9.7.09

Crazy Train...





Non cambierai mai. Ancora una volta sotto la pressa, e sei tu ad aver dato la spinta.
In questa notte afosa i pensieri raggrumano, fanno fagotto ma non trovano l'uscita. E ti scoppiano dentro, come uno sciame d'api impazzito.

Quanta Vita c'è, dentro di te? Quanta ancora aspetta di uscire?

Dondolano spensierati al chiarore della luna ricordi e sensazioni di un tempo sospeso, anelato, solo in parte vissuto. Congelato.
Cristalli di ghiaccio e un furore disperato, per quello che di te è rimasto impantanato là, nell'età di mezzo, insieme ai tuoi vecchi pelouche e ai primi amori. Vecchi libri e audiocassette dai titoli scritti a penna, ormai sbiaditi.

Un fremito di irrequieta bramosia di lanciarmi in volo dall'alto e librarmi nell'aria. La Musica come paracadute e spalla su cui piangere.

È stata dura, oggi. Tempo che scorre senza senso, nella frenesia di azioni svuotate di significato. Una Freccia Rossa, compagni viaggiatori fantasma, il lento scorrere delle ore sequestrata in un "bunker" sotterraneo consacrato al consumismo.
E una sola domanda resta appesa alle tue labbra, come un chewing gum che hai masticato per ore, ma ti ostini a non voler sputare.

Perchè?


Il ritorno ti vede gettar via la paura dell'abbandono, in nome dell'inevitabile attrazione tra i sessi.
Non sei tu, è lei. Sorridi... Per stavolta puoi togliere il chip dell'asocialità. C'era altro nell'aria, e tu eri semplicemente di troppo. Poco male. Prendi atto. Lasci libero il campo. Stavolta però decidi tu.

Beck culla il tuo leggero sonnecchiare. Alberi, case, orti, cielo azzurro, nuvole, poi blu.
Ci risiamo. Flashback. Gite liceali. Il ragazzo che ti piace è seduto accanto alla più carina della scuola. Complicità, risate.
Il viaggio lentamente accorcia le distanze, mangia inibizioni.
Una finestra sull'attrazione, nello spazio tra due sedili. Un frammento di camicia, una ciocca di capelli. Qualcuno dorme sulla spalla di chi ha appena conosciuto.

Una Nuova Vita.
Si parla di viaggi, di anima, di libri che parlano di noi, che ci chiamano, che ci cambiano.
Una giornata di lavoro finisce, un nuovo amico nella borsa.
Ho deciso, ti porto con me.

Combatti la stanchezza. Leggi. Pensi. Dormi. Scrivi.

Per quanto ti sforzi, non vuoi proprio crederci.

Tira e molla.

Ti fidi di me?


Soundtrack: The Golden Age - Beck

5 commenti:

Mio ha detto...

Cara Yuki, credo che certe cose abbiano un sapore amaro solo perché si è deciso di non edulcorarle, perché si ha avuto e si ha il coraggio di prenderne atto per quello che sono.
Un tempo "balengo" proprio è quello che ricordi però lo ricordi ancora perché lo hai vissuto a fondo, analizzandolo lucidamente. Consapevolezza.
Già lo sai, perché lo pensi e perché ti rompo i maroni da tempo immemore... TUTTO TORNA!!! io lo sento in questa musica che culla il mio non-sonno di notturni pensieri impalpabili, che impertinenti mi hanno fatto alzare. Anche in questo tutto torno ahimè!
Buona giornata cara amica, a te un pensiero di incoraggiamento mettere in borsa per la giornata. (ci sta vicino al libro vero? tanto dovrebbe essere una borsa enorme ;) )

Roberto


PS:ora,rileggendo, mi sembra ok ma i neuroni vanno ancora più a rilento del solito. se + illeggibile scusami :)

PPS:sai, penso che l'età d'oro è sempre quella a divenire, quella di cui ci si può vestire, l'altra, crescendo, ci può essere stretta...

Radio Pazza ha detto...

Ma ste api da dove vengono? E il miele dove lo lasciano?
Anche il disordine ha bisogno di fonte per inseguire la sua entropia, e tu? Qual'è la fonte della tua?
I tempi d'oro furono ... noi siamo oggi la sintesi e l'estasi, la memoria e l'errore, l'equivoco e il deliquio/delirio.

Si vola anche all'insù, ma con ali di cera solo di notte...

Bak

Prisma ha detto...

@Mio: grazie caro, c'è sempre un posto per i pensieri di incoraggiamento nella mia borsa e non solo! ;) E tu? Hai un po' di spazio nelle tasche?

@Bak: hehehe... è un miele un po' salato, a volte, quello che lasciano... I tempi d'oro, so che arriveranno... Spero di essere pronta, quando sarà il momento.
Spero solo di non consumarmi nelle fatiche industriose dell'attesa ;)
Sai quando ti dibatti e ti struggi per qualcosa che non riesci a finire e poi c'è sempre qualcuno che arriva prima di te?
Stringi i pugni, ti tremano gli occhi e non restano che le parole, per portare alla luce l'azione che ti muore dentro...

Mio ha detto...

ehehe le tasche sono vuote... da un porto anc'io la borsa/borsello (lo so, ti verranno in mente le affermazionii di N. ...) ma è sempre piena. Te lo chiedo in quanto esperta, ossia donna che usa le borse: ma perché le borse sono quasi sempre piene, non me ne capacito! Comunque siauna tasca recondita è sempre libera per le cose belle, grazie!!!
Buona giornata!

Roberto


@Bak: Si vola anche all'insù, ma con ali di cera solo di notte... Stupende parole!

Prisma ha detto...

Hehehe! N. o no, conosco qualcun altro che si è arreso al borsello! :D
Piena, èh? La mia sembra che esploda! Vorrei avere la borsa di Mary Poppins, accipicchia!