27.1.09

Radio Prisma: Soldi! Soldi! Soldi!




Supero un po' della mia proverbiale timidezza e strisciante sociopatia per presentarvi finalmente la mia ultima creatura:

Radio Prisma numero 3: Soldi! Soldi! Soldi! Storie di ordinario precariato, che trovate pubblicata all'interno di RADIO PAZZA, di Dj Bak e Dj Grex.

Alcuni di voi lo sapranno già...
Da un po' di tempo mi cimento con la radiofonia via web, una passione iniziata per gioco e poi diventata qualcosa di più, grazie al contagioso entusiasmo dei due pazzi dj di cui sopra e al mio pazzo amore per la musica.

Musica a cui devo davvero molto.

Devo l'avermi aiutato in alcuni casi a superare la timidezza, in altri a purificarmi dalle energie negative che rischiavano di avvelenarmi l'anima e la vita, in altri a tirar fuori emozioni sepolte in profondità che ho poi trasformato in parole. Molte delle quali avete letto qui in questi ultimi mesi.

Ma alla Musica devo, soprattutto, l'avermi salvato dalla depressione.

Questa che vi sto presentando è una puntata speciale per me, più delle due precedenti.
Racchiude in un'ora di musica e parole quello che ho vissuto negli ultimi anni... e ne rappresenta forse la conclusione ideale.

Sicuramente il primo passo verso l'inizio di una nuova vita, in cui le delusioni e le porte sbattute in faccia si trasformano in benzina per accendere le mie vere passioni.
O, almeno, questo è quello che spero.

Ma basta con i sentimentalismi, e passiamo al succo della questione...

Radio Prisma number 3 è il piccolo sfogo di una precaria quasi trentenne, alle prese con il duro mondo del post-laurea, tra stage, disoccupazione, lavoro nero, e decine di lavori precari, alla ricerca di un suo posto nel mondo.
E' ancora possibile continuare a sognare quando, pur lavorando, non si riesce ad arrivare alla fine del mese?

Dite la vostra, cari web ascoltatori, vicini e lontani!
Radio Pazza ha bisogno di voi per continuare a sognare...

Besos a todos,
Dj Prisma - TBFKA MusEum.

Per ascoltare la puntata, fate una capatina su RADIO PAZZA e troverete, oltre a Radio Prisma 3, la programmazione completa della radio, a cura di Bak e Grex.

Ovviamente, a Bak e Grex va, con affetto, il mio enorme grazie per aver dato inizio a quest'avventura.

A voi, lettori del blog silenti e non, va il mio grazie anticipato se vorrete seguirli e sostenerli nel loro progetto!

FATEVI SOTTO!!!!!


Soundtrack: Radio Ga Ga - Queen




22.1.09

Back To The Start




Avere a che fare con la morte è sempre stato difficile per me, eppure quella figlia di puttana mi ha stanato più volte negli ultimi anni.
Non direttamente (non ancora, almeno), ma prendendosela sempre con le persone a me care.
Fortunatamente il più delle volte è sempre rimasta con un pugno di mosche in mano, ma quando ha vinto lei... io ho sempre perso.

Quando conosco il risultato di una partita già in partenza, finisco sempre per abbandonare il campo. Peggio. Fingo persino che non ci sia nessuna fottuta partita in corso. Perdo l'uso della parola, persino della scrittura. E finisco per allontanarmi dalla persona a cui tengo, perchè non riesco ad accettare che possa andarsene dalla mia vita.
Non sopporto di perdere il controllo.

Ecco, l'ho detto.

Oggi mi è tornata in mente la scena di una puntata di Dexter, quando uno strizzacervelli legge dentro l'anima del protagonista:

Tu tieni a distanza le persone perchè hai paura che possano vedere il tuo lato oscuro.


Non sopporti l'idea di perdere il controllo.

Per capire quando tutto è cominciato, devi tornare alla prima volta in cui ti sei sentito impotente.

Quand'è che ti sei sentito davvero impotente?


Io lo so quand'è che mi sono sentita davvero impotente. E oggi sono arrivata persino a pensare che, forse, la causa della mia sociopatia strisciante venga tutta da lì, dalla stronza numero uno. E non sto parlando della Morte, che invece, per quanto mi riguarda, è la stronza numero due.
Ma guarda il caso? Stavolta la stronza numero due se la sta prendendo proprio con la persona che mi è stata più vicina, quando la stronza numero uno ha devastato la mia adolescenza.

