31.1.08

Lacrime Egoiste...

A V.

Stai per spiccare il volo verso la tua nuova vita e gioisco nel vederti aprire le braccia al cielo, mentre sorridi al tuo avvenire.

Stai per realizzare il tuo sogno, quello che aspettavi da sempre. Molta strada ti aspetta e già ti vedo camminare...

Inutile fingere di non pensarci. Mancano solo tre giorni. Più di 600 chilometri stanno per dividerci.

Lacrime egoiste premono contro le mie pupille. Le ricaccio indietro. Voglio essere felice per te, senza ombre a rovinare questo momento. Il TUO momento.

Ho scelto i Depeche Mode per accompagnare questo post. E tu sai che non è un caso...

Ricordi quella magica notte di luglio? Il concerto che avevamo atteso per anni? Immerse tra la folla accaldata a saltare e cantare tutta l'anima che avevamo in corpo. Chiudevo gli occhi e lasciavo che la nostra musica preferita pervadesse ogni mio atomo... Un fremito, una scossa adrenalinica percorreva tutto il mio corpo, passando attraverso le orecchie, la pancia, le gambe, i miei piedi... E sapevo che tu stavi provando quello che provavo io. In quel momento eravamo più unite che mai... Speciali. Due anime innamorate della musica, a occhi chiusi, sotto lo stesso cielo.

Ricordo la sera del 31 dicembre 2006. Mancavano poche ore a Capodanno. Ricordo che quel giorno avevo lavorato in un supermercato del mio quartiere. Sostituivo per tre giorni la signora delle olive. Il caporeparto dell'ortofrutta alle cinque e mezza mi ha graziato e mi ha mandato a casa. Sono corsa nello spogliatoio a cambiarmi. Via il camice bianco, pieno di macchie, via i guanti bianchi di gomma... Ho deciso di andare a casa a piedi. Immersa in un'atmosfera surreale. Tra scoppi di petardi, negozi chiusi, strade semi deserte e luci natalizie a "rallegrare" le squallide strade di periferia.

A metà strada mi hai telefonato. In perfetto sincronismo mi hai detto che eri in macchina e stavi per arrivare sotto casa mia. Un'altra sorpresa delle tue. Affretto il passo e arriviamo quasi simultaneamente. Mi allunghi un pacchetto. Sei raggiante.

Ti guardo incredula. Lo apro...



Quel cofanetto dei Depeche è ancora incellofanato. Come il live che ti avevo regalato qualche mese prima per il tuo compleanno.



La promessa era che li avremmo visti insieme. Finora non ce n'è stata occasione.

E allora spero che tra le cose che porterai a Milano ci sia anche quel cofanetto. Prima di quanto pensi verrò a trovarti ed è la prima cosa che dobbiamo fare insieme...

Ti voglio un mondo di bene, Flyetta mia!

Questa canzone è per te... Che tu possa trovare quello che stai cercando.

Soundtrack: Higher Love - Depeche Mode


Last Minute Emotions... Aggiornato il 2 febbraio 2008 alle ore 23:15

È arrivato il momento... Mancano poche ore, ormai, alla tua partenza...

Un nodo mi stringe la gola...

Ieri ci siamo salutate col sorriso sulle labbra, dopo aver sparato cazzate e averla buttata in caciara come al solito...

È stato merito tuo, se non sono scappata dalla tua macchina per non farti vedere le mie lacrime. Se mi hai trattenuto, asciugato la guancia e fatto ridere come solo tu sai fare.

Siamo rimaste a parlare a lungo... E le nostre anime si sono parlate ancora una volta.

Sono stata felice di averti vista, ancora, prima della tua partenza.

È stato bello. Io e te. Sole. A scambiarci di nuovo paure e speranze, senza timore di essere giudicate...

Questa è per me la vera Amicizia. Quando sei libero di aprirti totalmente con una persona senza sentire il bisogno di alzare le difese... Perchè sai che l'altra persona ti legge dentro e non ti giudica, ma soffre e gioisce insieme a te, quale che sia il suo stato d'animo.

E allora, grazie, amica mia. Grazie perchè hai condiviso con me ancora una volta la tua vita. E perchè, nonostante il dolore per l'imminente distanza fisica che sta per insinuarsi tra di noi, ora sono serena...

