29.5.09

Acceptance




Certi risvegli sono necessari, e non solo perchè ci siamo finalmente decisi a comprare una sveglia.
Poi, si potrà anche lanciarla con forza contro la parete, ma non servirà a niente.
Il suo suono disturbante avrà già ottenuto l'effetto per cui un sadico genio del male l'aveva progettata, chissà quando e chissà in quale punto sperduto del pianeta.

Passato il rintontimento iniziale, cominci a chiederti che direzione potrà mai prendere la tua giornata, ora che la magia del sogno è stata bruscamente interrotta.
Coitus interruptus.

Delusa? No. Delusione non è il sostantivo adatto per descrivere il tuo stato d'animo in questo momento. Ci si sente delusi quando qualcuno o qualcosa tradisce le nostre aspettative. Il che presuppone che noi abbiamo per lungo tempo ritagliato addosso a qualcuno o a qualcosa un'immagine ben precisa.

Ma poniamo il caso in cui una determinata immagine che vive di vita propria sia finita per sbaglio al centro della rètina del nostro inconscio, senza che noi abbiamo mai fatto alcunché per vederla.
Supponiamo che l'impatto con la realtà tangibile ci dimostri, un giorno, senz'appello, che quella stessa immagine e il suo simulacro non coincidono affatto.
La nostra reazione può ancora definirsi delusione?
Io non credo.

Si può parlare di rabbia, forse?
Neanche questo credo.

Credo, piuttosto, che se per lungo tempo siamo stati terribilmente affezionati a quell'immagine, proveremo una sensazione lacerante di vuoto, una volta costretti al confronto con il freddo simulacro che la emana.

Una lacerazione. Non una delusione.
C'è una gran bella differenza.

L'immagine che vive in noi è calda, avvolgente, analogica.
Il simulacro è algido, spigoloso, digitale.

Che pesci pigliare, dunque, arrivati a questo punto?

Io, personalmente, mi tengo l'immagine e respingo il simulacro.
Per non distruggere la prima, mando affanculo il secondo.

Colpe?
Nessuna colpa, signori. Solo una serena e consapevole accettazione dell'evidenza.
Accettazione. Non resa.
Di nuovo, c'è una gran bella differenza.

A uno sterile monologo che cortocircuita riavvolgendosi inutilmente su se stesso, preferisco il dialogo interiore, spontaneo, immaginario.
Alla superficiale concretezza, preferisco il pungolo istintivo dell'arte, lo stimolo creativo inconsapevole.
La Musa inevitabile.
Dis-umana.
Profonda.

E questo vuoto, che ogni tanto mi prende allo stomaco e mi lascia senza respiro, non posso che colmarlo così.
Scrivendo.
Disperatamente scrivendo.

Non è semplice trovare un complice di Sogni. Ma è peggio quando si crede di averne trovato uno e ci si scopre improvvisamente soli.

Io non sono sola.

Finchè avrò un posto dove poter scrivere quello che sento.
Finchè ci sarà qualcuno che mi legge.
Anche in silenzio.

Io, Sono.

Soundtrack: Tu, Forse Non Essenzialmente Tu - Rino Gaetano

6 commenti:

Mio ha detto...

E' un impresa difficile, quella che hai davanti, ma sono sicuro che passo dopo passo ce la farai, nulla sarà gratuito. Fidati di uno che ha capito solo una cosa: in questa Vita tutto torna. ("... l'inutilità irreversibile del tempo..")

I monologhi, scritti e pensati che strani compagni eh? non ci fanno sentire morti attirano e scacciano la solitudine, strane fiere i Pensieri.
Ci sarà sempre qualcuno che silente oppure no ti leggerà, se si E' inevitabilmente questo è il destino e TU, SEI.
Buona serata Yuki!

Roberto

PS: forse è giunta l'ora di "Gaetanizzarmi" :)

Bk ha detto...

Se cominciassi a cercare un compagno di giochi prima che di sogni?
Magari ci si accorge di stare sognando assieme senza neanche accorgersene.
Anch'io cercavo una compagna di sogni, ma se cerchi di sovrapporli non coincidono mai... o ti accorgi che l'altra persona finge e in realtà ha gli occhi aperti.
Invece giocando ci si dimentica della noia, del buio e delle regole, ci si perde in una sintonia vera e magica... e non ci si sente più soli.
Forse allora ci si gira e occhi aperti o chiusi il sogno è lo stesso... e allora, e solo allora, non saprei più dove metterla tutta quella felicità.

Prisma ha detto...

@Mio: Gaetanizzati, Gaetanizzati, accipicchia! Ne vale sicuramente la pena, amico mio.

@Bk: il tuo è un discorso che fila assai. Il fatto è che un compagno di giochi ce l'ho già ed è anche il migliore che potessi trovare. Non lo perderei per nulla al mondo.
A questo punto tu giustamente dirai: ma allora che cacchio vuoi?
Lo so, sono criptica nel mio scrivere. ;) Non lo faccio apposta, it's in my nature. Quando scrivo vado oltre il quotidiano, oltre.
Non so spiegarlo, l'inconscio mi guida e io, da brava R-E-C-K-L-E-S-S, lo seguo. E spesso nei miei deliri mi riferisco all'arte, alla creatività, al Sogno.

Presto, forse, sarà tutto un po' più chiaro. :D

Un abbraccio ad ambedue entrambi, miei cari lettori! Vi ringrazio come sempre per la vostra passiénsa e per le vostre parole.

Anonimo ha detto...

E' strano quando quella sensazione che inizialmente associamo al vuoto si rivela in realtà essere la cosa più bruciante di tutte, la realizzazione della nostra "essenza"....
Un baciotto, profonda Prisma.

forsenonstotroppobene

Radio Pazza ha detto...

Che bel bluesaccio!
Io quando mi sveglio la mattina uso la sveglia del telefonino che suona "I.C. (Intergalactic Communications)" di Wendy Carlos ... ed è così bella che rinuncio volentieri al sogno che stavo facendo (oramai già coitus interruptus).
Mi rimane sempre il Daydreaming ... e qui il rimando ai Massive Attack è d'obbligo hehehehe
ciao sista

Bak
captcha: PUTSTURS

Prisma ha detto...

@forsenonstotroppobene: che sorpresa! Sono davvero felice di ritrovarti.
Hai detto una cosa ancora più profonda di quelle che maldestramente ho tentato di esprimere io... L'essenza! Già. Forse la cosa più difficile da vedere e da mostrare. Soprattutto se si ha paura di soffrire. Soprattutto se le cicatrici delle nostre vecchie ferite sono sempre sul punto di ricominciare a sanguinare.
E allora si indurisce la corazza, ci si costruisce attorno un muro ancora più alto. Tanto per vedere chi resterà, chi vorrà scalarlo, nonostante tutto. In questo, alcuni di noi restano sempre, irrimediabilmente, bambini...

Un bacio anche a te! È sempre un enorme piacere dialogare con la tua essenza.

@Bak: sei troppo avanti, pure nella scelta della suoneria! Non conosco il pezzo, ma se ti fa rinunciare al sogno che stavi facendo, dev'essere sicuramente all'altezza!
Il Daydreaming... Non dirlo a me... Sono una campionessa mondiale!

Ciao hermano!