31.1.10

Se Questo Non È Amore...




Come avere un cuore
palpitante tra le mani
e non saper che fare,
ritrovarsi a volare
ad altezze diverse
certi di guardare
nella stessa direzione.
Ora che so il mio nome.

Domande su domande.
Solo una
scolpisce,
concentrica,
il mio cuore.

Qual è
il tuo punto
di non ritorno,
in quale giorno
tu sei morto
e poi risorto?

Io so di non sapere,
ma so anche di sentire
tutto ciò che non vuoi dire.

Sul fondo dell'oceano
appoggerò quel cuore,
perché, da solo,
trovi
finalmente
la forza per non annegare.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Words On Signs - Archive

28.1.10

La Convalescenza Dell'Anima



Ci vuole un gran coraggio per mostrarsi davvero per quello che si è. O forse no. Ci vuole più coraggio ad accettare chi si mostra davvero per quello che realmente è. Sarà per questo che molti preferiscono tenere i propri scheletri in un armadio. Eppure certe persone mi spingono ad aprire le ante polverose e a donare loro un po' dei miei vecchi stracci, quelli che non ho mai avuto il coraggio di indossare, ma nemmeno di buttare. Chissà che qualcuno non riesca a ricavarne un bel patchwork multicolore!

Ascoltare. Mi piace da matti. Ascoltare per capire, conoscere, ammirare. Sforzandomi di non giudicare, anche se non sempre mi riesce. Persone che stimo, ammiro, che spesso non comprendo, e di cui vorrei conoscere tutto. Non in nome del becero gossip, ma per sapere cos'è che li ha resi ciò che sono oggi. E lo stesso vorrei fare a mia volta. Svelarmi, e non per il gusto del compa(r)timento, ma perché l'istinto mi fa credere che sia il primo passo verso un reale cambiamento. Come una dimostrazione d'Amore. E quando dico Amore, non parlo del sentimento che lega una coppia.

Amore per me stessa, con i miei abissi e i miei slanci verso l'alto, con le mie cadute a faccia in giù e le mie risalite, condite dai graffi che inevitabilmente imprimerò contro una parete insidiosa e scivolosa.
Amore per chi dimostra empatia, profondità, sensibilità verso la vita, la conoscenza, l'Altro.
Amore per l'essere umano nella sua complessità, incoerenza e instabilità.
Amore per un paradiso che non esiste, che solo possiamo ricavare dentro noi stessi, strappando un po' di felicità all'impietoso scorrere del quotidiano bailamme che chiamiamo vita.

Ci pensavo ieri pomeriggio, prima di incontrarmi "figurativamente" con occhi cerulei. Per ingannare l'attesa prima del tanto odiato appuntamento, me ne sono scesa in spiaggia. Una spiaggia che non ha più niente di poetico in questo gennaio inoltrato. Ma cazzarola, se c'è una cosa che ho imparato nella vita è riuscire a cogliere la poesia anche tra i rifiuti che, non ve lo nascondo, qui abbondano copiosi in questo periodo dell'anno. Dopo tanta pioggia, ho potuto godere finalmente di un bel sole e so di peccare di ottimismo nel ritenere ancora una volta le condizioni del meteo così sincronicisticamente allineate al mio stato d'animo.

Come d'abitudine, ho fatto partire il mio lettore musicale. A random. Che meraviglia riascoltare qualcosa di già sentito come fosse la prima volta! Tutto cambia, persino le cose apparentemente statiche. Si evolvono con noi, insieme a noi, in accordo con il luogo, l'ora e persino l'anno che stiamo vivendo. Con il tempo atmosferico e con quello cronologico. Con il tempo universale e con quello interiore. Che giorno è oggi? In fondo cosa importa? So solo che fino a pochi mesi fa mai avrei camminato sulla sabbia con queste scarpe chiare e ora, invece, vi affondo i piedi con gusto, incurante delle onde che quasi lambiscono le mie orme bagnate.

Chi mi vede penserebbe che sono matta, e forse avrebbe pure ragione. E allora, per completare l'opera, me ne sono salita sul pontiletto di legno, quello dei pescatori. Non sono arrivata fino in fondo, ma ho riso divertita al vedere la forza dirompente della mareggiata infrangersi sulla punta e schizzare gli incauti presenti. Il mare sa essere così amabilmente dispettoso. Ipnotico e misterioso come lo sono certe increspature dell'anima, quelle che percepisci inconsapevolmente in alcune persone, senza riuscire a inquadrarle con precisione.

Se sto bene? Felicità a momenti, futuro incerto. Da questo non si scappa. Possiamo solo provare a goderci il nostro nucleo, senza lasciarci snaturare dall'ansia del possesso, dal voler inseguire chimericamente un qualunque oggetto del desiderio, che istintivamente finiamo per rivestire di un'aura salvifica potenzialmente ingannevole e distruttiva. Non c'è nessuno, là fuori, che possa salvarci davvero, se continuiamo a credere che la forza che possa restituirci la vita sia qualcosa di esterno a noi. Siamo tutti interconnessi e, tutti, prendiamo e restituiamo energia a fasi alterne, a ondate differenti, senza un preciso calcolo razionale e intellegibile. Ma la batteria è soltanto la nostra. Ed io mi sento così piccola e fragile, così grande e forte nello stesso, medesimo istante. Questo è ciò che chiamo "i miei momenti di paradiso". Il Nero mi accompagnerà per tutta la vita, probabilmente. Ma, come qualcuno dice, è nel Nero che vivono, nascosti, tutti i colori.