Condivido ogni momento di più la tua scelta e con tutta me stessa l'appoggio...

L'eco delle nostre risate accompagnerà queste giornate, in attesa del nostro prossimo incontro.

Coraggio, amica mia. Metticela tutta! E quando avrai bisogno di un posto da chiamare casa, io sarò sempre qui per te...

Buon viaggio...

25.1.08

Into The Wild




Capita di sentirti confuso, sconfortato, disilluso, ma carico insieme di pensieri puri...
Che resistono, in barba alle rapide di rabbia che ti travolgono a tradimento.



Capita di sentirti solo, piccolo e insignificante in un universo tanto più grande di te.
E di ritrovare un senso al tuo cammino, zaino in spalla e un po' di incoscienza.


Capita di perdere le speranze, di fronte alle umane debolezze, alle meschinità e alla perdita degli ideali.
E di incontrare persone che non si sono arrese, che hanno plasmato un pezzetto di mondo per viverci al meglio e che sanno regalarti emozioni intense, fatte di sguardi e parole importanti pronunciate al momento giusto.




Capita di cercare risposte dentro a un libro, tra le montagne, al confine tra cielo e terra...
E di trovarle invece nelle parole di chi credevamo non avesse che domande.




Capita di inseguire la solitudine per ritrovare la libertà...
E di capire solo allora che la felicità è tale solo se condivisa.

Capita di scoprire il vero significato dell'amore nell'attimo stesso in cui guardiamo il cielo con occhi diversi e iniziamo a chiamare ogni cosa con il suo vero nome.


Got my indignation but I'm pure in all my thoughts
I'm alive...



Grazie Christopher McCandless.
Grazie Jon Krakauer.
Grazie Sean Penn.
Grazie Eddie Vedder.

Emozioni. Una volta ancora.


Soundtrack: Eddie Vedder - Hard Sun (Into The Wild Soundtrack)

22.1.08

I'm A Reactive Oxygen Species



I wanna be better than oxygen
So you can breathe when you're drowning and weak in the knees
I wanna speak louder than Ritalin
For all the children who think that they've got a disease
I wanna be cooler than t.v.
For all the kids that are wondering what they are going to be
We can be stronger than bombs
If you're singing along and you know that you really believe
We can be richer than industry
As long as we know that there's things that we don't really need
We can speak louder than ignorance
Cause we speak in silence every time our eyes meet.

On and on, and on, and on it goes
The world it just keeps spinning
Until i'm dizzy, time to breathe
So close my eyes and start again anew.

I wanna see through all the lies of society
To the reality, happiness is at stake
I wanna hold up my head with dignity
Proud of a life where to give means more than to take
I wan't to live beyond the modern mentality
Where paper is all that you're really taught to create
Do you remember the forgotten America?
Justice, equality, freedom to every race?
Just need to get past all the lies and hypocrisy
Make up and hair to the truth behind every face
That look around to all the people you see,
How many of them are happy and free?
I know it sounds like a dream
But it's the only thing that can get me to sleep at night
I know it's hard to believe
But it's easy to see that something here isn't right
I know the future looks dark
But it's there that the kids of today must carry the light.

On and on, and on, and on it goes
The world it just keeps spinning
Until i'm dizzy, time to breathe
So close my eyes and start again anew.

If i'm afraid to catch a dream
I weave your baskets and i'll float them down the river stream
Each one i weave with words i speak to carry love to your relief.

I wanna be better than oxygen
So you can breathe when you're drowning and weak in the knees
I wanna speak louder than Ritalin
For all the children who think that they've got a disease
I wanna be cooler than t.v.
For all the kids that are wondering what they are going to be
We can be stronger than bombs
If you're singing along and you know that you really believe
We can be richer than industry
As long as we know that there's things that we don't really need
We can speak louder than ignorance
Cause we speak in silence every time our eyes meet.

On and on, and on, and on it goes
The world it just keeps spinning
Until i'm dizzy, time to breathe
So close my eyes and start again anew


Soundtrack: Oxygen - Willy Mason

21.1.08

Nebbia e Fumo



Getti lo sguardo fuori dalla tua finestra e vedi solo fumo. E non è quello di una sigaretta, ché non ne hai mai fumata una.

