30.7.07

Luna



Nuvole cumuliformi, scure e avvolgenti, ti passano davanti, vorrebbero oscurarti.
Resisti, bella e fiera, bianca senza essere innocente.
Come cornici in movimento, ti lasciano passare.

Per quanto nera sarà la notte, non potranno non vederti.
Finchè sentirai una chitarra suonare, potrai dirti felice.

28.7.07

Il Caldo Scioglie I Movimenti In Gocce (Rosso Malpelo)




Giallo.

Sole Dentro.

Vita Ardente Pompa Sangue Nelle Vene.

Rivoli Di Pensieri Scorrono Senza Freno Alcuno.

Musica Che Sa Di Sabbia E Mare E Piedi Inquieti.

L'Estate È La Mia Primavera Dopo Un Gelido Inverno.

Libero La Mente E Il Corpo Da Pesanti Indumenti Che Costringono I Movimenti.

Apro Le Braccia E Accolgo Una Tranquilla Sera Ad Ultrasuoni Con Brezza A Intermittenza.


14.7.07

Onde, piccole e silenziose



Cammino a volte e i pensieri corrono, più veloci ancora dei miei passi.
Fuori controllo, si lasciano calamitare dal sole e si infuocano...

Il passato rimane incollato alle pareti dell'anima, come poster un po' sbiaditi ancora carichi di emozioni...
Ricordi che scaldo, per non perderli nel flusso frenetico della mia vita quotidiana...

Penso soprattutto alle persone che mi hanno lasciato qualcosa senza nemmeno saperlo...
Ai brevi momenti in cui il tempo si ferma e lascia scorrere il nettare dell'anima per poi farlo rifluire, rinnovato dall'incontro di esseri speciali...
Momenti in cui l'intensità è accresciuta dalla brevità e dall'irripetibilità...
A ricordarci che la quantità non è sinonimo di qualità.

Passano i giorni, gli anni, i secoli, i millenni, ma il mare continua incessante a lambire la sabbia con le sue onde.
Anche le più piccole e silenziose scavano e lasciano un segno.

10.7.07

Assenza



...e chiedersi perchè,

nel caos delle nostre vite in movimento,

l'assenza,

a volte,

grida più forte

della presenza.

In Corsa



Una metropolitana in corsa la mia vita

Ciascuna fermata obbligatoria

E indietro non si torna.


Solo i ricordi, a volte, si fanno strada

a intermittenza

alterando il mio flusso di coscienza.


Non mi spaventa il passato.

Mi fa rabbia, a volte, perchè

non posso farci niente.


Mi spaventa, a volte, il presente...

Potrei renderlo passato

nel modo sbagliato.


E il futuro?

Provo a costruirmelo, un pezzetto per volta.

Consapevole del fatto che, a volte,

non potrò farci niente.


O forse sì...

[scritto il 25/06/2007]

6.7.07

G come Marx


A lavoro mi chiedono di scrivere un biglietto con l'uniposca. Dev'essere scritto in corsivo. Li avverto: "Scrivo da schifo...".
I colleghi insistono, una graziosa femminuccia non può certo avere una brutta calligrafia...
E va bene, l'avete voluto voi! Scrivo ed S. mi dà ragione: "È vero, scrivi veramente male...".
Nonostante il corsivo, certe lettere maiuscole mi vengono in stampatello. Una su tutte, la G.
N. si avvicina, guarda il foglio ed esclama: "La tua G sembra una falce col martello!". Io riguardo i tratti appena segnati: cavolo, è proprio vero... Non ci avevo mai fatto caso prima.
D. commenta: "Ammàzza, sei guasta dentro!".



Strano, considerato che ultimamente mi ritengo piuttosto anarchica, vista la considerazione che ho degli uomini che si sono incarnati nella falce e nel martello, inquinando, tradendo e sporcando col sangue idee di base sul capitale e sui lavoratori che ancora condivido...

Strano, vista la mia disillusione nei confronti di una politica sempre più lontana dai reali problemi della gente.

Eppure tant'è. Certi ideali evidentemente sono più forti di me...

Ovviamente il biglietto alla fine l'hanno scritto al computer :-)


Postilla:

Quello stesso giorno, tornando a casa in metropolitana, appena finito di annotare sul taccuino la riflessione di cui sopra, alzo lo sguardo e i miei occhi finiscono su un curioso signore sui cinquant'anni dall'aria hippie. Mi colpisce la sua maglietta, sfondo nero, falce e martello rossi e scritta bianca, che ho annotato:

"Come si può essere vivi e felici se non lo possono essere tutti?".

Già, me lo chiedo spesso anch'io, almeno una volta al giorno...

Sapete di chi è la frase? Io l'ho scoperto quella sera...


1.7.07

Parole Al Vento



Cammini su e giù
Lanciando i tuoi strali,
Agiti le braccia,
Punti il dito
Contro i tuoi nemici immaginari.

Occhi fissi su di te.
Solo l'aria ti risponde,
Con un gelido silenzio.
Ma a te non cale.
E la tua rabbia sale.

Prosegui infervorando
Le invettive rancorose.
Argomenti, fai pause.
Poi riprendi.

La gente ti guarda, è sconvolta.
Ma a te che cosa importa?

Sospesa in un limbo che non so,
Prigioniera del tuo passato,
Non scordi il dolore
E tutto ciò che è stato.

L'amore, chissà,
Se l'hai mai conosciuto.
[scritto il 19-06-2007]

MUSicA



Allucinazioni acustiche.
Trasferiscono ai miei neuroni
Uno stato di incoscienza.

Mi perdo.
Tra mille umori.
Odori metropolitani.

Scendo, salgo, scendo ancora
Nella città sommersa e oscura.

Torno in superficie, ma conservo il buio
Negli occhi e nell'anima.

(Narcotizzami, mia MUSicA).
[scritto l'11-06-2007]

Ma(d)re



Ma(d)re
Nei tuoi occhi mi specchiavo.
Eri presenza rassicurante.
Porto sicuro a cui ritornare.

Ma(d)re
Non riesco a riconoscerti.
Il tuo sguardo
Non è più quello di un tempo.

Tremo. Senza difese.
Sei un'estranea che disturba.
Irrita. Aggredisce.

Non più porto sicuro.
Sei mare in burrasca.
E fuggo, annaspando.

Ma(d)re
Ignara e consapevole,
Navighi incontro alla tempesta.
Il mare forza dieci.

Non ti importa di me.
L'acqua mi entra nei polmoni.

Ma(d)re
Quasi sorridi, beffarda,
Mentre annego cercando un appiglio.

Allungo una mano...
Ma trovo solo il tuo potente artiglio.
[scritto l'11-06-2007]

Zona Morta

Sfiducia. Ombre. Disincanto. Rabbia che cova silente. Vani sforzi di non pensare più a niente. Continuare a sorridere.

Parole, commenti sgraditi, forse innocenti, forse no. Pesano come macigni sull'umore già compromesso di una giornata storta.
Zona morta.
La tua mente non è una tabula rasa. I solchi restano.
Profondi. Sanguinanti.

Parole in bocca a chi non può, non deve, non dovrebbe giudicare.

Cosa sai di me?

La fatica non pesa se ne condividi il fine.
Se ti senti parte di un tutto. Apprezzàto. Consideràto.
Ma non giudicato. Non in malafede. Questo no, non lo posso tollerare.

Penso questo, mentre sorrido e ingoio il male. Sto reprimendo un altro temporale.
"Ci sono cose che pesano" e fanno male.

Intanto tu continua a sorridere.
Non è ancora pronto il tuo domani.
[scritto l'11-06-2007]