27.10.08

L'eclissi, la nebbia, il buio.






Negli interstizi della mente

fingo di parlare con la gente.



Il Tempo stritola, avvinghia, avvolge,

E vago anelante nelle umane bolge.



Intrappolato in uno specchio

restituisco al mondo

solo l'illusione di me stesso.



Sento crescere,

in me,

forte la voglia di lasciarmi andare.



Il suono dei bassi

nell'oscurità

pompa sangue dalle viscere.



Lo Spazio,

un caleidoscopio di possibilità

che non ho saputo cogliere.


Soundtrack: Closer - Anathema




23.10.08

Senza Temp(i)o





Fremono le foglie.
Tremano, impotenti,
I rami.


Non c'è niente che tu possa fare.
I tuoi gèmiti coperti dal motore
Non fermeranno la caduta.


Un tonfo sordo, poi ancora, e ancora.
Come tuoni,
Cadono i tuoi rami
Sulla terra coperta d'asfalto.


Dall'alto
Mute le nuvole e gli uccelli
Osservano sgomenti.


Grande scempio
quello che oggi si compie!
Inutile sacrificio senza un tempio.


Di te, compagno silenzioso,
Resta solo un tronco mozzato.
Ti guardo e resto senza fiato.


Colpevole solo di cercare Luce
Dove ormai l'avevano spenta,
Hai pagato con la vita.


Statico eremita,
Regalavi la tua ombra senza pretese,
A me,
Che ignoravo le tue braccia tese...


Soundtrack: Enya - The Memory Of Trees




18.10.08

(A)Mare



Sono passati due mesi e sei giorni dall'ultima volta che ho scritto qualcosa di sensato su questa moleskine nera che ormai sta per terminare le sue pagine bianche. Mi mancherà questo taccuino nero, il miglior gadget che mi abbiano mai regalato per promuovere un film.

Stavolta scrivo senza musica. O meglio, con una musica che forse è più Musica per me di tutte le altre. Il fragore delle onde, avanti e indietro, avanti e indietro, contro la battigia.
Il sole di ottobre scalda ancora, ma soffia il vento, con dolcezza.
Mi piace stare qui.

Oggi mi sono fatta coraggio e sono tornata lì, in quella squallida sala d'aspetto. Bianca, neutra, senza nemmeno la puzza di cloroformio.
Non è per me che ci vado, ma questo non mi consola affatto. Sono tre anni ormai, senza contare tutti quelli che hanno preceduto la terza tempesta.

Gli occhi cerulei non c'erano nemmeno oggi, non è una novità. Ricomincia la girandola degli "Oggi non c'è, prova lunedì", e via così. Salvo poi ritrovarmi davanti quei maledetti occhi nei luoghi più impensati, mentre sto lavorando e non posso parlare. Cazzo.

Mi incammino decisa incontro al mare. La sabbia è ancora indurita dalla pioggia dei giorni scorsi. Orme di cani e di cristiani mi circondano, e mi torna in mente quella favoletta che alcuni di noi scrivevano sui diari di scuola... le orme di Dio scomparivano proprio nei momenti più difficili della nostra vita, perchè in quei giorni - così era la storia - camminava portandoci in braccio.

Io non lo so se Dio esiste o no e, onestamente, non mi interessa poi tanto. So solo che arrivano quei momenti in cui il mondo ti crolla addosso e pesa tutto sulle tue spalle. E non conta quante persone si hanno vicino.
L'energia che possono trasmetterti è fondamentale, certo. Ma alla fine dei conti siamo soli. Soltanto noi possiamo tenderci la mano e rialzarci. E se la roccia continua a sgretolarsi implodendo, io e soltanto io posso rimettere insieme i cocci e ricominciare...

Per quanto continui a darci dentro e ad andare avanti, la misura periodicamente si colma e crollo.
Forse è questo che devo imparare a fare: perdonarmi... Perdonarmi per questi cali energetici, per questi momenti di sconforto. Sdraiarmi così, come adesso, sulla sabbia, respirare il mare e rispettare finalmente la mia anima e il mio corpo che mi chiedono una tregua.

Non mi sento mai "abbastanza" in ogni singola, stupida cosa che faccio o dico, e maledico l'ossessione della perfezione che non vorrei avere, e che mi resta appiccicata addosso come un vestito che non ho scelto, ma senza il quale mi sentirei nuda, inadeguata, indegna di essere amata.