Dolci note cullano il tuo risveglio dopo un sonno tormentato, dopo un'attesa fremente, impaziente di sogni che di nuovo sfumano come bolle di sapone che ti ostini a spargere intorno a te. Cocciuta, come lo sei sempre stata. Consapevole quanto basta per incassare di nuovo. Eppure fa male. Accidenti se fa male.

Caldeggi ancora una volta l'idea di andartene affanculo da qualche parte, all'estero, in un paese più civile di questo. Sai bene che rabbia e delusione ti donano la grazia di uno scaricatore di porto. E sai anche che il tuo attaccamento ai luoghi cari e alle persone è una zavorra troppo pesante da sollevare. Il tuo poliglottismo non ti salva dalla nostalgia che già provi se solo tenti di spostarti altrove col pensiero. E non si tratta di coraggio. Di aspettativa di vita, piuttosto.

E allora soppesi tutto sui piatti di una bilancia, come tuo solito. Ma la misura non è ancora colma dal lato opposto a quello dove hai parcheggiato le tue ali.

Che fare, quando la montagna frana per l'ennesima volta sotto i tuoi piedi ostinati? Che fare quando anche le unghie cominciano a mollare la presa? Che fare quando attorno a te i rapaci volteggiano, intonando le loro grida di manifesta superiorità e ti invitano al compromesso, alla rinuncia, a diventare grande?

Ma cosa significa diventare grande?

Dev'essere nei miei geni, quest'insopprimibile desiderio di inseguire le chimere, convinta nel profondo che saprò prima o poi addomesticarle e spingerle nella direzione che desidero.


Soundtrack: Driveby - Neil Young

17.1.08

Oltre Lo Specchio



Cammino, le strade della mia città improvvisamente meno familiari.

Mi guardo intorno, in cerca di un punto di riferimento.

Niente. Solo facce sconosciute.

Alzo lo sguardo. Una persona mi fissa da una vetrina. Mi avvicino, la riconosco. Sono io, qualche anno fa.

La mia immagine mi sorride, si volta e mi invita a seguirla.

Incerta, appoggio entrambe le mani sulla superficie riflettente per richiamarla indietro. Le dita vi passano attraverso. Infilo un piede, poi l'altro e infine tutto il corpo. Mi ritrovo dall'altra parte.

Il tempo è un filo d'Arianna e io lo prendo tra le mani e inizio a seguirlo.

Avverto la tua presenza, anche se non ci sei. Anche se siamo distanti.

I miei piedi inciampano in qualcosa. Lascio andare il filo rosso e mi inchino a raccogliere l'ostacolo al mio cammino. È una foto, di gruppo.

La scorro avidamente con gli occhi. Mi riconosco.

Poco distante, il "te" di quegli anni.

Inconsapevole?

Non puoi rispondermi.

Un colpo di vento si riprende ciò che era suo. L'immagine di ieri si perde tra le pieghe del tempo.

Scrollo i capelli e guardo il cielo.

Un bagliore tra le nuvole mi ricorda che è tempo di tornare.

Chiudo gli occhi e respiro.

Qualcuno, dietro di me, mi tocca la spalla. Mi volto.

Uno sguardo che riconosco, in un volto più maturo di quello che ricordo. Mi sorridi.

È allora che capisco.

Che persona sei diventato?

Che persona sono diventata?

Non ho il tempo di chiedertelo.

Una pioggia sottile si insinua tra di noi. C'è ancora il sole. E tu non ci sei più.

Ma non importa.

Ho già capito.


Soundtrack: Boston - More Than A Feeling

16.1.08

Le Tue Parole...



Placide e calme all'apparenza come l'acqua. Scavano la pietra e la incidono, come un marchio a fuoco.

Leggere si depositano sul palmo delle mie mani tese. Dispettose, solleticano la mia pelle. Furtive, si infilano tra i miei capelli, tra le pieghe dei vestiti, nelle tasche, in attesa che una mano distratta le trovi cercando, che so?, magari un fazzoletto.