Giusto ieri sera riflettevo sul fatto che quando la stronza numero due colpisce, io scappo. E mi sono detta: che cazzo stai facendo? Non ti è bastata l'ultima volta? Forza, tira fuori le palle e affronta la situazione!

Oggi, neanche a farlo apposta, junghianamente sincronica è arrivata l'occasione per farlo.

Il tramite è stata di nuovo una telefonata, come nel 2003. Anche questa volta, senza minimamente immaginare chi ci fosse all'altro capo del telefono, tra le tante persone che avrebbero potuto farlo ho risposto proprio io. Ed è stato un bene.

Quando ho riagganciato, non ho potuto non pensare a sei anni fa, al significato simbolico che quella telefonata aveva finito per rappresentare. E ho avuto paura, cazzo. Mi sono venuti i brividi.
Ma finalmente, incontrollabilmente, ho pianto.

Ho pianto come non avevo fatto da mesi, pianto come se fosse stata la prima volta.
Mi sono sentita meglio, perchè questa volta sono riuscita a far sapere alla persona speciale che c'ero...
Questa volta non sono scappata.

Two hours later...

Tornando dal lavoro, allungo il mio giro prima di rientrare a casa. Le gambe in modalità "pilota automatico" mi conducono da sole.
Attraverso la strada che mi porta verso il mare e arrivo nella piazzola che, tanti anni fa, mi ha visto lanciare coriandoli ovunque, mascherata da improbabile principessa primavera.

Un cielo meraviglioso mi aspetta, proprio sopra il mare.
Faccio appena in tempo a catturare il sorriso ansimante di un ragazzo che fa jogging, a violare con lo sguardo l'intimità di una coppietta, ed evito per un pelo la montagna di sabbia che ha ricoperto quasi interamente la piazzola, riprendendosi lo spazio che un tempo era suo.

Le mani in tasca, mi avvicino al tramonto...
Una bambina siede sul parapetto che dà sulla spiaggia, i piedi penzoloni. Ha il posto in prima fila e nessuna intenzione di perdersi lo spettacolo. Suo padre è con lei, ma non le basta. Chiama a gran voce sua madre e sua sorella, rimaste indietro: "Sbrigati, mamma, vieni a vedere! Il sole va a fare le ninne!". Non si placa finchè non arrivano anche loro. "Che figata!", urla, in preda all'eccitazione. E ha ragione.

Lo spettacolo dura poco meno di un minuto e mentre il sole scompare nel mare, non posso fare a meno di pensare a te, al tempo che mi sei stata accanto, all'amore che mi hai dato.
A tutte le parole che ci siamo dette, a tutto il tempo che siamo state lontane, a quello che è stato e a quello che mai sarà.

Il sole è scomparso. Comincia a fare freddo.
In lontananza, solo due bastimenti. Uno carico di speranza, uno di paura.
Come in un trompe-l'oeil si scambiano continuamente di posto.
Davanti a me ora incombe l'uno, ora l'altro.

Domani ci sarà un altro tramonto, sarò pronta ad affrontarlo?
Ancora non lo so.

Me ne torno a casa con il cielo rosso stampato negli occhi. E penso che, in fondo, stai solo andando a fare le ninne.


Soundtrack: The Scientist - Coldplay

Come up to meet you, tell you I'm sorry
You don't know how lovely you are

I had to find you
Tell you I need you
Tell you I've set you apart

Tell me your secrets
And ask me your questions
Oh, let's go back to the start

Running in circles
Coming up tails
Heads on the science apart

Nobody said it was easy
It's such a shame for us to part
Nobody said it was easy
No one ever said it would be this hard

Oh take me back to the start

I was just guessing
At numbers and figures
Pulling the puzzles apart

Questions of science
Science and progress
Do not speak as loud as my heart

Oh tell me you love me
Come back and haunt me
Oh and I rush to the start

Running in circles
Chasing our tails
Coming back as we are

Nobody said it was easy
Oh, it's such a shame for us to part
Nobody said it was easy
No one ever said it would be so hard

I’m going back to the start

Oh ooh ooh ooh ooh
Ah ooh ooh ooh ooh
Oh ooh ooh ooh ooh
Oh ooh ooh ooh ooh






20.1.09

Fucking Rock!