Un paio di giorni fa è stato il mio compleanno. Da qualche anno a questa parte non ho nessuna voglia di festeggiarlo, non so nemmeno io il perchè. Una strana malinconia comincia ad assalirmi nei giorni precedenti, fino ad accumularsi e fare tappo.
E mi infastidiscono le domande di rito di amici e conoscenti, "Come festeggerai?", "Che farai di bello?".
Bypasserei volentieri questa data, carica di aspettative che mi fanno solo stare male.

Ieri però ho visto qualcosa, qualcosa per cui ho deciso che vale la pena riprovarci ancora.
Una data è stata la chiave. La data del mio compleanno.
Ho voluto leggerlo come un segno. Un regalo del Destino.
Forse sarà l'ennesima delusione, ma ho deciso di fregarmene.

Ci voglio credere ancora.
Lo devo a me stessa. A te, a noi, al Sogno che mi porto dentro.

Voglio mettercela tutta, per l'ennesima volta.
E guai a me se mi arrendo.

Finisco di scrivere, alzo la testa...
Le vele, in lontananza, mi sorridono...

Deep down inside I know I will survive

Soundtrack Postuma: Royksopp - Only This Moment

17.10.08

CHI???



Non trovo pace. Almeno questo è pacifico.
Peccato che sono tutto tranne che pacifica in questi giorni.
Oggi è venerdì 17 e non me ne frega un beneamato. Grazie a Dio, o chi per lui, sono nata il giorno prima, anche se tutto ciò è stato vanificato circa dieci anni fa o giù di lì da uno specchio cadutomi dalle mani e andato in frantumi.

Ma tanto io non sono - comecazzosidice - di-a-da-in-con-su-perstiziosa.

Ok. State tutti calmi.
Più che altro: IO DEVO STARE CALMA.
Ma come si fa a stare calmi ascoltando Tommy?

Al culmine della malinconoia, le gambe mi hanno portato da sole... E sono giunta come un automa vicino al mare.
Un saltello et... voilà! Ero in cima al muretto, la spiaggia sotto di me, a guardarlo... Com'è bello. Anche se tutt'intorno a me è pieno di monnezza, pomicioni e rompicoglioni.

Accendo il lettore mp3 e attaccano i Rolling Stones con Sympathy For The Devil...
In questi ultimi tempi le quotazioni del "cornuto" (o "The Horned One", come disse una volta il buon Sting) stanno nettamente risalendo. Meglio non averlo in antipatia.
Seguono i miei amati Smiths con Please Please Please Let Me Get What I Want, ma questo mantra che ho recitato, cantato, stonato lo scorso inverno sembra piuttosto avermi portato sfiga.

Ma io non sono superBiziosa, quindi chissenefrega.

Poi... l'estasi, la beatitudine interiore... quando attaccano loro.
I
Chi...
Che geni a scegliersi quel nome.

"Buonasera signori e signori, ecco a voi I Chi!".
E tutti giù a chiedersi: "Chi???".

E così, senza neanche farlo apposta, mi ritrovo catapultata fuori dal torpore psico-fisico-somatico-mentale degli ultimi giorni a contemplare un sole che tramonta sul mare, cullata dalle note di Tommy...
E a desiderare di saper suonare la chitarra solo per poter riprodurre quegli accordi iniziali...

Comincia a fare freschetto, ma resto così, come un'incosciente, solo con una maglietta di cotone addosso. Nessuna intenzione di indossare la felpa che ho annodato in vita.

Come in un trip mentale, spontanee si formano davanti a me delle immagini e mi torna la voglia di scrivere, ma non lo faccio. Non voglio perdermi questo spettacolo di raggi morenti che aprono un varco nel cielo e che vorrei tanto mi risucchiassero per un istante.

Decido di farmi una pera di Who. Torno nel cubicolo che mi compete e che non riesco più a chiamare casa e mi sparo tutto l'album. Le casse fanno cagare, sono quelle del pc. Ma hanno dei bassi accettabili, altro che l'mp3 cinese con una cuffia scassata...

Diomio...

Soundtrack: The Who - Tommy Overture

15.10.08

Fragile Dreams...




Che cazzo sto facendo della mia vita?
Me lo chiedo più volte al giorno, anche senza accorgermene.
So di aver imboccato varie strade e di averne abbandonate molte, in cerca della vera Me.
So di esser stata capace di azzardo e sacrificio, ma non me ne compiaccio.

So di aver imboccato una strada rischiosa, pericolosa, totalizzante:
da qui è difficile tornare indietro.