Al mio Amore, ai miei Amici, alle Persone Speciali, le mie fonti di "energia alternativa". Onorata di far parte del vostro circuito!


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: No Rain - Blind Melon

[trovato per caso, tra i suggerimenti di YouTube: cliccate sul titolo per vedere il video integrale. L'inizio, neanche a farlo apposta, è davvero in tema con il post!]

All I can say is that my life is pretty plain

I like watchin' the puddles gather rain

And all I can do is just pour some tea for two

and speak my point of view

But it's not sane, It's not sane

I just want some one to say to me

I'll always be there when you wake

Ya know I'd like to keep my cheeks dry today

So stay with me and I'll have it made

And I don't understand why I sleep all day

And I start to complain that there's no rain

And all I can do is read a book to stay awake

And it rips my life away, but it's a great escape

escape......escape......escape......

All I can say is that my life is pretty plain

ya don't like my point of view

ya think I'm insane

Its not sane......it's not sane

26.1.10

Identità, Amore e Svelamento


Il 14 marzo del 2008 salvai questa immagine in una cartella. Come l'avevo trovata? Cercando tra le immagini di Google le parole "mistero quotidiano", le stesse tramite le quali avevo trovato il mio primo avatar. Era un gabbiano stilizzato, in un trompe-l'oeil dallo sfondo azzurro, che forse qualcuno dei miei affezionati lettori ancora ricorda. In quel tempo mi chiamavo MusEum.

Mi colpì la sincronicità tra le parole chiave collegate al mio primo avatar, l'immagine e le parole della sconosciuta che le aveva pubblicate sul suo blog, che ho sentito istantaneamente anche mie, così come il titolo scelto per introdurle, Anima:

spesso nella vita.. capita di fare incontri bizzarri..
e come questi avvengano..talvolta rimane un mistero..
si ha sempre,comunque, quella strana sensazione..
che nulla è dato al caso..
e mentre scivoliamo come sabbia di clessidra..
nella routine del quotidiano..
ci rendiamo conto..giorno dopo giorno..
di come un incontro,se pur avvenuto in maniera bizzarra..
possa diventare importante..


il treno della vita spesso..effettua fermate fuori programma...
gente che sale..gente che scende..
ma ogni passeggero..che con noi condivide parte del viaggio..
ci donerà qualcosa..
ed alla fine il nostro bagaglio sarà così pesante..
che ci sembrerà impossibile da sostenere..


ma non saremo mai soli sul treno della vita..
ed il cuore... è una valigia..
infinitamente grande...


By Emy



Qualche giorno fa un caro amico ha scritto una semplice frase, in cui parlava di pozzanghere e mondi paralleli. L'associazione in me è stata immediata. Oggi ho ricollegato il tutto e ho ritrovato un cartone animato che per lungo tempo ho amato e che, nel rivederlo alla "veneranda" età di 29 anni, ho scoperto dire molte più cose di me che un trattato psicologico, pur nella sua semplicità a tratti infantile. Com'è giusto che sia, come lo è, d'altronde, una parte importante di me, che tuttora annaspa per ritrovarsi.

Sono giorni strani questi, in cui l'istinto, il senso di impotenza e il dolore che mi spingono a fondo mi hanno portato a stravolgermi completamente, a spogliarmi, finalmente e con fatica, della pesante corazza che la vita mi ha costruito attorno per anni. Oggi pomeriggio, dopo tante lacrime versate e tanta pioggia, ho di nuovo avuto gli occhi lucidi. Stavolta, però, con il sorriso sulle labbra e anche, non lo nego, con qualche risata a cuore aperto.

Per chi non ha paura di tornare bambino e per chi vuole conoscere un'altra parte di me... l'episodio 26 de L'Incantevole Creamy, intitolato "Addio, Poteri Magici". Non dura tantissimo, godetevelo fino alla fine.

P.S. per chi volesse sapere che diavolo c'entra la pozzanghera con tutto questo, ho inserito anche l'episodio 27, "Alla Stella Piumata". Che coincidenza, dopo l'incontro con un dragone e una stella nascente, quell'augurio finale che approfitto per estendere a tutti voi...


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: No Return - God Is An Astronaut











25.1.10

Polvere, Stelle E Cenere



Non c'è niente che possa arginare il Nero, quando avanza.
Nemmeno le parole. Nemmeno il silenzio.
Quel silenzio che si ama quando è invocato, che distrugge quando è forzato.

Ma come si può fare silenzio dentro se stessi?
Quando si è stanchi della propria stessa voce, dove si può fuggire?
A chi si può chiedere di tacere, una buona volta?

