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Non ho mai provato vergogna delle mie origini. Sono nata e cresciuta in periferia, e ne vado fiera.
No, non ne provo vergogna. Senso di rivalsa, piuttosto. Quando passeggio per le strade del mio quartiere e vedo il degrado sopraffare con violenza il bello. Quando penso che nei quartieri "bene" certe brutture non esistono.
E non sto dicendo che a Prati o ai Parioli manchino le cacche di cane, le buche sull'asfalto e sui marciapiedi, le scritte sui muri, l'intonaco che si sfalda e cade in pezzi, i cantieri infiniti che sembrano abbandonati a se stessi...
Ce ne sono, seppur in quantità ridotta. Ma lì anche le brutture hanno un certo contegno. Si nascondono pudicamente come le signore che hanno votato fedeltà al galateo e quando tossiscono voltano la testa di lato e si coprono la bocca con la mano.
Provo senso di rivalsa, quando penso che uno squallido buco di casa in periferia oramai costa quasi quanto costava pochi anni fa un appartamento signorile nel cuore della capitale.
E mi irrita l'arroganza di certe conventicole di borghesi pseudocomunisti, che se fossi un lavoratore di quelli che hanno pagato in prima persona le loro lotte sindacali, gliele darei di santa ragione. Non si blatera di comunismo nei salotti, solo per lavarsi la cattiva coscienza.
E mi fanno orrore le pseudofemministe insoddisfatte, affascinate dagli operai, dai muratori, dagli uomini di fatica, perchè "fanno tanto maschio"...
Le manderei dritte dritte a farsi 8 ore e spicci alla pressa, o agli altiforni. E, perchè no?, aggiornando il contrappasso, a scaricare cartoni su cartoni di merci sugli scaffali degli ipermegasupermercati, ora dopo ora, giorno dopo giorno, sotto l'occhio vigile dei direttori e dei capireparto al soldo delle multinazionali. Il tutto per ottocento o mille euro al mese. Che non ci paghi nemmeno uno schifosissimo garage, ci paghi.
E dovresti pure ringraziare chi ti ha raccomandato per quel lavoro di merda. E sorridere, anche. Ai clienti che ti trattano come un loro domestico, solo perchè hai la divisa d'ordinanza e un bel marchietto al posto del cuore.
E sì che poi ti dicono: "Ma che volete da me? Mi sono fatto da solo io! Andate a lavorare!".
Puttanate. Non esiste chi si fa da solo. Non in questo paese.
Quello che so io, è che è una vita che ci provo, a "farmi da sola". Senza l'aiuto di nessuno. E l'unica cosa che sono stata capace di farmi da sola sono tanti bei film che non vedranno mai la luce...
Una cosa è certa. Delusioni e incazzature non mi porteranno mai a farmi da sola nell'altro modo che il Sistema conosce per neutralizzare e tenere a bada le menti "pericolose" per lo status quo.
E allora mi stordisco, di Musica e pensieri ruminanti, di volontà di vivere e andare avanti per guadagnarmi il mio posticino al sole, sempre che ce ne abbiano lasciato uno vero...
E mi specchio nel riflesso di quell'ultima pozzanghera, che resiste nell'ombra. Anche lì, tra fango e sporcizia, se sai guardare bene, puoi ancora vedere il tuo pezzo di cielo.
Soundtrack: Burn - Deep Purple