare il codice dell'anima che è scritto dai tuoi bisogni e dai tuoi desideri autentici. Ma prima di poterli assecondare devi sapere di cosa hai bisogno e cosa vuoi ottenere dalla vita.

I tuoi bisogni e i tuoi desideri autentici sono codificati in quei sogni, nei ricordi che sono la traccia delle aspirazioni più profonde. Mentre porti alla luce i frammenti di propositi di pace e di piacere che ti danno gioia, continua a tenere lontano la spazzatura dell'incredulità del mondo.

L'essenza di Qualcosa di Più è la consapevolezza che le scelte - da questo momento solo tue - devono essere prioritarie a tutto.

E se questo ti trasformerà nella persona più egocentrica del mondo, solo allora potrai interrompere la ricerca di Qualcosa di Più perché già lo possiedi.

Qualcosa di Più è prendersi cura, è comunione, è cameratismo, sono i legami e gli impegni. Qualcosa di Più è dare e ricevere amore incondizionato perché, alla fine della giornata o della vita, possiamo dire di possedere veramente noi stessi e l'amore.

E se amiamo noi stessi con sincerità, profondamente e con passione possediamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Per tutto ciò che è santo, convinciti di non meritare meno di Qualcosa di Più.


Vorrei ringraziare di cuore Dj Margus di Radio Rock, per aver letto questo brano in radio qualche sera fa e soprattutto per avermelo mandato via e-mail, dopo che l'avevo contattato perché mi aiutasse a ritrovarlo.
Queste parole racchiudono tutto ciò che mi tormenta in questo periodo, o meglio, che mi assilla da una vita.
Avrei voluto mandarlo via e-mail a poche persone preziose. Che so ne avrebbero tratto giovamento.
Ma poi qualcosa mi ha fermato. Forse, mi sono detta, potrei risultare invadente.
Allora lo metto qui, dove possano abbeverarvisi i silenti e meno silenti viaggiatori del web che vogliano fermarsi da queste parti.
E le persone preziose di cui sopra, ovviamente. So che si riconosceranno.
Spero di aver fatto cosa gradita.


Rimuovi questo blocco!
Magari bastasse uno schiocco.
Danzino le dita
come questa assurda, fottuta vita!
Qualcosa scorre,
ma resti chiuso nella torre.
Pulsano i pensieri,
brividi che parlano di ieri.

Ti amo, ma non abbastanza.
Delle insicurezze, un'instancabile danza.
Tutto muore,
se nascondi il cuore,
eppure vibri
nascosta dietro ai libri.
Una casa, una famiglia,
rotolano gli occhi, come una biglia.
Di passione e d'amore voglio essere figlia!



Soundtrack: It's A Fire - Portishead

(Trovata per caso, su YouTube... appena finito di scrivere.)

It's a fire
These dreams they pass me by
This salvation I desire
Keeps getting me down

Cos we need to
Recognize mistakes
For time and again

So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail

Cos this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, sister breathe on

From this oneself
Testify or tell
It's fooling us now

So let it be known for what we believe in
I can see no reason for it to fail

Cos this life is a farce
I can't breathe through this mask
Like a fool
So breathe on, little sister, breathe on
Oh so breathe on, little sister, like a fool



14 commenti:

desaparecida ha detto...

io sono il mio reale limite.
su questo non ho dubbi.

Tanto malleabile con gli altri,tanto inflessibile con me.
Ma ci sto lavorando.


Noto che sei sempre in cammino tu!

Lo dico qua...per pigrizia di ritrovarmi un "verifica parola" lunghissimo:
Molto bello quello che hai scritto sulla radio.
Lo sento molto mio....mio che non ne ho mai fatta ma che dalla musica e dalle storie notturne (il pane quotidiano per chi soffre di insonnia come me) ho imparato molto.

Un abbraccio :)

Ishtar ha detto...

Solo grazie...un abbraccio sorellina :)

Domhir Muñuti ha detto...

mi piace il brano, rispecchia molto il mio stato d'animo degli ultimi mesi. ma -sarà la stanchezza- non ho capito chi è l'autore del corsivo.

Baci

Domhir Muñuti ha detto...

mi riferisco alla prosa, non alla poesia.

Prisma ha detto...

@Desa: io sono il mio reale limite.

Ecco. L'hai detto, sorellina.
Come ti dissi tempo fa - credo sia passato un anno ormai - nello specchio vive il giudice più inflessibile che conosca...

