9.2.10
(S)Torti
Manchevoli
abominevoli
struggimenti.
Se non li provochi,
non son mai contenti.
Fatui, come certi fuochi,
rammendano, contorti,
certi sogni, nati storti.
(04/02/2010)
Lascia andare, togli il freno e crea con le dita tutto ciò che sgorga come vita dalla tua anima impaurita. Questo il mio regno, la mia casa, la mia dimora. Tutto ciò che non ho ancora pensato, voluto, cercato si dispone come carte scoperte su un tavolo di marmo, che il sole trasforma in cera liquida che cola sulla spiaggia.
Mi hai chiesto: da che parte stai? Non ho saputo risponderti.
L'istinto continua a ripetermi che non esiste alcuna posizione che io possa prendere, che solo si può tacere e attendere che finalmente "parli", senza parlare, quel flusso che tutti dovremmo imparare ad amare senza ostinarci a capirlo, anche se ci piacerebbe. Perché sforzarsi di capire ad ogni costo, anche a prezzo di spogliare e fare del male, significa distruggere, incasellare, incatenare. Io voglio amare, ma senza confine. Né di sesso, né di età, né di alcun altro criterio oggettivo in cui l'anima mia si sente stretta. Amore Puro, senza costrizione, vincolo o legame terreno. Amore che è Conoscenza, Essenza, Reciproca Presenza qui, ora e per sempre...
Paradossale, quanto il mio mostrare apertamente paure che paiono sciocche e insensate agli occhi della gente, riveli, in fondo, molto più coraggio delle agili maschere che altri indossano per la propria sopravvivenza. A te, specchio delle mie paure lontane, io mi mostro in tutta la mia umana debolezza, senza accorgermi che è lì che si agita e si dibatte la fonte della vera Conoscenza.
Non ho paura di te, ma di me stessa.
E tu, di che hai paura?
Il Silenzio non confessa.
YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM
Soundtrack: Orphic Hymn To The Ocean Nymph
GrafoManie:
a kind of magic,
amore universale,
innamorarsi di se stessi,
mystery dictating,
PoeSia,
specchio,
stream of consciousness
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6 commenti:
bello l'accostamento delle tue parole con i preraffaeliti!
Ciao yuki!! sono la simo della padawan's hall! grazie mille per la visita! e complimenti per i tuoi bellissimi blog! le poesie e soprattutto questo racconto è sublime, accostato poi a queste opere d'arte...! Se non ti dispiace aggiungo questo blog tra i miei link,così sarà più facile tenerti in contatto! ciao e a presto!
@fabio: grazie, ho scelto l'immagine che più mi aveva colpito tra quelle presenti nel "video" che accompagna il brano su YouTube... Merito di Sua Maestà Sincronicità, e per il brano e per l'immagine... Le mie parole sono scaturite naturalmente da questa fortunata alchimia...
@simjedi: ciao cara! Grazie a te per essere passata e benvenuta. Non mi dispiace assolutamente essere aggiunta ai tuoi link, anzi mi fa piacere... A presto! :)
Forse perché la gente, l'altra, la molta è paradossale. Sì, questa società non accetta ciò che reputa debolezze, non accorgendosi, in fondo, che è la sua più grande mancanza. L'unica debolezza.
Buona giornata Yu'!
Roberto
@Mio: sante parole... anche i più "progressisti", "sensibili" e "aperti" spesso, in gruppo, finiscono per deridere e scagliarsi come tutti gli altri contro quelle "debolezze" che hai avuto l'ardire di ammettere per aver, ingenuamente, preferito questa via al fingere una sicurezza che sai di non avere.
Quello che mi chiedo è: che fastidio potranno mai dare queste mie debolezze? Forse ricordare agli altri le proprie, quelle che per anni hanno lottato per nascondere? Sarà per questo che irritano così tanto?
In fin dei conti penso che aveva ragione quel mio compagno delle medie, quando disse: "Non parlare mai male di te stessa. Ci pensano già gli altri a farlo abbastanza". Dovrei ricordarmene più spesso, mi sa...
Solo una cosa: male e bene mica esistono. Sono personali, tuoi. Gli altri possono tacciarteli come comuni nella società ma, dal momento che viverli ti aiuta a vivere meglio, allora e solo allora, sono le cose più stupende che puoi collezionare. Questo penso per me. Si sa a malapena cosa va è meglio per noi, presupporre cosa è meglio per gli altri mi sembra un po' troppo no? "Bada bene", questo non significa non ascoltare e fregarsene degli altri, ma solo dare la giusta dimensione alle persone che ci circondano. Sarà che sono un bastian contrario ma veramente poche volte dico: "Hai ragione!" quando si parla di me. Veramente poche volte me lo dico.
Certo, si finisce per non capircene molto di noi stessi ma, credo per me, che sia sempre meglio di credere di capirsi a fondo.
Ah a proposito di fastidio e debolezze... nulla non portano a nulla negli altri, dipende solo se "gli altri" le vogliono capire od interpretare. E' come con la matematica, talvolta sembra complessa e la si rigetta per fastidio, se ci si ferma e si prova a farla parlare la si possa trovare fantastica.
Buona giornata Yu'!
Roberto
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