Brividi congelati, che solo il tuo abbraccio infinito potrebbero placare.
Ma non si può. Il Tempo scandito dal Lavoro, dal dio Denaro, da quella sciocca chimera chiamata sopravvivenza, ti allontana da me.
A nulla valgono le auto imposizioni, per indurmi in concentrazione e liberarmi dal Male.

La testa se ne va per conto suo, confusa da pensieri sterili. Il passato ritorna per riscuotere il conto, il futuro è uno spauracchio che ipoteca il presente.

Tutto ciò che resta è un pugno di mosche, condito dai sensi di colpa. Sempre gli stessi.

Resistere, resistere, resistere. Ricordi l'obiettivo finale?

Certo che me lo ricordo, ma il mosaico perde tessere invece di trovarne di nuove.
E io sto cadendo in pezzi.

Polvere di stelle,
polvere alla polvere,
cenere alla cenere.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Purity - New Model Army

The rains move in eastwards, in waves of succession
Drawing lines of grey across the sky
With history just as close as a hand on the shoulder
In hunger and impatience we cry
The battle against corruption rages in each corner
There must be something better, something pure
And the call it is answered from the caves to the cities
Come the dealers of Salvation on Earth
We've seen the restless children at the head of the columns
Come to purify the future with the arrogance of youth
Nothing is as cruel as the righteousness of innocents
With automatic weapons and a gospel of the truth

Chorus:
Revolution for ever, succession of the seasons
Within the blood of Nature, all raised to rot and die
This purity is a lie

Now immaculate conception in sterilised laboratories
How the vanity goes on
Or in the message of the preacher with his morals and obsessions
The wars that we wage upon ourselves
Purity is a virtue, purity is an angel
Purity is for madmen to make fools of us all
So forgive yourself my friend, all this will soon be over
What happened here tonight is nothing at all

Chorus:
Revolution for ever . . .

I will always see Brendan at that broken down piano
His fingers thick and red, shaking on the keys
Battered by the years of alcohol and working
Still playing with the faith that never leaves
So sit us down, buy us a drink, tell us a good story
Sing us a song we know to be true
I don't give a damn that I never will be worthy
Fear is the only enemy that I still know



24.1.10

Swing Girl - Ragazza Altalena


Su e giù
sul solito vecchio
spaventoso ottovolante,
Osservando le onde in silenzio
che avanzano verso di te
Un passo dopo l'altro
la tua traccia sulla sabbia
scompare lentamente

Spingimi, dolcemente
mentre siedo su quell'altalena
solitaria e abbandonata
Lascerò che mi accarezzi le orecchie
in un morbido sospiro
mentre la tua musica
fa librare in alto la mia anima

Vieni con me
nella mia passeggiata solitaria,
prendimi per mano
e guarda il mostro
dritto negli occhi,
perché è l'unico modo
per sopravvivere...


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Traduzione della versione originale in inglese, da me scritta e pubblicata sul blog:
Bottles Floating On The Edge Of Life

Soundtrack: Apx - Fengshu

Brano tratto dalla playlist di BAK TO THE FUTURE 2, podcast di RADIO PAZZA, in concorso agli EUROPEAN PODCAST AWARD.
Per votare il programma radiofonico, cliccate sul banner del concorso. In palio premi anche per chi vota! Avete tempo fino al 15 marzo 2010.






21.1.10

(N)Evergreen




Soundtrack: Evergreen - Mostly Autumn


She knows what it means to be evergreen
She's seen more than some eyes will ever see
Clad with green, gracefully she reaches for winter sun
...the lucky one

Spring leaves learning look to the evergreen
Carried on the breeze her tales of snow storms and icicles
With proud yarn she will spin her golden memories into stories

She looks to the sky
She's holding on to yesterday's goodbyes
Goodbye...

She knows what it means to be evergreen
She knows how it feels to have loved and lost
She's seen faces change all around her, then moved on

She'll miss hearing wind through now fallen leaves
She'll stand scraping snow-filled skies alone
Her questions, if could be asked, would be left unanswered

Look to the sky
Holding on to yesterday's goodbyes
Embrace the past, with a forward motion
No fear of looking back

[The river keeps on flowing, but the banks are ever changing]

Arida

Silenzio. Assordante.
Lentamente mi uccide.
Come sono potuta arrivare a tanto?

Arida.
Niente più da dare.
Un intero IO da ricostruire.

Perché mi sono fatta questo? Perché non sono fuggita via lontano, quando ancora potevo farlo?
Perché ho voluto a tutti costi vivere una vita "normale"? Perché sto ancora qui, a tentare di salvare il salvabile, io che non potevo permettermelo?

Caro lettore, più o meno casuale o sconosciuto, non ti impressionare. Ci sono cose che non riesco a dire. Cose di cui non voglio parlare. Cose di cui DEVO parlare.
Cerco in me la forza di alzare la testa. La forza di non vergognarmi più di ciò che NON È MIO.
Se ciò che leggi non ti aggrada, se il mio parlare infastidisce il tuo ottimismo, non proseguire oltre.

