20.5.10

Una Carezza - Reloaded





Erano davvero poche le cose a tenermi ancora in vita.
Mi aggrappavo a loro con tutte le mie forze,
ma in certi giorni persino quelle venivano meno...


E' tutto inutile.
Spiegare. Raccontare. Reagire. Contenersi.
Le urla. Il silenzio.
Barcamenarsi. Industriarsi. Cadere. Rialzarsi.
Fermarsi e Ricominciare.
E' tutto inutile.

L'amaro veleno dell'impotenza mi divora l'anima. Un cancro silenzioso che presto o tardi diventerà reale. Sto male. Ma non esce più un grido.
Che succede? E' sempre a causa sua?

No. Non è a causa sua. E' a causa mia.
In cuor mio sapevo che sarei dovuta fuggire via subito, e non restare, illudendomi che fosse tutto finito. Passato. Archiviato.

Mi odio. E a questo non c'è rimedio.
La razionalità va a farsi fottere.
E' tutto irrazionale. Tutto.
Ed io non riesco più a muovere un passo.

Sono in trappola.















YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: One Caress - Depeche Mode


Note in margine a una tovaglia - 12/05/2010:

Fino a una certa soglia il dolore è necessario, quasi indispensabile. Ci ricorda che esistiamo, ci fa sentire vivi. Superato un certo grado di intensità, quando si raggiunge o si sta per raggiungere il cosiddetto punto di non ritorno, non si desidera altro che quel dolore cessi, che si smetta di soffrire. Come si può dire, allora, che il suicidio è per i vigliacchi, per coloro che rinunciano alla vita perché incapaci di affrontarla? Anche io ho desiderato la morte, sapete? E chi mi conosce davvero sa che non sono certo una persona debole. Il punto di non ritorno. Se ci siete arrivati, sapete di cosa sto parlando. Conoscete bene la sensazione di incudine che schiaccia il corpo, fino a che la pressione ci chiude le narici per il troppo peso che grava sulla nostra testa, la sensazione di ossigeno che manca e si fa via via più raro. Il buio sopraggiunge, fino a impedirci, non solo di vedere, ma persino di pensare a una via di uscita. E, credetemi, c'è sempre una via di uscita. Quello che manca, a volte, è la capacità di vederla. E non è cosa da poco.
Banalità. Parole ovvie e scontate. Per voi, forse, che siete circondati, magari anche idealmente, dal calore di una famiglia, di un gruppo di amici. Ma non per gli altri. Quelli che la vita ha spinto in un angolo fino a che il dolore, per mutazione genetica, adattamento pro sopravvivenza, non ha prodotto un sistema di sicurezza che ha finito per isolare chi doveva proteggere dal resto del mondo: quando l'eccesso di protezione diventa pericoloso isolamento.
E anche se ti chiedessero come stai, cosa c'è che non va, ti troveresti a muovere le labbra a vuoto, incapace di formulare un pensiero concreto. Come in un brutto sogno, dal quale non riesci a svegliarti.

9 commenti:

Vale ha detto...

YUKI
mi sono sentita tante volte come te...se hai bisogno, usa la mia mail

baci

Jas21 ha detto...

Ciao Yuki, sono passata attraverso tragedie che hanno dilaniato ogni parte di me, mi sono isolata e forse ancora oggi lo sono. Ne sono uscita.
Ho iniziato ad amarmi a prescindere da tutti, un leto percorso, a volte rapido. Se vuoi scrivimi.

Ishtar ha detto...

Ricordi...
Il mio è Hahahel.

La sua essenza: Sacerdozio autentico

"È la capacità di riconoscere che tutto è sacro, a cominciare da se stessi; e si accompagna alla consapevolezza di ciò che si è e della propria utilità al mondo.
Ciascuno è sacerdote nel tempio della propria vita.
Sacerdozio autentico è capire che la vita è celebrazione: della bellezza che ci circonda, della bontà del creato, di tutto ciò che esiste, che ci è stato dato e che noi stessi siamo. Nel bene e nel male, distinguendo e agendo di conseguenza.
Energia; grandezza d'animo, alta spiritualità
e senso mistico. Ottima capacità di parola."

Ecco, sei sicura di voler fuggire via...chieditelo, perchè io potrei trovare una idea affinchè tu scappi non molto lontano ma lontando da "dolore" immediato...sai come trovarmi, sai che mi hai, sai che ci sono....sempre e comunque...tvbbbbbbbb

Prisma ha detto...

Grazie a tutte... e scusate se vi ho fatto preoccupare... ma scrivere è uno dei pochi mezzi che ho per esorcizzare il male e cercare una qualche catarsi... e, non avendo voglia di aprire l'ennesimo blog, ne ho pubblicato il frutto qui... e, ahimé, è probabile che continuerò a farlo... visto che le soluzioni non piovono dal cielo, e la mia energia è più che esaurita...

Abbracci di cuore a tutte.

Mio ha detto...

Non so che ho fatto ieri... :(
Ti sto ascoltando su RP... :(
Guardo se riesco a recuperarlo, sopra non posso commentare è normale?

Per te qualcosa che non ho ma che vorrei darti.

Roberto

Prisma ha detto...

@Mio: in che senso, dici che non sai che hai fatto ieri? Fai moltissimo invece. L'empatia vuol dire molto per me. Non è cosa da poco. :) E in momenti come questi è l'unica cosa di cui ho bisogno.

Spero che il mio ultimo podcast sia venuto bene, nonostante il mio periodo no...
La radio è un altro dei mezzi che uso per esorcizzare.
Il problema è che ora nemmeno scrittura e radio bastano più... Il carico è troppo pesante.
Sto implodendo. Mi scoppia la testa. Ma me la caverò. Come sempre. Non c'è altro da fare.

E poi... sappi che tu già mi dai una cosa che per me è fondamentale: l'Amicizia.
E credimi, è cosa assai rara.

Un abbraccio.

Mio ha detto...

Ho paura del Sempre, il Sempre porta alla normalità. Sai dove vado a parare poi. Non posso darti un po' di evasioni, questo mi spiace. E non è questione di cavarsela ma di ciò che resta.
Forza e un abbraccio, purtroppo lontano.

Roberto

PS: forse lo ho da qualche parte divo farlo con calma e pesare le parole. Sono un po' stanco adesso per fare buone cose. Scusa.
PPS: però se non lleggi su RP mica è colpa mia... :P
PPPS: magari mi hai già risposto :D

Prisma ha detto...

Ahimé, ancora non è visibile il tuo commento su Radio Pazza... C'è la moderazione, potrò vederlo quando Bak sarà di nuovo online e potrà approvarlo.

Grazie per aver ascoltato il podcast... :)

Un abbraccio.

UIFPW08 ha detto...

mi piace il tuo pensiero e cio che scrivi piacere di consiocerti Yuki.
Maurizio