17.1.09

Men(ti)tore




La tua vita, ciò che avresti voluto diventare, ti appare davanti agli occhi come il mare che intravedi in lontananza, nascosto all'udito e all'olfatto dalla porta a vetro di quel vecchio caffè stabilimento.
Puoi vederlo bene, ma non osi. Resti così, a guardarlo inebetita.
Il tuo sogno ti incanta come una sirena, un ologramma, una chimera.
Ma non osi. Quella porta trasparente è tanto pesante ai tuoi occhi che nemmeno ti avvicini.

Ti allontani, il cielo plumbeo ti sovrasta. Stranamente non ti immalinconisce. Anzi, ti solleva.
Scatti fotografie senza senso. Senza arte né parte. Come te.

Passeggi, in solitaria, dopo che la pioggia ha reso tutto più splendente e ha allontanato un gran numero di scocciatori.
Te ne vai là, dove spesso ti rifugi quando il mondo ti crolla addosso come uno stupido castello di carte che non hai mai imparato a costruire.

È quasi finita anche l'ultima moleskine che hai avuto aggràtis. Dove riverserai ora i tuoi inutili deliri di inchiostro?

"Tu devi scrivere", disse un giorno il Mèntore, e toccasti il cielo con un dito.

La promessa l'hai mantenuta, certo. Solo in parte.
Di sicuro non è questo ciò che intendeva.

Caro Mèntore, se solo sapessi quanto mi hai dato in così poco tempo, e quanto ancora avrei bisogno di sentirti ripetere quelle parole, maledizione, per crederci ancora e sentire che non è stata solo un'illusione.

Davvero ho qualcosa da dare al mondo?
Tutto questo dolore ha un senso?

Ritorni sui tuoi passi.
Due giovani donne escono con nonchalance dal caffè stabilimento. Il mare, nemmeno lo guardano.

Idiota! La porta era scorrevole.


Soundtrack: Forma e Sostanza - CSI

Conosco le abitudini
so i prezzi
e non voglio comperare né essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato sì civilizzato
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore
Conosco le abitudini
so i prezzi
e non voglio comperare né essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato sì civilizzato
Uno sguardo più puro sul mondo che la civiltà è ora, pagando
Decidi: cosa come quando
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Ventiquattromila pensieri al secondo fluiscono inarrestabili alimentando voglie e necessità
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta
Voglio ciò che mi spetta lo voglio perché mio m'aspetta




4 commenti:

Mio ha detto...

Ciò che avresti, ciò che vorresti, ciò che non hai avuto, ciò che vuoi.
Spesso, anzi, tutti i giorni, o meglio quasi tutte le ore, me lo domandando pure io. Sono sempre più convinto di stare ad inseguire una chimera, un animale mitico, nato in me senza fondo di verità. Penso che il sogno non è altro che un'illusione mascherata di possibilità false.
Hai ragione cara Museum, talune persone sono isole circondate da oceani infiniti in tempesta. Isole circondate da campi magnetici che respingono esploratori con polarità uguali e attraggono poveri naufraghi con polarità diverse.
A presto Prisma, segui sempre quel saggio consiglio, mi raccomando, perché questo E' anche SCRIVERE! OK?
Buon weekend,

Roberto

fabio r. ha detto...

la scrittura è autoterapia, costa meno di uno psicologo e poi riempie le pagine (o gli schermi) mi raccomando continua!

Unknown ha detto...

Hey, grazie davvero per la promozione di Radio Pazza! Sono contento di averti nel team.

Bak

RP

Prisma ha detto...

@Roberto: lo farò, puoi giurarci!

@Fabio: è vero, de 'sti tempi un blog vale oro! Co' quello che costano gli psicologi :D Continuerò, non temere!

@Bak: ma scherzi? È un piacere. Quando un'idea è valida, il minimo che si possa fare è promuoverla. Continua così!