Troppe volte mi sono negata lo spazio di parlare. Troppi tabù. Troppi falsi miti. Troppo "quieto vivere" che rischiava lo smottamento. La Famiglia quale sacro valore. La Famiglia come nido d'amore. La Famiglia che diventa terrore. Una Famiglia che non ha colpe e che, ciononostante, le crea.

Non ci sono Angeli né Demoni in questa storia, signori. Solo un'unica accozzaglia confusa, più o meno accentuata. Ne vidi entrambe le facce e no, non ne fui sollevata.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Like Tears In Rain - Covenant

20.1.10

Tsunami





Maschera di ferro, di te cosa rimane? Un oceano di terrore, paura e frustrazione. Frani in te, una montagna di sale, cristallo dopo cristallo. Polvere vorticante in un mulinello. Mi sto cercando, in un forzato isolamento. Puntute schegge di uno specchio andato in frantumi premono contro il mio ventre, mi lasciano senza fiato.

Vivi il presente!, continui a gridare. Ma io non ascolto. Mi sto lasciando andare.

Tutto è cominciato da una semplice parola: impotente. Ha scavato in me senza tregua, fino a lasciarmi esangue. Ho annaspato ancora, sullo stesso pavimento gelido di sempre. Quello dove tu mi hai lasciato ansimare sola, in preda allo sconforto. Non potevi fare altrimenti. Non è colpa tua. Eppure questo non placa la mia rabbia. E nemmeno il mio dolore per quel lutto figurato, impossibile da elaborare.

Tempo di rialzarmi, reagire e affrontare. Incubo reale, oscuro e subdolo da maneggiare, ritorni in me con la forza dirompente dello tsunami. Mi guardo le mani. Tremano. E non per il freddo. Un'anima a pezzetti, in cerca di se stessa, del suo coraggio. Quello che sente di aver perso.

Ho esaurito l'energia. E non è bastato tagliar via i rami secchi, spezzati, marcescenti. La radice è corrotta dall'interno. Sogni chiusi in un cassetto e un Mostro che non vuole andarsene e certamente non lo farà mai. Lei non c'è più, anche se continua a muoversi, dentro e fuori di te. Come potrai mai accettarlo? Come potrai mai salvarti da tutto questo?

In cerca di altre anime ferite, ho finito per perdere me stessa. Una pelle già martoriata si bagna di lacrime, insieme di dolore e di liberazione. Un penoso riconoscersi, al di là del tempo e dello spazio. Emozioni, vissuti, sensi di colpa terribilmente speculari. Un fremito e l'aver potuto finalmente dare un nome a tutto questo orrore.

Per rinascere si deve prima morire. Ho già iniziato a farlo, ma il mondo continua ad avanzare impietoso. Indosso maschere non volute, cerco il coraggio che non ho. Devo portare a termine ciò che ho cominciato, non voglio mandare tutto a puttane. Ma non so fino a che punto sarò capace di farcela.



YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Like Tears In Rain - Covenant

Go to the Empire State and watch the city lights
Hear the noise of millions struggle in the sprawl
Stare into the sky, we're few and far between
Black eyes full of stars, wide with memories

Every street I ever walked
Every home I ever had
Is lost

Every flower I ever held
Every spring I ever had
Has died

Every man I ever knew
Every woman I ever had
Is gone

Everything I ever touched
Everything I ever had
Has died

Lie down in the park and watch the satellites
Hear the children sing just a breath away
Dance in the heavy air along the interstate
Black lung full of fumes, choke on memories

Every street I ever walked
Every home I ever had
Is lost

Every flower I ever held
Every spring I ever had
Has died

Every man I ever knew
Every woman I ever had
Is gone

Everything I ever touched
Everything I ever had
Has died



19.1.10

Invisibile

 




Lo sai cosa penso?
E dimmi, tu hai
lo stesso pensiero
così forte,
o non puoi?



La luna è liquida
ed io mi sento
invisibile
come sempre
quando è tardi per dire
che non sopravvivo.



Invisibile
o forse
è solo una mia immagine.



Lo sai che mi perdo
nelle luci
se
guardi fuori dall'auto
altre luci
troppo lontane
da me.



La luna è limpida ed io rimango
invisibile
come sempre
quando è tardi per dire
che non sopravvivo.

Invisibile
o forse
è solo una mia immagine.

 



Soundtrack & Lyrics: Invisibile (Robottino Romantico) - Cristina Donà


Foto di YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM




15.1.10

Apro Il Blog (E Gli Do Fiato)





Poesia, dove sei finita? Ti cerco in me, ma non ti trovo. Insofferente, troppo. Persino a me stessa.
Come stai? Domanda inutile. Ti dirò che sto bene. Perché in fondo, se ci penso, non c'è niente che non vada. Niente di nuovo, almeno.
Eppure mi sento strana. Un'inquietudine misteriosa si impadronisce di me quando non ci sei. Come se tu riuscissi ad assorbire col tuo corpo tutti i miei demoni e li neutralizzassi.

Quando tuffo il mio viso contro di te,
in cerca della tua mano,
in cerca del tuo odore.
La paura scompare.