@Ish: e di che, sorellina? Per tanto poco... ;)

@Luco: bentornato! Giusto in tempo per l'inizio del nuovo "anno scolastico"! (quindi vedi di scrivere, èh)
Ma lo sai che 'sto nuovo nick non mi sconfiffera molto? :)
In realtà non lo so nemmeno io chi sia l'autore... Quell'Alice DeVille tra parentesi all'inizio non ho capito se è riferito solo alla prima frase o anche a tutto il resto del brano... Vedremo cosa mi rivelerà San Google da Mountain View.

Biz. :)

Domhir Muñuti ha detto...

oooh, ma coooome, non ti piace il mio nuovo nick?
ma vabbè, il bello non è avere un bel nome, il bello è cambiare nome quando ti va, o no?
dici bene, nuovo anno scolastico. ci sono novità e dovrò scriverne.
a presto.

Luco

Mio ha detto...

L'ho letto più volte eppure sento che mi scappa qualcosa. Non spero certo di trovare la formula per il mio Qualcosa di più, eppure c'è tutto: "Cameratismo e comunione" che preferisco chiamare Solidarietà, ci sono le scelte fatte per noi stessi per il nostro bene che intendo come Libertà.
Eppure mi manca qualcosa, forse è il fatto che realmente, anche se per l'autore non è così, Qualcosa di più è trovare l'egoismo naturale che c'è in noi. E' mostrare il nostro carattere nudo e crudo e dire: "Io sono questo, prendere o lasciare. Tu non cambiare mai per me perché non lo farò per te.", deviare i tratti del nostro carattere per compiacere è terminare questa ricerca di Qualcosa di più. Non deviarli è consegnarsi ad un futuro di probabile solitudine.

Credo che l'uomo sia condannato ad un'esistenza infelice. Animale sociale consapevole che per soddisfare i suoi bisogni primari è costretto a tradire se stesso. Per afferrare un sentimento d'Amore deve ricorrere all'egoismo.

Si può ottenere Qualcosa di più ma per certi caratteri implica molti anni di solitudine e forse pure di più.

Lo leggerò ancora perché le cose che "mi scappano" non mi piacciono. In queste cose c'è un grande regalo. Grazie Museum!!!

Buona giornata!

Roberto

PS: leggendolo pensavo alla personalità di Faber, forse lui viveva nel Qualcosa di più eppure non era un gran che di bello per chi ci stava vicino. Ora chi era "sbagliato" lui o gli "altri"? E lui avrebbe potuto fare a meno degli "altri"? Forse no, perché l'egoismo per in nostro bene porta ad assuefazione... ma sicuramente mi sbaglio.

PPS:però adesso hai avviato il mio minuscolo cervello ad una serie infinita di pensieri... ma ti sembra il modo alle 6:00 di mattina? e' l'unico momento di pausa nella giornata :D

Prisma ha detto...

@Luco: il bello non è avere un bel nome, il bello è cambiare nome quando ti va. AH, non dirlo a me! :D
ci sono novità e dovrò scriverne. Ecco, sbrìghete! AHAHAHA! :D

@Mio: caro Mio, ho notato che in ogni cosa cerchi sempre un significato definitivo, univoco. Assoluto. Perchè, dici, le cose che "mi scappano" non mi piacciono. Forse è deformazione professionale, chissà... ;)
E invece, credo, che il mistero e il fascino della vita stia tutto lì, nelle cose che ci scappano.
E io sono per il relativismo, sempre.
E allora non credo onestamente che l'egoismo sia la risposta.
Credo, questo sì, che l'egoismo sia un elemento indispensabile che la Natura ci ha dato per la sopravvivenza della specie.
Ma, lo dice il brano stesso, Qualcosa di Più è dare e ricevere amore incondizionato perché, alla fine della giornata o della vita, possiamo dire di possedere veramente noi stessi e l'amore.
Può esserci dell'egoismo in questo? Forse sì. Cerchiamo di far star bene gli altri, perché questo fa star bene noi. Però se la base di partenza può essere egoistica, il risultato, a mio avviso, non lo è... E in questo mi sento davvero ottimista!

Mio ha detto...

Non è che cerco il significato univoco è proprio che non trovavo un significato nelle mia testolina... :)
Per la deformazione professionale lasciamo perdere sono io deformato deformato congenitamente.