"Stai diventando grande", ti dici di tanto in tanto, a bassa voce, senza troppa convinzione. Ti guardi allo specchio e continui a vederti sempre uguale. La stessa faccia da bambina che avevi dieci anni fa, quando ti diplomasti... Gli stessi capelli che alcuni vedono biondi, ma che biondi non sono. Quei maledetti capelli che da settimane dovresti tagliare. Hai sempre odiato le sedute dal parrucchiere...

"Non ho tempo di fare niente", è la frase che ripeti più spesso da alcuni mesi a questa parte. Tempo, stramaledetto tempo che sembra non bastare mai.
Puoi anche sederti al tavolino, allenarti per mesi al braccio di ferro, ma sai che vincerà sempre Lui.

Il Bastardo.

No, cara... La bastarda sei tu, casomai.
Sei tu e soltanto tu a decidere come impiegare il tuo cazzo di Tempo.
Sei tu e soltanto tu a stabilire cosa sei disposta a sacrificare in nome di un futuro nebuloso che ti ostini a voler fissare su una stramaledetta tela del cazzo.

So anche questo. Eppure continuo a correre controvento, contro il tempo. Caricandomi di un peso più grande delle mie possibilità. Giocando d'azzardo. E sacrificio. Ancora una volta.

A volte temo di perdere di vista il motivo per cui credo di essere venuta al mondo. Quel fuoco che sento ardermi dentro e che ogni tanto si spegne. È anche per lui se ho deciso di vivere questa vita. Anche se ad occhi esterni può sembrare un controsenso...
Spero solo di non perderlo per strada, e che la via intrapresa non mi porti troppo lontano da lui.

È per questo che ogni tanto sento il bisogno del conforto delle tue parole, come se in te cercassi le radici del mio Sogno, come se tu, lui ed io fossimo destinati a incontrarci ancora.

Come se niente del nostro Passato fosse casuale.

E mentre prendo a pugni il vento ostile, mi accorgo che ho smesso di sorridere. E allora mi dico, "Forza, puoi farcela, ancora un piccolo sforzo...". E mi accorgo che a parole sono molto più pessimista di quanto non dimostri ogni giorno con i fatti.

Un'eterna contraddizione, che in fondo sa benissimo quello che sta facendo...

"Tonight your soul sleeps, but one day you will feel real pain,
maybe then you will see mee as I am,
A fragile wreck on a storm of emotion"

Countless times I trusted you,
I let you back in,
Knowing... Yearning... you know
I should have run... but I stayed

Maybe I always knew,
My fragile dreams would be broken for you.

Today I introduced myself,
To my own feelings,
In silent agony, after all these years,
They spoke to me... after all these years

Maybe I always knew...


Soundtrack: Fragile Dreams - Anathema



12.10.08

Talk All Day...


Oggi ho voglia di raccontare una storia. Una storia che non è la mia, ma che mi appartiene. Una storia che continua a riempire la mia testa e a chiedermi di uscire...



Lenta l'emozione mi sale dal cuore...

She wants to stay and talk all day...

È tutto quello che mi viene da dire, tutto quello che non ti ho mai detto.

E ti immagino seduto accanto a me, a raccontarmi la vita, i sogni, tutto quello che senti nel cuore.
Solo una volta, una volta soltanto.
Complici, come due anime unite dal tempo, che continuano a cercarsi...

Ti voglio bene, anche se non lo sai.
E questa canzone è per te.


Soundtrack: Blackfield - Blackfield




5.10.08

Fendendo il vento...




Irresistibilmente attratta dai suoni sincopati... cammino ogni giorno, un passo alla volta.

Corsi e ricorsi continuano a farmi pensare... E mi accorgo che oramai vivo alla giornata, senza un progetto apparente.

Come un gabbiano sorvolo il mio mare, attratta dalla corrente.

Sembra quasi che sia ferma, in certi momenti.
Quando le correnti si fanno impietose, quasi pare che arretri.

Ciò nonostante continuo a fendere il vento, fingendo di ignorare la forza di gravità che mi spinge verso il basso.

È così bello il cielo che mi sovrasta... che quasi non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Come quando ti ho visto la prima volta.
Nemmeno conoscevo il tuo nome... ma ho capito subito che eri tu.
La tua aura ti ha preceduto e si è presentata alla mia. Senza bisogno di parlare.

E non chiamarla coincidenza. Le coincidenze non esistono.

Soundtrack: Jóga - Björk