Oscure, gelide correnti mi attraversano tutta intera. Chiudo la finestra. La sensazione non cambia. Dev'essere tutto l'irrisolto che mi trascino dietro da sempre. Quel peso morto di cui ancora non riesco a liberarmi. A volte è così forte lo smarrimento, che niente più mi dà conforto. Cerco in me le forze, ma in certe giornate vengono meno. E in fondo mi sento anche un po' egoista.
C'è chi sta peggio, a me cosa manca? Cos'ho da lamentarmi? Non ne ho alcun diritto. Sono giornate così. Che non ti spieghi. Che la gioia ti neghi. Senza un vero perché.

Quando non c'è un nemico vero, concreto, tangibile, non hai nessuno con cui potertela prendere. Non è una persona, non è un'istituzione, non è una malattia che si possa provare a curare a suon di radiazioni o medicine.
È l'impotenza, ciò che più mi uccide. Questo silenzioso dolore che ora non posso debellare. Da cui, un domani, potrò solo scappare. Senza potermene mai liberare davvero. Sempre con l'incubo del peggio che deve ancora venire.

Come posso combattere contro qualcosa che dovrei amare?

Serpeggia, scorre come veleno, abbattendomi senza pietà. Giorno dopo giorno, attenta alle mie riserve energetiche con malcelata avidità. E finisci per sentirti solo un mediocre spettatore senza coglioni. Uno che si limita a mettere orrende toppe a un vestito che continua a scucirsi, ogni giorno più logoro, ma che sarebbe troppo dispendioso cambiare.
Nessuno che possa capirti davvero, ed è naturale. Quando il grigio cala su di me in questo modo sottile, non ho nemmeno voglia di parlare. Finirei per ripetere le stesse cose trite e ritrite. E chi ascolta mi proporrebbe una volta ancora la sua soluzione.

Quando mi sento così, non voglio parole. Solo lasciarmi andare su un tappeto di calore. Esorcizzare, dignitosamente, questo dolore.

Non temete. Va tutto bene. Ogni tanto ho solo bisogno di tornare a respirare...


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Here Comes The Flood - Peter Gabriel

When the night shows
the signals grow on radios
All the strange things
they come and go, as early warnings
Stranded starfish have no place to hide
still waiting for the swollen Easter tide
There's no point in direction we cannot
even choose a side.

I took the old track
the hollow shoulder, across the waters
On the tall cliffs
they were getting older, sons and daughters
The jaded underworld was riding high
Waves of steel hurled metal at the sky
and as the nail sunk in the cloud, the rain
was warm and soaked the crowd.

Lord, here comes the flood
We'll say goodbye to flesh and blood
If again the seas are silent
in any still alive
It'll be those who gave their island to survive
Drink up, dreamers, you're running dry.

When the flood calls
You have no home, you have no walls
In the thunder crash
You're a thousand minds, within a flash
Don't be afraid to cry at what you see
The actors gone, there's only you and me
And if we break before the dawn, they'll
use up what we used to be.

Lord, here comes the flood
We'll say goodbye to flesh and blood
If again the seas are silent
in any still alive
It'll be those who gave their island to survive
Drink up, dreamers, you're running dry.

14.1.10

Prendo Atto (E Me Lo Metto In Tasca)




Dondolante consapevolezza
sospesa tra il punto esclamativo e l'incertezza,
una cosa mal sopporto,
l'arrendevolezza!

Ricordi ancora il giorno in cui una sola parola mandò in fumo i tuoi propositi di condivisione. A bruciapelo, senza cattive intenzioni. Poche lettere davano il via alla costruzione di un muro, che cresce ogni giorno più alto.

R A S S É G N A T I

Le unghie si accaniscono sulla lavagna immacolata, dita ossute stringono con forza un collo pulsante di vita, fino a rendere cianotico il volto del proprietario.

R A S S É G N A T I

Se avessi obbedito a quel comando, tanti anni fa, non sarei qui oggi a scriverne. Non che non abbia mai subito battute d'arresto, o cambi di rotta, nella mia vita. Ma rassegnarsi! È una parola che mi disgusta, mi fa paura, mi annienta.
Prendere atto, piuttosto. Lo preferisco. Implica un atteggiamento attivo, un'assunzione di consapevolezza. Magari il risultato non cambia, ma l'intenzione, in fondo, è quella che conta. Soprattutto quella verso noi stessi.

Allora oggi, in questo 2010 che inizia, io prendo atto.
Prendo atto di una vera banalità.
Che le persone non si possono cambiare, se non sono loro a volerlo. Nemmeno se è per il loro bene.
Il "loro bene"? E se per loro fosse "bene" quello che per me è male?
Peccai di presunzione nel credere che fosse possibile aiutare gli altri ad essere felici.

Non sarai mica di quelli che s'illudono di migliorare le vite altrui, e nel frattempo lasciano che la propria vada in malora?
Perché se è così, fa' subito dietro front, e pensa ai casi tuoi, piuttosto.

