5.11.16

In My Own (Sweet) Way

Dolce il risveglio di pancia, doloroso quello di testa, oggi. Pulsante di fatica per gli sforzi profusi ieri, nel tentativo, il giorno antecedente e quello precedente ancora, di adempiere agli obblighi sociali di cui necessito per non soggiacere all'oscuro signore, apro gli occhi sull'ultima immagine mentale che ricordo, in dissolvenza. So che, appena allento un attimo la presa, cercherà nuovamente di conquistarmi e farmi sua.

Amazzone coraggiosa degli abissi, non cedi facilmente. Buoni mèntori ti hanno trasmesso alcuni piccoli trucchi da maestro per rilanciare la sfida e non soccombere agli attacchi. Certo è che questo ha un prezzo: la stanchezza, fisica e mentale, che ti attanaglia ogni volta. Questo è, e me lo faccio andar bene. Se penso a come il piatto della bilancia pendesse da tutt'altro lato fino a non molto tempo fa, (funny voice: on) ci sarebbe da accendere un cero alla Madonna, se solo ci credessi (funny voice: off).

Terremoti dell'anima ci stordiscono e ci insegnano che niente andrebbe rimandato troppo a lungo, domani potresti non averne più il tempo. Eccezione concessa, invece, al tempo dell'onirico, che non conosce ordine cronologico, poiché ne crea uno tutto suo, frantico, da shuffle arbitrario e refrattario ad ogni (apparente) logica. Dev'essere per questo che stamani, poco prima di riaprire gli occhi con la testa che pulsava, mi sei apparso, il tuo sorriso compiaciuto, blackest eyes magnetici concentrati su di me, come a dirmi: "Sei stata proprio brava, ieri!", e il tuo orgoglio era anche il mio (ogni "battaglia" che vinco sento che festeggi con me - e viceversa -, anche se io delle tue, oramai, non so più nulla). 

I capelli erano gli stessi di sempre, nei miei ricordi, forse anche più belli per effetto dell'idealizzazione tipica dell'"oramai irraggiungibile", che ammanta di un velo splendente anche il dettaglio più banale.


YUKI, AKA PRISMA
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Soundtrack: In My Own Way - Ray LaMontagne