28.5.12

Qualcuno Con Cui Correre



Adoro quando un film mi 'chiama' attraverso pochi fotogrammi che mi risucchiano immediatamente dentro una storia. Anche ieri è stato così. E non so se è perché da qualche mese anch'io ho un essere peloso che mi fa compagnia, o se è perché ho una naturale predilezione per i racconti di formazione o entrambe le cose, ma quel ragazzo smilzo e un po' impacciato che si accinge a condurre un cane fuori dalla gabbia di un canile per andare alla ricerca della sua padrona mi conquista all'istante.

Come un giallo, il racconto, tra una corsa e una fuga, un incontro e un flashback, mi conduce tra le strade di una Gerusalemme che non mi aspettavo e fino alla fine mi tiene col fiato sospeso, appesa ai miei "chi è davvero e da che cosa fugge Tamar?", che sono gli stessi interrogativi che spingono Assaf a non arrendersi, nonostante le botte prese dai poliziotti prima e da loschi figuri poi. E' lo stesso fascino del mistero a rapire protagonista e spettatori fino all'epilogo finale, veramente ben costruito e per nulla scontato, almeno per me.

A tratti questa storia mi ha ricordato le atmosfere dei Gatti Persiani, dove la musica, come in Qualcuno Con Cui Correre, è legata a filo doppio con il senso del pericolo, concreto e non soltanto come minaccia che incombe, e le peripezie di August Rush e dell'orribile 'manager del talento' che sfrutta ragazzini di strada a beneficio delle sue tasche. Per non parlare del duetto chitarristico che a metà film mi ha riportato alla mente il portentoso connubio artistico tra Rodrigo e Gabriela. Non conoscevo il romanzo di David Grossman da cui il film è stato tratto, ma ricordavo l'autore per la sua partecipazione alla trasmissione di Fazio dedicata a Saviano, qualche anno fa.

Che dire, sono rimasta piacevolmente colpita dalla storia, seppur nella sua trasposizione cinematografica, e sono nuovamente grata alla 'lanterna magica' per avermi permesso ancora una volta di viaggiare in una cultura così lontana dalla mia, in cui però ho potuto ritrovare tanto di me. Dal cane all'amore per la musica e, sì, anche per i ragazzi introversi ma decisi, pronti a sfidare qualunque difficoltà pur di restarti accanto. E non è un caso se tra meno di tre settimane io stia per sposarne uno. Ma diciamolo sottovoce, ché - si sa - a noi un po' introversi e un po' riservati, piace così.


YUKI, AKA PRISMA

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