Instancabili, attivano i miei circuiti neuronali affaccendati in prosaiche attività indispensabili alla sopravvivenza. Il loro urlo silenzioso può sorprendermi improvviso, lasciarmi senza fiato. I miei occhi curiosi e le mie mani ansiose, faticano a tenere il passo.

Questo penso, mentre ti leggo. E continuo a credere che la tua mente sia il circuito più complesso che conosca.

Per quanti sforzi faccia, so che non potrò mai raggiungerti. Eppure nella corsa, sento il mio spirito elevarsi e tendere alla perfezione. Non importa se potrò mai arrivare a tanto.

Mi bastano l'ebbrezza del viaggio e la casualità degli incontri inaspettati, il privilegio dello scambio di idee e le sincroniche sconfinate possibilità di ampliare la mia visuale e la comprensione dell'umano sentire.

Sentirmi Viva, in un mondo che non conoscerò mai abbastanza.

Soundtrack: Goodbye Stranger - Supertramp

10.1.08

Grazie, Dani :)



Questa targhetta è stata davvero una sorpresa, Dani! Riceverla mi ha emozionato e commosso, così come leggere la motivazione che ti ha portato ad assegnarmela:

MUSEUM di MY MUSEUM E' uno di quei blog che ho sentito vicini da subito, per la profondità, l'amore per la parola e la voglia di capire che sempre affiora a rendere la lettura interessante e piacevole. E' un blog dove la lotta interiore si fa verbo, il conflitto trova armonia, la guerra si fa, per un attimo, pace.

È la prima volta che ricevo un meme e non poteva essercene uno migliore di questo per cominciare l'anno... Hai centrato in pieno l'anima del mio blog. Segno che non ho torto quando penso che siamo anime sorelle. Che dire, se non mi avessi già nominato tu, il tuo blog sarebbe stato sicuramente nella mia Top Five.

Tocca a me ora... Innanzitutto le regole:

-partecipare solo se si è nominati
-lasciare un link al post originario (in inglese)
-inserire nel post il logo thinking blog award
-indicare 5 blog che hanno la capacità di farti pensare.

Ci siamo. Rullo di tamburi... And the winners are:

1- MUOVO LE ALI DI NUOVO

Ironia e autoironia sono le sue armi più efficaci contro le difficoltà della vita, dalle piccole disavventure quotidiane alle più laceranti sofferenze. Ma valefly non perde mai di vista la capacità di guardarsi dentro e scavare in profondità dentro l'anima delle persone. Per me è un libro aperto, che non mi stancherò mai di sfogliare. Che questa targa sia solo un piccolo assaggio delle vittorie che verranno!

2- CAFÉ ABSURD

È come sedersi a un tavolino in un Caffé degli Artisti e aspettare che qualcosa di insolito accada davanti ai nostri occhi e ci sorprenda. Non importa che ti abbiano appena servito una tazza di cioccolata calda o una tazza di té all'arancia e cannella, un aperitivo o una birra alla spina. Quando meno te lo aspetti uno dei membri del team farà il suo ingresso e lancerà il suo messaggio in bottiglia. Vale la pena aspettare.

3- CHE SERÀ SERÀ�... (TO TRANS OR NOT TO TRANS?)

Jackie ha pagato e continua a pagar cara la sua scelta di voler essere se stessa, nonostante la vergogna e i pregiudizi. Il suo è un punto di vista unico su un mondo di cui troppo spesso si parla per stereotipi e stigmatizzazione. Jackie è una transgender che ci racconta il suo mondo, i suoi pensieri, le sue piccole grandi lotte quotidiane per affermare la sua identità. E che mi ricorda tanto i personaggi dei film di Almodòvar. Uno su tutti, Todo Sobre Mi Madre.

4- KREPA'S KORNER

Krepa è un sognatore, come me. Ama scrivere, ma ancora non se ne sente completamente all'altezza, come me. In fondo sa che non può farne a meno e continua a regalare emozioni, osservando la realtà con l'obiettivo più intimo che possiede: il filtro del cuore, quello che normalmente occulta davanti agli amici, tra una pinta di birra e una battuta. Krepa sa sognare, ma anche indignarsi davanti alle ingiustizie, proprio come me. Sarà forse per questo che mi ritrovo così spesso in ciò che scrive.

