5.10.09
Crepuscolaria - Non C'è Solo Report...
Non sarei dovuta venire, oggi. Non avrei voluto vederti così.
Stuprata, come questo nostro belpaese infame.
Non c'è rimasto più niente. Solo rottami e spazzatura. E qualche turista contento, di una terra che non è la sua. Basta che c'è il sole, a scaldare le sue carni bianche. Il resto non conta.
Un peso più grande di me mi ha sopraffatta in questa mistica passeggiata dal sapore vagamente apocalittico.
Una ragazza sola con il suo cane, il solito corridore che tenta lo smaltimento dell'adipe, qualche truzzo tartaruga-munito e madri con bambini al seguito.
Intorno gli stabilimenti hanno già iniziato lo smantellamento delle attrezzature che nei mesi precedenti hanno sollazzato i bagnanti che non devono chiedere mai.
Non c'era nemmeno più la vecchia megera che, scambiandomi per una turista, tentava sempre di intralciare il mio libero accesso al mare dal suo stabilimento, con il suo rozzo e sgraziato: Ticket, please! Mavedidannàffan...
Era più di una settimana che non venivo a trovarti, piccolo spicchio di Mediterraneo che non sei altro. E guarda che schifo hanno lasciato! Tanto a loro cosa importa, alla maledetta lobby del cemento armato a pochi metri dal mare? Un affitto irrisorio in cambio di oltre quattro mesi di libero sfruttamento di un bene che è e avrebbe dovuto restare pubblico.
E quando hanno spremuto per bene se ne vanno, come sempre, innalzando orrende barriere in amianto, reti metalliche e palizzate.
Per tutto il resto dell'anno nessuno verrà a rimuovere l'immondizia, non ci sarà nessuno a curarti, mia povera spiaggia martoriata. E chi s'è visto s'è visto.
Quasi quasi ti chiamo Italia. Di questi tempi il parallelo mi sembra più che azzeccato.
La radio mi vomita nelle orecchie un articolo di Presta e Dose, che satiricamente mi ricorda una volta di più che stiamo sprofondando al di sotto del baratro in cui già navighiamo allegramente da anni. Scuole pubbliche senza carta igienica, cancellini, gessetti e un pezzo di soffitto che cade e ferisce una studentessa a Napoli. Genitori che mettono mano al portafoglio e si autotassano per pagare l'insegnante di educazione fisica. Sembra passato un secolo da quando frequentavo io le elementari, altro che vent'anni!
Ricordo con tenerezza, frammista a rabbia e frustrazione, il mio misero tentativo blogghereccio di qualche anno fa di scuotere le coscienze, di inneggiare alla resistenza, alla ribellione, al cambiamento. Uniti. Come i Francesi. Quelli sì che hanno i coglioni. Noi siamo soltanto dei pecoroni.
Poi, però, ripenso al '77, ai carri armati nelle università, agli studenti uccisi dal presunto "fuoco amico", alle stragi di stato, ai sanpietrini nelle tasche, ai celerini, al coprifuoco. Fratelli contro fratelli, lobotomizzati dalle ideologie, strumentalizzati e messi gli uni contro gli altri dai poteri occulti. E poi i processi per direttissima, le brigate rosse, le brigate nere, i sequestri, l'eroina.
E lui, il grande burattinaio. Che si sfrega tutt'ora le mani, sfoderando le sue perle di saggezza con voce melliflua e sibillina. Baciamolemàni. Ma ficcatevele al culo, quelle mani di merda!
Guardo le mie, di mani, e penso a quanto vorrebbero dire, e fare.
Mi vòlto, e c'è di mezzo il mare.
Che in questo preciso momento ci divide, anche se è lo stesso di sempre. E mi chiedo, come si fa a cambiare?
Una carica di energia mi sale da dentro e mi stimola a camminare più velocemente, il passo più deciso. Non so come, non so quando, ma qualcosa cambierà. La parte sana di questo paese si rialzerà.
A proposito di parte sana, ci tengo a segnalarvi delle vere perle. Di Giornalismo con la G maiuscola, signori. Tanto perché si sappia che non esiste solo Report.
Vi parlo di un uomo che ho stimato dal primo momento in cui l'ho incrociato per caso sul tubo catodico. Che mi ha fatto piangere dalla commozione e venire forte l'impulso di infilargli una lettera di ringraziamento sotto la porta chiusa a chiave del suo ufficio a Via Teulada, quando, un po' di anni orsono, mi trovai a passare di lì mentre facevo ricerche per la tesi.