Sei tornato, ancora una volta.
In un clima conviviale, assolutamente non in linea con il tuo carattere.
Un salone, quello della casa dove ho abitato da bambina. Il divano con i braccioli in legno rustico, le sedute in similpelle scura, alcuni amici che non ricordo. Che ora associo agli uni, ora agli altri.
L'abito blu, lo stesso che indossavo quando ti voltasti, colpito, a guardarmi da lontano... Non te lo saresti mai aspettato addosso a me!

Distesa sul divano, un po' alticcia per l'alcol che mi scorre nelle vene, mi lascio andare a una riflessione, guardandoti dritto negli occhi:

"Non è assurdo? Stiamo vivendo il momento più rock della nostra vita, e stiamo già pensando a quando diventeremo l'ombra di noi stessi!".

Mi guardi e sorridi, ho colpito nel segno.
Il tuo sguardo ficcante, la tua intelligenza al di sopra della media, è una sonda che scava in profondità negli strati geologici della mia anima.
Il tuo sorriso non ha eguali sulla terra.

Hai indovinato! I wanna fucking rock, man!
Questa è tutta per te!

Soundtrack: Sweet Emotion (Live Version) - Aerosmith



18.1.09

Should He Stay Or Should He Go?




Sei entrato nella mia vita senza chiedermi il permesso, un giorno che non ricordo.
Non ho più dimenticato, invece, la vibrazione misteriosa che mi ha pervaso e che mi ha portato a pensare che fossi speciale.
Senza pormi domande, senza bisogno di parole.

Io sapevo.

La vita ha scelto per noi strade diverse, strade che si sono incrociate brevemente.
Non abbiamo mai avuto una possibilità, né mai l'abbiamo cercata.
Nessun pentimento, nessun rimorso, nessun rimpianto.
Solo uno strano groppo allo stomaco, che non va né su né giù.

Hai mai sperato che potesse andare diversamente?
Siamo davvero stati all'altezza delle reciproche aspettative?

Lo specchio che ci guarda è deformante?
O è piuttosto l'Anima che vi si specchia a non riconoscersi più nel corpo che la ospita?

Ti ho amato, di un amore puro, unico, senza nome.
Ti ho amato d'istinto, senza nemmeno conoscerti.

Non ho potuto farne a meno...
Ma non sono mai andata fino in fondo.

Mi hai ferito senza accorgertene.
Mi sono lasciata ferire.

Dilettante della vita!
Inconcludente piccolo essere, che si avventura per poi tornare indietro a metà del cammino.

Non mi sento pronta, devo prima risolvere i miei conti in sospeso...

Ho troppe lacune ancora da colmare...

Non sono all'altezza, è meglio che mi faccia da parte.


E così passano i giorni, i mesi, gli anni.
E sembrano secoli.

Adesso non ho più voglia di essere solo una dilettante.
Voglio essere la migliore.



Soundtrack: A Strange Kind Of Love - Peter Murphy

A strange kind of love
A strange kind of feeling
Swims through your eyes
And like the doors
To a wide vast dominion
They open to your prize

This is no terror ground
Or place for the rage
No broken hearts
White wash lies
Just a taste for the truth
Perfect taste choice and meaning
A look into your eyes

Blind to the gemstone alone
A smile from a frown circles round
Should he stay or should he go
Let him shout a rage so strong
A rage that knows no right or wrong
And take a little piece of you

There is no middle ground
Or that's how it seems
For us to walk or to take
Instead we tumble down
Either side left or right
To love or to hate





17.1.09

Men(ti)tore




La tua vita, ciò che avresti voluto diventare, ti appare davanti agli occhi come il mare che intravedi in lontananza, nascosto all'udito e all'olfatto dalla porta a vetro di quel vecchio caffè stabilimento.
Puoi vederlo bene, ma non osi. Resti così, a guardarlo inebetita.
Il tuo sogno ti incanta come una sirena, un ologramma, una chimera.
Ma non osi. Quella porta trasparente è tanto pesante ai tuoi occhi che nemmeno ti avvicini.