5- DIGITO ERGO SUM

Di Digito mi hanno colpito subito la schiettezza e la passione che mette in ogni cosa. È capace di farti venire le lacrime agli occhi per motivi diametralmente opposti. Sul suo blog puoi piangere di commozione e un attimo dopo dalle risate. Sa guardare la vita con umorismo e senso pratico, ma anche con profondità. Può sedersi con la vita a bere una birra e un attimo dopo prenderla a pugni, se serve. Sta portando avanti una lotta che gli fa onore. Quella per il diritto ad essere padre. E gli auguro con tutto il cuore di vincerla. Ma non serve. Sono sicura che ce la farà.

Avrei nominato anche i blog di PRESCIA e SOTTO, ma vedo che hanno già ricevuto la targhetta.
C'è un blog che avrei sicuramente incluso tra i premiati, se solo potessi ancora linkarlo :)
Un blog che mi ha fatto pensare molto e che avrebbe meritato senza dubbio il riconoscimento. Sto parlando di MALEDETTI, VI AMERO'.


Soundtrack: Queen - We Are The Champions

Lo so, la soundtrack è scontata, ma non ho saputo resistere... :)

3.1.08

Niente Da Chiedere



Non chiedi niente, perchè non c'è niente da chiedere. E cresce la consapevolezza che sei solo. Ma questo ti dà forza. Piangi, nascosto all'ombra dell'ultimo sole. E mostri i pugni. Resisti, combatti, per quel po' di ossigeno che ti serve per vivere e anche di più.

Fastidioso come un clacson a 90 decibel mentre ascolti una canzone che ti piace. Irritante come lo sportello di un ufficio pubblico in cui non trovi nessuno nell'orario di apertura al pubblico. Ipocrita come le giustificazioni di un funzionario, che invece di scusarsi per il disservizio fa sentire in colpa te.

Spensierato come due bambine che ridono e fanno il girotondo, tenendosi per mano.

Puntuale come le tasse che non puoi non pagare. Inutile come il denaro pubblico che finisce nelle tasche sbagliate. Pressappochista come la gente che non sa di cosa parla, ma per questo suo non-parlare si fa pagare cara. Caotico come un ufficio postale intasato quando si guasta il display eliminacode.

Stringe come una morsa lo stivale al piede. Non è più nuovo da anni, ormai. Ma non vuole saperne di adattarsi, di "calzare". Continua a ostacolare il tuo cammino, a provocare fastidiose piaghe purulente.

Per fortuna hanno inventato dei buoni cerotti. Pazienza e perseveranza, condite da una buona dose di incoscienza.

Quando tutto sembra andare storto, incassa. Quando le cose si complicano, incassa. Quando i bastoni si infilano tra le tue ruote, incassa. Presto arriverà il momento di incassare ancora.
Ma stavolta preparati a sorridere. Perchè sarà una vittoria.

Soundtrack: Pierrot The Clown - Placebo

2.1.08

La Forza E La Dolcezza



Il mio mondo. Ogni piccolo particolare si dispone ordinatamente al suo posto sul tavolo da gioco. Apro la finestra, ho bisogno d'aria. Un soffio di vento rimescola le carte, le confonde. Ma tu sei ancora lì. Anche se non ci penso. Anche se tiro dritta per la mia strada. Nonostante la musica. Che mi ricorda chi sono. Che mi ricorda chi sei.

Il cuore pulsa, freme. Non riesce a stare al suo posto. Le gambe tengono il tempo, i piedi battono il ritmo. La mente viaggia e sa già dove andare. Seguirà il vento. Quante infinite probabilità, eppure il tuo cammino sembra già scritto. Riesci già a vedere in lontananza la bandierina che segnala l'arrivo. Ma è tutta un'illusione. Stai sognando?

Le connessioni sinaptiche saltano. Nemmeno loro rispettano più l'ordine costituito. La follia irrompe col suo passo anarcoide. Non puoi controllarla. Ridi senza motivo. Apri le braccia al cielo. Vorresti abbracciare il mondo. Povera illusa. Ridi di me?

Tutto il tuo mondo in un respiro. La forza e la dolcezza. In una canzone.

Soundtrack: Muse - In Your World