In qualche maniera ho già cominciato a farlo. Davanti all'ennesimo muro non ce l'ho fatta. Mi sono rass... ehm, ho preso atto quanto meno, che diamine!
In casi come questi, come minimo ci si fa un esamino di coscienza e ci si chiede: "Dov'è che ho sbagliato?".
Magari sono un fastidio, un impiccio, un tarlo. Una mosca!
O magari ho solo equivocato.
No, credo di essermi posta male sin dall'inizio. Sì, deve essere questo.

Le relazioni umane sono un gran mistero.
Solo una cosa è certa: so di non essere gradita e lo rispetto.
A ciascuno la sua vita!
Con affetto.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Zobi La Mouche - Les Negresses Vertes

On m’appelle Zobi,
Oui c’est moi la mouche
Je suis pas tant crédible
Car on me trouve louche
Ceux qui lisent la Bible
En ouvrant la bouche
Sont des jolies cibles,
Des gobeurs de mouches.

Et hop! dans le mille,
Je fonce dans le gosier
Je ressort par les trous de nez
Et hop! dans le mille,
Je fonce dans le gosier
Je ressort par les trous de nez.

Zobi
Zobi
La mouche
Zobi Zobi la mouche

Faut pas se faire de bile,
Je me fais pas bouffer
Je suis pas tant débile,
De moi faut se méfier
Et dans les grand-villes,
Y’a guère de pitié
Mais je me faufile
On ne peut m’écraser.

Et scratch! dans le vil,
Je fonce dans le soulier
Et je ressort par les trous de pieds
Et scratch! dans le vil,
Je fonce dans le soulier
Et je ressort par les trous de pieds.

Zobi
Zobi
La mouche
Zobi Zobi la mouche

Que me veut cette fille,
Oh sacrée gonzesse
Elle est bien gentille,
L’a de jolies fesses
Elle est nue,
Elle brille,
Quelle délicatesse
Si je la titille
Et qu’elle se confesse
Je perds pas la bille,
Je la prends de vitesse.

Top dans le mille!

Zobi
Zobi
La mouche
Zobi Zobi la mouche
Mouche
Mouche

13.1.10

Mind Remix


Inizio a sentirmi stretta in questo spazio che affetta.
Il problema, signori, è che io ho ancora fretta!
Il destino non è certo lì, che m'aspetta.

Inutile, non riesco a fermarla...
una rima che ruzzola, vòmita e straparla!

Quanto vorrei riavvolgere il nastro al contrario
per dimenticare come si scrive un diario.
Ché qui ormai non sento più fluire
l'armonico pensiero che mi fa sbalordire.

Scoprirmi troppo ha questo di problema,
che poi, se mi lascio andare, mi sento una scema.

Pompano i suoni nelle mie vene
troverò un nuovo posto per le mie "poesie" oscene?


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: On Your Own (Crouch End Broadway Mix) - Blur




Holy man tiptoed his way across the Ganges
The sound of magic music in his ears

Videoed by a bus load of tourists

Shiny shellsuits on, and drinking lemonade

Now, I've got a funny feeling which I bought mail order
From a man in a tee-pee in California

He said he once was that great game show performer

Then he blew all his money away, blew it all away

So take me home, don't leave me alone

I'm not that good, but I'm not that bad

No psycho killer, hooligan guerilla

I dream to riot, oh you should try it

I'll eat parole get gold card soul

Your joy of life is on a roll

And we'll all be the same in the end

Cos then you're on your own

Then you're on your own

Well, we all go happy day-glo in the discos

The sound of magic music in our brains

Someone stumbles to the bathroom with the horrors

Says Lord, give me time, for I've jumped into space

I'm in outer space
So take me home, don't leave me alone
I'm not that good, but I'm not that bad

No psycho killer, hooligan guerilla

I dream to riot, oh you should try it

I'll eat parole get gold card soul
Your joy of life is on a roll

And we'll all be the same in the end

Cos then you're on your own

Then you're on your own

So take me home, don't leave me alone

I'm not that good, but I'm not that bad

No psycho killer, hooligan guerilla

I dream to riot, oh you should try it

I'll eat parole get gold card soul

Your joy of life is on a roll

And we'll all be the same in the end

Cos then you're on your own

Then you're on your own

12.1.10

(R/D)ecidere




un palloncino
legato al polso
bianco perlato

come tu mi vedi

una morsa
allo stomaco

misteriosa
scompare

Sconosciuta Leggerezza

recidere il laccio,
l'unico modo

ti sei deciso,
finalmente?

sciocco bambino,
non lo sai
che io
ci sarò sempre?