Ti allontani, il cielo plumbeo ti sovrasta. Stranamente non ti immalinconisce. Anzi, ti solleva.
Scatti fotografie senza senso. Senza arte né parte. Come te.

Passeggi, in solitaria, dopo che la pioggia ha reso tutto più splendente e ha allontanato un gran numero di scocciatori.
Te ne vai là, dove spesso ti rifugi quando il mondo ti crolla addosso come uno stupido castello di carte che non hai mai imparato a costruire.

È quasi finita anche l'ultima moleskine che hai avuto aggràtis. Dove riverserai ora i tuoi inutili deliri di inchiostro?

"Tu devi scrivere", disse un giorno il Mèntore, e toccasti il cielo con un dito.

La promessa l'hai mantenuta, certo. Solo in parte.
Di sicuro non è questo ciò che intendeva.

Caro Mèntore, se solo sapessi quanto mi hai dato in così poco tempo, e quanto ancora avrei bisogno di sentirti ripetere quelle parole, maledizione, per crederci ancora e sentire che non è stata solo un'illusione.

Davvero ho qualcosa da dare al mondo?
Tutto questo dolore ha un senso?

Ritorni sui tuoi passi.
Due giovani donne escono con nonchalance dal caffè stabilimento. Il mare, nemmeno lo guardano.

Idiota! La porta era scorrevole.


Soundtrack: Forma e Sostanza - CSI

Conosco le abitudini
so i prezzi
e non voglio comperare né essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato sì civilizzato
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore
Conosco le abitudini
so i prezzi
e non voglio comperare né essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato sì civilizzato
Uno sguardo più puro sul mondo che la civiltà è ora, pagando
Decidi: cosa come quando
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Ventiquattromila pensieri al secondo fluiscono inarrestabili alimentando voglie e necessità
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta




13.1.09

Espi(r)azione




Passata la sbornia,
adesso tutto torna.
Il peso della Colpa
finirà per franarti addosso
come un frutto senza polpa.

Sciocco contadino! Il mare è troppo mosso.
La tregua era apparente,
mistico inganno della mente.

Spirito d'iniziativa,
fragile zattera alla deriva!
Niente ti potrà salvare,
tranne il tuo stupido e stanco amare.

Menti a te stesso,
povero Pinocchio.
E non guardare quello specchio,
finirai per cavarti un occhio!

Masochistica tela di un ego ragno.
Chi potrà mai trarne guadagno?

Allunghi le mani, pronto alla resa...
e afferri senza presa
le inconsistenti propagazioni
delle tue inutili aspirazioni.


Soundtrack: Il Clan Dei Siciliani - Ennio Morricone

11.1.09

Un'Anima Speciale




Ho scelto di ricordarti così, nella lingua della tua città... in quella lingua che, pur senza conoscerla, mi è così familiare nei suoni grazie a una persona speciale.
Una persona cui devo l'averti conosciuto, e che per un breve periodo della sua vita è vissuto lì, nella tua terra, portando con sè il ricordo di quei luoghi.

Lascerò che questa musica accarezzi la mia anima, e l'ascolterò fino all'ultima nota, cullandomi al suono della risacca, immaginandoti seduto su uno scoglio a contemplare il mare. Quel mare che ami tanto.

E pensare che stavi per diventare avvocato...


D'ä mæ riva
sulu u teu mandillu ciaèu
d'ä mæ riva

'nta mæ vitta
u teu fattu risu amàu
'nta mæ vitta

ti me perdunié u magún
ma te pensu cuntru su

e u so ben t'ammii u mä
'n pò ciû au largu du dulú

e sun chi affacciòu
a 'stu bàule da mainä
e sun chi a miä

tréi camixe de vellûu
dui cuverte u mandurlin
e 'n cämà de legnu dûu

e 'nte 'na beretta neigra
a teu fotu da fantinn-a
pe puèi baxâ ancún Zena
'nscià teu bucca in naftalin-a


Soundtrack: Da A Me Riva - Fabrizio De Andrè



9.1.09

Requiem For A Dream...