Personalmente credo che il significato assoluto si possa trovare solo se si imposta una trattazione assiomatica di un argomento. Regole e affermazioni vere a priori non esistono nella Vita, fondamentalmente perché non si è soli e chi si incontra può essere tutt'al più simile e sicuramente mai uguale. Il relativismo di pensiero è sempre dovuto, è l'unica cosa che elimina l'ignoranza e vale sopratutto per le affermazioni personali.
Se penso al risultato, cosa a cui non ho pensato mai fino ad ora e con quell'ottica (W IL RELATIVISMO :)) è innegabilmente qualcosa di bello... ma è giusto? E' giusto accostarsi ad una persona perché noi si sta bene, per il NOSTRO bene? Forse è l'unica via, altre non ne ho trovate.
Oggi ascoltavo Gaber con:"Quando sarò capace di Amare", cercavo spunti ulteriori di riflessione a quanto da te postato e andavo in cortocircuito sempre nello stesso punto:Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere

un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.


Per raggiungere la piena felicità l'egoismo naturale è forse l'unica via. L'unico assioma della Vita.
Non volendo mi sono "autodimostrato" per assurdo che la vita ha assiomi, uno solo in particolare: il nostro naturale egoismo. Non mi piace, non mi piace proprio.

Prima che mi dimentichi ancora: come al solito belle e ritmate parole nelle tue PoeZie. Credo anch'io che amore e passione siano le uniche tinte in grado di cambiare i "nostri" cieli.
Grazie dello spunto.

Buona serata Museum!

Roberto


PS: scusa il ri-commento fiume

Prisma ha detto...

Grazie delle tue riflessioni, Mio. Mi fa sempre tanto piacere quando i miei post stimolano pensieri e parole...
Mi riaggancio al tuo: E' giusto accostarsi ad una persona perché noi si sta bene, per il NOSTRO bene?

E ti rispondo che, a mio avviso, questo dipende dal carattere e dall'indole di una persona.
C'è chi si accosta egoisticamente agli altri, senza curarsi dei loro sentimenti e sta bene così, e chi, invece, preferisce reprimersi pur di non ferire una persona a cui tiene, scegliendo la strada della lontananza.
L'ideale sarebbe che nell'espressione il NOSTRO bene quel NOSTRO fosse riferito a entrambe le parti...

La spinta iniziale è una cosa, il suo risultato è un altro. E a me piace pensare che:

Qualcosa di Più è prendersi cura, è comunione, è cameratismo, sono i legami e gli impegni.

E in questo non riesco proprio a vedere egoismo.
Ma forse sono io che sono troppo ottimista.

Anzi, ora che ci penso... Non so se hai visto il film Into The Wild. Bè, alla fine del percorso sofferto e individualista del protagonista, che rifugge la società per cercare la sua strada, la conclusione, dolente e inequivocabile, è questa:

La felicità è tale solo se condivisa.

Per questo sono convinta che l'egoismo non sia l'unica via. E mi batterò ogni giorno della mia vita perché io riesca a condividere il più possibile, lottando contro le mie stesse spinte centripete.

Se ti va, a suo tempo, avevo scritto anche un post dedicato al film...

Buona domenica, Mio!

Nicole ha detto...

Questo post mi è stato segnalato da un'amica...valeva davvero la pena leggerlo.Molto bello, molto vero.

Complimenti!

Prisma ha detto...

@Nicole: benvenuta! Ti ringrazio, ma il merito non è mio... Ho solo condiviso un testo che mi aveva colpito... Grazie per essermi passata a trovare!

Radio Pazza ha detto...

Ehiiiii! guarda qua allora http://radiopazza.blogspot.com/2008_06_25_archive.html ... l'abbiamo programmata tempo fa!

Il discorso è interessante, però credo che il tradire se stessi è un modo per aprirsi al cambiamento che, contemporaneamente, esclude da questo processo naturale (e fasico/ondulatorio direi) la nostra vera "radice" che, a sua volta, cresce e trivella nell'inconscio collettivo.

Che ho detto? Boh!

Bak

Prisma ha detto...

@Bak: Ammàppa! Tutte le ho beccate, ahahaha!
tradire se stessi è un modo per aprirsi al cambiamento che, contemporaneamente, esclude da questo processo naturale (e fasico/ondulatorio direi) la nostra vera "radice" che, a sua volta, cresce e trivella nell'inconscio collettivo.
Mi dispiace, fratè, me so' persa... :D Povero criceto, tutto solo sulla ruotina, dentro al mio cranio... Non je la pò ffà, pòra stella...