8.9.09

Sarà Forse Tenerezza O Un Dubbio Che Rimane?





Di nuovo la Musica. Ancora lei.
Bussa alla porta della mia anima ed io la lascio entrare.

Modena. Antonello Venditti.
Oggi l'ho sentita per ben due volte alla radio, dopo tanto tempo. Un brivido mi ha attraversato tutta intera, senza che potessi opporre resistenza.

Passato, presente e futuro si intrecciano ancora una volta. Amici e speranze. Di ieri, di oggi e di domani. Una famiglia che si sfalda ed una nuova, tutta da costruire.

Il pensiero vola e mi riporta indietro a un'estate di tanti anni fa, ad un'adolescenza che fioriva, tra mille insicurezze e un vortice pericoloso, che stava per risucchiarmi senza pietà.

Una macchina in corsa lungo la statale. Io, la mia amica di allora e la sua famiglia.
Una cassetta di Venditti nell'autoradio e un sax che allora non riuscivo ad apprezzare appieno nella sua struggente bellezza e tragicità. Un testo che per me era ancora troppo difficile da capire.

Eppure.

Oggi ho rivissuto quel momento. A cavallo tra infanzia e adolescenza.
Un'amicizia che profumava di famiglia. Le passeggiate insieme a scattare fotografie in città. I cuccioli appena nati, la campagna, il cielo così irrimediabilmente pieno di stelle che non potevo crederci, io, ragazza di città, che tante stelle tutte insieme non le avevo mai viste.

Mi godevo quelle giornate di sole e quel calore, mentre sotto pelle già bruciava, silenzioso, il brivido di quello che mi aspettava al varco, di lì a poco.
L'irragionevole sensazione del mondo che ti fiorisce dentro, l'amore che ti sta cercando, il terrore per una famiglia che implode, schiacciata dal Male Oscuro.
E l'impotenza, la bestia più terribile da affrontare davanti a tanto dolore.

L'amica di allora l'ho persa per strada, quasi non ci si saluta più. Ma da qualche parte ho ancora quella cassetta. E quel sax che mi parla di quell'estate spensierata, sull'orlo dell'abisso che incombeva...


Soundtrack: Modena - Antonello Venditti

Con le nostre famose facce idiote, eccoci qui.
Con i nostri sorrisi tristi, a parlarci ancora di noi
e non c'è niente da scoprire, niente da salvare
nelle nostre parole.
Ricordi, libri da buttare, frasi da imputare
di due bandiere dritte in faccia al sole.
Ma cos'è questa nuova paura che ho?
Ma cos'è questa voglia di uscire, andare via?
Ma cos'è questo strano rumore di piazza lontana,
sarà forse tenerezza o un dubbio che rimane?
Ma siamo qui, a Modena,
io resto qui a guardarti negli occhi, lo sai.
E non c'è tempo per cambiare,
tempo per scoprire un nuova illusione.
La nostra vita è Coca-Cola, fredda nella gola
di un padre troppo tempo amato.
Quanto valeva, aver parlato già da allora,
quando tutto era da fare e tu non eri importante.
Ma siamo qui, a Modena,
io resto qui, con un bicchiere vuoto nella mano.
E non c'è tempo per scoprire,
tempo per cambiare cosa abbiamo sbagliato.
La nostra vita è Coca-Cola, fredda nella gola
di un ordine che non abbiamo mai voluto.
Ma cos'è questa nuova paura che ho?
Ma cos'è questa voglia di uscire , andare via?
Ma cos'è questo strano rumore di piazza lontana?
Un nuova tenerezza o un dubbio che rimane.

7 commenti:

desaparecida ha detto...

"e non c'è niente da scoprire, niente da salvare
nelle nostre parole."

E così hai contaminato pure me.
Nei miei ricordi di una famiglia che non c'è più e della musica che ha scandito ogni singolo respiro,fino all'ultimo.

"Quanto valeva, aver parlato già da allora,
quando tutto era da fare e tu non eri importante."

Quanto valeva avere parlato allora?
Valeva davvero?

E mentre i ricordi mi si mescolano con un presente che ne deriva anche io mi chiedo
"Ma cos'è questa nuova paura che ho?
Ma cos'è questa voglia di uscire , andare via?
......
Un nuova tenerezza o un dubbio che rimane."

Alla fine rimangono una manciata di battaglie mai vinte e mai perse....e le note di G.Barbieri,così struggenti avvolgono bene anche le mie illusioni nn vissute!

Sorellina forse la tenerezza è l'unico sguardo con cui dovremmo guardare al passato,chiudendo in un angolo il rimpianto o la rabbia.

Ho straparlato stavolta,lo so.
Un bacio della buonanotte.
Grazie

Prisma ha detto...

Tu non straparli mai. Anzi. Sono io che ringrazio te, per aver completato così bene quello che ho scritto.

Un bacio della buonanotte a te, sorellina.

Mio ha detto...

Per me la home è come il guscio di una tartaruga, pesante sulle spalle rende impacciati nei movimenti mi ha offerto mio malgrado una protezione che mi ha fatto cambiare mutando il corso dei miei eventi. Ora, ora che so come lasciare da parte quel guscio vado cercando una nuova coscienza, forse la troverò. Voglio fugare il dubbio che non dovrà più venire in futuro, mi terrò la tenerezza e se ci riuscirò un po' d'Amore.

Un abbraccio Museum e scusami se posso essere stato indelicato o presuntuoso in quello che ho scritto.
Buona giornata!

Roberto

Prisma ha detto...

@Mio: grazie di cuore anche a te per le parole! Indelicato, presuntuoso??? Ma che staddì???? :D :D :D Non dirlo neanche per scherzo!!!! TE CAPI'?

Buona serata!

Radio Pazza ha detto...

Ammazza che bella sta canzone!!!

E io che pensavo che Venditti aveva solo fatto dei plagi ... (vedi A Whiter Shade Of Pale dei Procol Harum
da Summer of Love - 1967)

vabbè, mi rimangio tutto

Bak

fabio r. ha detto...

che bello leggere "the genius" e desa che si scambiano sensazioni, parole e ricordi... starei qui a leggervi come il vecchio che leggeva romanzi d'amore...
grazie!

Prisma ha detto...

@Bak: hai visto? C'è ancora tanta bella Musica da scoprire, anche nel nostro passato. Sì, sono decisamente un'ottima pusher, ahahaha! ;)

@Fabio: grazie a te! È un vero piacere sapere che io e la desa ti facciamo questo effetto. :) (insomma, adesso sono "the genius", ahahaha! Che te pòssino...)