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: White Lips Kissed - Mew

Wake me up
Only nightmares take me in
Through these walls the winter bites
A draft from all sides
Why did you not include me on your list?
Let me in through the ceiling
White lips kissed

Our love is a fickle love
Keeps itself locked in a suitcase
To be ready to go
Always

I won't cry when the silver lining shows
But you're right
You understand
You ride with both hands
Worrying is the breathing that you need
So there won't be far to fall
You mustn't climb tall

Things that are supposed to mean lots
Leave you cold
And with a malady of the soul

Our love is a tricky love
Bet you know this
Bet you noticed
Bet you know, which is why

I should know better than anyone ever could
Soon as I let go
Everything falls apart

I won't cry when the silver lining shows
But you're right
You understand
You ride with both hands
Worrying is the breathing that you need
So there won't be far to fall
You mustn't climb tall

Wake me up
Only nightmares take me in
Through these walls the winter bites
A draft from all sides
Of course you can
There are diamonds in demand
It's a shame and as you know
The stain will not go


6.1.10

Pro Messa





Lasciandarelasciandarelasciandarelasciandarelasciandaremimancailmare

Sciocca bambina, l'hai fatto di nuovo. Il Tempo è ripartito e sei rimasta indietro.

Vaneggi tra la folla, lo sguardo inebetito. Trattieni a stento i pensieri che temi possano tramutarsi in smorfie. Niente deve trapelare all'esterno. Niente. Ma quanto vorresti urlare! Sì, qui. In mezzo alla strada, come faceva lei. Non si può. Non sta bene. Le lacrime? Roba da mammolette. Da deboli. Da perdenti.

In nome di cosa? Di chi? E chi sarebbero i vincitori? Voglio proprio vederli, guardarli dritto in faccia, per sapere di cosa vivono, di cosa gioiscono. E come fanno a non sentirsi persi.














Sei una roccia, ce la farai. Sei forte.

Palle. Sono tutte palle. La verità è che me la faccio sotto dalla paura di non farcela, e che sono davvero stanca di lottare. Per tutto.

Ma che dici? Sei una combattente, tu!

No. Sono solo una che ha imparato a vivere con la guardia sempre alta e non sa più cosa significhi vivere senza le stramaledette zavorre ai piedi.

Ogni tanto la batteria si scarica, il sistema operativo crasha e la macchina smette di avviarsi.

Dove cazzo l'ho messo il disco di ripristino? Niente. Non lo trovo.

KAPUTT.

Il vento mi sospinge, senza una direzione. Elettrodomestici in vetrina. Mi soffermo a guardarli rapita, ma non sono i prodotti la mia calamita.

Una musica lontana vent'anni e poche, semplici parole...
Mi restano attaccate ai capelli mentre mi allontano, e il vento mi sferza le guance, schiaffeggiandole dolcemente.

Ecco, ora ho proprio voglia di piangere.
Ma non si può.
Non sta bene.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: The Promise You Made - Cock Robin

If I laid down my love
To come to your defense

Would you worry for me

With a pain in your chest?

Could I rely on your faith to be strong

To pick me back up and to push me along?


Tell me
You'll be there in my hour of need
You won't turn me away

Help me out of the life I lead

Remember the promise you made

Remember the promise you made


If I gave you my soul
For a piece of your mind

Would you carry me with you

To the far edge of time?


Could you understand
if you found me untrue

Would we become one or divided in two

Please tell me

You'll be there in my hour of need

You won't turn me away

Help me out of the life I lead


Remember the promise you made

Remember the promise you made


Could I rely on your faith to be strong

To pick me back up and to push me along?

Please tell me

You'll be there in my hour of need

You won't turn me away

Help me out of the life I lead


Remember the promise you made

Remember the promise you made

Remember the promise you made

Remember the promise you made

4.1.10

Stella... Ansimante





Bambino interiore, dimmi. Cosa c'è?
Perché ti agiti, perché scalpiti, perché imprechi?

Parla, dai. Ti ascolto.


Silenzio. Solo silenzio. Non vuoi dirmi niente.
Dovrei arrivarci da sola, non è così?


Povero, piccolo, bambino mio. Ti sto strapazzando, spremendo, violentando. E tu non ne puoi più.
Il terrore ti inchioda alle mie viscere, i tuoi colpi, sferzanti mani e piedi, mi mettono in agitazione. Sono sotto pressione.
No, non mi lamento. D'altronde l'ho voluto io. Si vede che devo esserne all'altezza.
O magari no. Mi sopravvaluto e basta.
Le fitte lancinanti alla base della nuca ne sono l'indizio lampante.


La pressione mi trasforma. Da bambina impaurita divento rabbiosa.
Ma è solo per farmi coraggio.
Giuro, prima o poi mi comprerò un mega punching ball. E scaricherò a suon di musica e kick boxing tutta questa rabbia.


Affogo. Nel mio stesso sciocco mare.
Tendo la mano.


Inutili parole mi raggiungono la notte. Troppo stanca per alzarmi e scriverle.
Le ho dimenticate. Se ne sono andate.
Risucchiate nell'oscurità.


Peccato.
Ma ho bisogno di dormire.

Pazienza.
Ne troverò delle altre.


Cado.
Come le stelle.

I Sogni.
E i Desideri.