Note a margine di una "tovaglia" - 06/01/2009


In silenzio, ascolto rumori senza senso.
Il suono sincopato di un carrello da supermercato,
spinto stancamente da un marito incontinente.
"Ti prego, basta. Ho il vòmito",
finge di ruggire l'ei fu leone indòmito.

Mi vòlto,
e oltre gli scaffali
riconosco nel sorriso di un bambino sconosciuto
la tua stessa espressione.
Pura illusione,
che profuma di realtà.

Mi guarda, distratto,
poi si fa servire.
Che altro c'è da dire?

La società occidentale non conosce mezze misure.
In una manciata di giorni hanno preso corpo le mie peggiori paure.
Nel caos frenetico trasècolo,
schizzati umanoidi del ventunesimo secolo!
Noia lacerante, inazione di un giorno sabbatico,
inutili e sparuti resti,
sacrificati sull'altare delle feste.
Un'occasione in più
per idolatrare lo spreco.

Facce spente, sguardi tristi
ed io, che penso ai ferrimisti,
di un mestiere artigianale
ancora tutto da imparare.

Ora basta. Voglio nuotare!
Questo foglio ripiegato in quattro
sarà la mia àncora in mezzo al mare.


Soundtrack: Mi Sono Innamorato Di Te - Luigi Tenco



6.1.09

La Gioia A Portata Di Mano?





Questa canzone mi ha folgorato all'improvviso l'estate scorsa, mentre l'asfalto tedesco scorreva sotto le ruote della macchina che scarrozzava una micro combriccola di viaggiatori low cost in giro per un nuovo, inesplorato pezzetto d'Europa.
Mentre il paesaggio si trasformava scomparendo velocemente dalle mie rètine, il cuore palpitante di emozione, mi siete tornati in mente tutti...
Le mille possibilità lasciate in un angolo a prendere polvere, le parole pensate e mai dette, le parole che riascoltate a posteriori, nel profondo dell'anima mi sono apparse per la prima volta chiare e a un tempo nuovamente misteriose.
Ri-velazioni di un legame oscuro, invisibile agli occhi, che forse solo ora comprendo nel suo significato più profondo... Qualcosa che va oltre... Oltre questa vita...
Chiamatemi pazza o visionaria. Ma io questo legame continuo a sentirlo, anche a distanza di anni, anche se siamo distanti. Anche se mai verrà concretizzato.
Lo sento e basta. E l'energia che riesce a darmi, non potrà mai togliermela nessuno. Nemmeno voi, che ne siete latori inconsapevoli.

Anche questa è Vita, signori!

Soundtrack: Amici Nel Tempo - Riccardo Sinigallia

5.1.09

Quasi Paradiso...




Chi sei, Sconosciuto? E come hai fatto a trovarmi?

Non ricordo quasi mai i Sogni al risveglio, ma oggi è stato quasi Paradiso... Non ho più dimenticato il tuo viso!

Continuo a rivivere quella stessa scena...
Riesco ancora a sentire il brivido della tua mano sulla mia schiena...

E quel bacio...
Voluttuosamente puro nella sua ineluttabile, interminabile brevità.

Spiegar non si può, ciò che nel fondo del fondo più pro-fondo sappiamo già.

Sei forse l'Inconscio che dialoga con la mia Coscienza?
La proiezione del mio Animus che si fa corpo per incontrare la sua Anima?

Ti conosco, lo sento. Anche se è la prima volta che ti vedo.
Tu sei dentro di me.
Forse sei Me.

Soundtrack: Playground Love - Air



Master, Where Art Thou?




Gli occhi mi si chiudono, la testa mi scoppia...

Devo andare a dormire. Ora.

Dove sei, Maestro Inconsapevole? Non abbandonarmi proprio adesso...

Shake, shake. My body's shakin'...

Maestro... Ho ancora bisogno di te...

My body's moving, my heart's pumpin'...

Maestro... Ti prego...

My feet are stompin'... Can you feel the beat?
Give me one reason, one more reason to stay...


Dimmi cosa devo fare!
Dovrò camminare da solo, adesso?
E per quanto ancora?
Verrà un altro Maestro dopo di te?

Maestro!
Maestro?
Maestro...

Orecchie da mercante!
Le mie son solo parole da mendicante...


Soundtrack: Highlife Time - Fela Kuti