Lui è Riccardo Iacona. Il reportage che me lo ha fatto conoscere televisivamente, prima come Uomo e poi come Giornalista, si chiamava W Gli Sposi! e parlava di precariato, di giovani ricchi e di giovani proletari, mettendone a confronto le opposte realtà prendendo il matrimonio come spunto narrativo. Non vi nego che ho avuto le lacrime agli occhi per tutta la durata del suo magistrale racconto.
Ha poi realizzato una serie di reportage, tutti andati in onda su Rai Tre, dal titolo W L'Italia!, dedicati a temi come il caro-case, la scuola e l'immigrazione.
Ieri sera si è concluso il primo ciclo di puntate di Presa Diretta di quest'anno televisivo 2009/2010. Vorrei segnalarvi il reportage di ieri, dedicato alla Tav. Guardatelo e capirete perché non c'è più il becco di un quattrino per la scuola, per le forze dell'ordine - che hanno subito tagli tali da dover chiudere svariati distretti (altro che emergenza sicurezza!) -, né per il mantenimento e la conservazione dei beni archeologici (lasciamo stare i nuovi ritrovamenti, quelli, neanche a parlarne!), eccetera eccetera eccetera.
Vedete questi reportage, indignatevi e diffondete.
Un grande Grazie a Iacona e a tutti i giornalisti freelance che hanno lavorato con lui.
Non siete soli.
YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM
Soundtrack: Down By The Sea - Morcheeba
GrafoManie:
io e il mare,
made in italy,
polemically correct
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7 commenti:
bellissimo e triste. complimenti...
p.s. ma ascolti anche tu i conigli?? ma daii??? allora siamo vicini di coniglio!!
(for the record: io sono addicted pure a, nell'ordine: grazie per, Condor, Caterpillar... a non averci un cacchio da fare e spostarsi in auto succede....)
p.p.s dimenticavo: io ho una passione per Iacona, dai tempi di samarcanda (quando tu eri in fasce)e da anni cerco in rete un suo reportage sul Giappone ("non c'è sushi per tutti") che mi ha segnato... mi sa che cisto che ora è in giro gli scrivo direttamente... poi nel suddetto reportage c'era una versione di Forbidden Colors di sakamoto da urlo, tipo un Canone, un contrappunto sullo stesso leit motiv fatto da tanti strumenti che durava 20 minuti come minimo.. ce l'ho nel cuore ed in testa, ma non l'ho più trovato... sigh!
Mappensatè ... anche io oggi sto promuovendo il buon giornalismo su Radio Pazza
eddaje Synchrosistaaaaaa!
Bak
@fabio: immaginavo avresti apprezzato! In realtà non li ascolto, anche se in passato mi è capitato e li ho adorati. Mio padre, invece, è un loro ascoltatore fedele. L'articolo di cui parlo nel post è stato letto su un'altra radio ed è pubblicato sul Messaggero (ho messo anche il link nel post).
Anche tu un fan di Iacona? Grandeeeeee! Eh, io infatti non ricordo Samarcanda, ahimé. Ma ora mi hai fatto venire la curiosità per quel servizio sul Giappone! Se riesci a recuperarlo, mandalo su YouTube! ;)
@Bak: grande, fratèèèèè! Ma lo sai che non è male, Synchrosista? Me piace! Me piace assaje! :D
Hai ragione per tutto, però ad ora, io sono pessimista. Non siamo soli è vero, ma siamo pochi, molto pochi.
Sinceramente spero nel tuo ottimismo, ma purtroppo credo che "democraticamente" non potrà mai essere espresso.
Sì, Iacona fa dell'ottimo giornalismo, coraggioso e non fazioso. Un gran problema, questo, per i politici italiani.
Buona giornata Yuki,
Roberto
Sostieni i giornalisti freelance?
Leggi questo qua:
http://informareagire.blogspot.com
:)
@Mio: in realtà anch'io sono piuttosto pessimista, se guardo con gli occhi della razionalità lo schifo - umano e non - che ci circonda. Ma l'istinto mi dice di stare tranquilla, che non sono sola. E che c'è una parte sana che vuole cambiare. Che poi ciò accada davvero nel concreto lo vedo quasi impossibile a breve. Ma mi conforta sentire che c'è ancora chi ama questo paese e prova orrore e disgusto e rabbia nei confronti dei maiali che lo infangano.
@Rò: ma quante ne fai? ;)
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