Annacquo la rabbia
Ragni e Pensieri

Immagino un mosaico.
Il mio credo.
Laico.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Wandering Star - Portishead

Please could you stay awhile to share my grief
For its such a lovely day
To have to always feel this way
And the time that I will suffer less
Is when I never have to wake

Wandering stars, for whom it is reserved
The blackness of darkness forever
Wandering stars, for whom it is reserved
The blackness of darkness forever

... Those who have seen the needles eye, now tread
Like a husk, from which all that was, now has fled
And the masks, that the monsters wear
To feed, upon their prey

Wandering stars, for whom it is reserved
The blackness of darkness forever
Wandering stars, for whom it is reserved
The blackness of darkness forever

(always) doubled up inside
Take awhile to shed my grief
(always) doubled up inside
Taunted, cruel.... ...

Wandering stars, for whom it is reserved
The blackness of darkness forever
Wandering stars, for whom it is reserved
The blackness of darkness forever

3.1.10

Scudo





Quando l'amore si trasforma in orrore
Quando gli occhi sono abissi vorticanti
Quando le parole sono lame taglienti
Il tono di voce, un'orrenda cacofonia
Quale terribile, improvvisa agonia

Non so ancora farmi scudo
per la tua incontrollabile follia


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Lucretia, My Reflection - The Sisters Of Mercy

2.1.10

La Merda È Concime Per Tempi Migliori?






Te ne sei andato così, tra pianti, sorrisi e carezze. Senza un lamento. Solo una notte bagnata, come non mi ero aspettata.
Ti ho amato sai? E odiato, anche. Eppure mi hai insegnato tanto.
E allora come posso sdebitarmi? Forse se ricacciassi indietro queste lacrime, sarebbe già un buon inizio.
Il fatto è che sono stanca. E non in senso figurato.
Così stanca che mi calano le palpebre. Così stanca da non aver voglia di uscire.
Così stanca da voler lavorare ancora. Così stanca da non essere produttiva come vorrei.

Io ti amo, Sogno Stramaledetto. Eppure devo aspettare ancora. Forse inutilmente.
Dove sei finito? Dove ti ho nascosto?
Non sei tra queste migliaia di cartacce, alcune serie, altre facete, che parlano di me.
Frammenti di scrittura strappati all'oblio, nascosti al mondo. Documenti, burocrazia, un anno di vita. La mia.

Ritrovo un frammento di com'ero, pochi mesi fa. Sorrido.
Davvero sono stata capace di scrivere questo?

Dalla finestra entra un'aria gelida. O magari no. Forse sono io che sono stata troppo a lungo ferma. A tentar di ricomporre un ordine.
Ma quale ordine? Impossibile, nel caos che vivo.
Che sono.

L'odore del mare, oggi, è così pungente che fa paura. Mi sembra quasi di svenire, quando il vento ti porta a me, così, senza chiedere il permesso.
Mi violenti, e nemmeno te ne accorgi, mare bastardo, che d'inverno riesco a malapena ad avvicinare.
Il troppo freddo mi uccide. Ma un giorno di questi lo sfiderò, a costo di rimetterci la salute. Ho bisogno di te, come l'aria che respiro.

E allora, dai, lascia che pianga un po', per scaricare la tensione. Così, senza una vera ragione.
Ho davanti a me una montagna di responsabilità. Tiro un sospiro di sollievo per aver superato un periodo nero, ed ecco che subito ho davanti a me un'armata di nuove scadenze, incombenze, incoscienze.
Già. Solo un'incosciente come me poteva imbarcarsi in un'avventura simile. Ma ho fatto le mie scelte. Ho rifiutato le risposte scontate, comode, mediocri, immediate. Mi stavano strette. Sto ancora lottando per portare a compimento la mia "missione". L'autoaffermazione. Niente denaro, niente carriera, niente cazzate. Solo me stessa.

Un unico compromesso. Quello con il Tempo. Non so se ci riuscirò, ma provarci mi fa già sentire meglio. Sembra, a molti, una resa, questa mia irresistibile discesa in un mondo tanto più grande di me. Ma io sono un'insospettabile regina del poker. Quando meno se l'aspetta, il banco dovrà ricredersi. O magari si farà quattro risate, per quanto sono stata ingenua a pensare di poter fare a modo mio. Staremo a vedere.
Di sicuro non me starò con le mani in mano ad aspettare la manna dal cielo, o un riconoscimento postumo. Chi doveva vedermi, mi ha vista. Se non ha mosso un dito per non lasciarmi andare, peggio per lui. Troverò il mio posto nel mondo da sola. E allora riderò, anche alla faccia sua! E dei suoi sterili complimenti a scadenza.


Appunti in margine a una tovaglia 21-06-2009:

Pensieri sparsi.
La solitudine dei primi, la sollecitudine degli ultimi.
Il caotico vociare delle moltitudini, venute fuori come cavallette,
complici le nuvole e i chicchi di ghiaccio
piovuti dal cielo.

Il sonno della ragione e la veglia funebre del pubblicitario.
Il tempo è un labirinto e ho perso lo stradario.

La sinfonia dell'attesa.
Passi cadenzati, lenti,
forzati.
Il neon stordisce, il caos sfinisce,
il dolore si acuisce.
Pupille in fiamme.
Dio come odio questo inutile bailamme!

Pause archiviate,
caffeina per endovena,
rivivo da ore
la stessa scena.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Love Letter - Nick Cave And The Bad Seeds