25.5.10

La Possibilità Di Un'Isola



Frenetico e impellente il bisogno di incontri, sguardi, sorrisi. Abbracci veri.
Eppure continuavamo a ostinarci tutti nelle nostre solitudini virtuali, nelle nostre interconnessioni fatte di pixel e pensieri esternati con incoscienza o forse no ad un ipotetico villaggio globale che accelerava in maniera sorprendente i quantistici meccanismi della sincronicità e delle particelle elementari.

Emozioni reali, sì. Slanci sinceramente incontestabili, certo. Ma continuava a mancarmi un pezzo, rimasto incastonato tra lo schermo e la vita.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

"Io sono solo un neoumano e la mia natura non include alcuna possibilità di quest'ordine. Che l'amore incondizionato sia il presupposto che rende possibile la felicità, gli umani lo sapevano già, perlomeno i più progrediti tra loro. La piena comprensione del problema non ha permesso, finora, di avanzare verso una soluzione qualsiasi. Lo studio delle biografie dei santi, su cui alcuni riponevano tanta speranza, non ha portato alcuna luce. Non solo i santi, in cerca della propria salvezza, obbedivano a motivazioni che erano solo parzialmente altruistiche (benché la sottomissione alla volontà del Signore, che essi vantavano, non deve essere stata assai spesso che un mezzo comodo per giustificare agli occhi degli altri il loro altruismo naturale), ma la credenza prolungata in un'entità divina manifestamente assente provocava in loro fenomeni di abbrutimento incompatibili a lungo termine con il mantenimento di una civiltà tecnologica. Quanto all'ipotesi di un gene dell'altruismo, essa ha suscitato tante di quelle delusioni che nessuno osa oggi parlarne apertamente. Si è certo potuto dimostrare che i centri della crudeltà, del giudizio morale e dell'altruismo erano situati nella corteccia prefrontale; ma le ricerche non hanno consentito di andare al di là di questa constatazione puramente anatomica. Dall'apparizione dei neoumani, la tesi dell'origine genetica dei sentimenti morali ha prodotto almeno tremila comunicazioni, provenienti ogni volta dagli ambienti scientifici più accreditati; finora nessuna è riuscita a superare l'ostacolo della verifica sperimentale. Inoltre, le teorie di ispirazione darwiniana che spiegano le apparizioni dell'altruismo nelle popolazioni animali con un vantaggio selettivo che ne risulterebbe per l'insieme del gruppo sono state oggetto di calcoli imprecisi, molteplici, contraddittori, prima di sprofondare nella confusione e nell'oblio.

La bontà, la compassione, la fedeltà, l'altruismo rimangono dunque accanto a noi come misteri impenetrabili, racchiusi tuttavia nello spazio limitato della realtà corporea di un cane. Dalla soluzione di questo problema dipende l'avvento, o no, dei Futuri.

Io credo nell'avvento dei Futuri."

DANIEL 24,6

Michel Houellebecq, "La Possibilità Di Un'Isola".

2 commenti:

Mio ha detto...

La mancanza dettata dittatorialmente da uno schermo non manca. La sua superazione implica l'incontro. Sai mi chiedo, talvolta, se la questa mancaza di sensi possa essere triviale o meno. Non penso questo, semplicemente penso ad un altro tipo di conoscenza. Più ampia, più profonda e talvolta più vera. Per lati di noi troppo spesso nascosti.

Buona giornata Yu'!

Roberto

dioniso ha detto...

Il discorso è molto complesso, ma sostanzialmente sono d'accordo con te.

I nostri avatar virtuali mostrano spesso aspetti diversi delle nostre personalità che a volte faticano ad affiorare nella realtà ma vale anche il viceversa.