9.1.09

Requiem For A Dream...





Note a margine di una "tovaglia" - 06/01/2009


In silenzio, ascolto rumori senza senso.
Il suono sincopato di un carrello da supermercato,
spinto stancamente da un marito incontinente.
"Ti prego, basta. Ho il vòmito",
finge di ruggire l'ei fu leone indòmito.

Mi vòlto,
e oltre gli scaffali
riconosco nel sorriso di un bambino sconosciuto
la tua stessa espressione.
Pura illusione,
che profuma di realtà.

Mi guarda, distratto,
poi si fa servire.
Che altro c'è da dire?

La società occidentale non conosce mezze misure.
In una manciata di giorni hanno preso corpo le mie peggiori paure.
Nel caos frenetico trasècolo,
schizzati umanoidi del ventunesimo secolo!
Noia lacerante, inazione di un giorno sabbatico,
inutili e sparuti resti,
sacrificati sull'altare delle feste.
Un'occasione in più
per idolatrare lo spreco.

Facce spente, sguardi tristi
ed io, che penso ai ferrimisti,
di un mestiere artigianale
ancora tutto da imparare.

Ora basta. Voglio nuotare!
Questo foglio ripiegato in quattro
sarà la mia àncora in mezzo al mare.


Soundtrack: Mi Sono Innamorato Di Te - Luigi Tenco



8 commenti:

daniela ha detto...

Che bellezza, tra musica e parole qui c'è arte pura. e questo bianco così deciso e splendente. Mi piace davvero. ;-)

Unknown ha detto...

So che significa quando servi una coda che non sembra finire mai, ed in ognuno di quelli sguardi rinneghi il tuo. Succede a volte che nell'elemosinare umanità e contatto si sia disposti a carpire un'istante: quello in cui troviamo nel prossimo qualcosa di nostro.
Succede quando siamo bravi ad aprire quella porticina verso il cortiletto interno, dove i passerotti vengono a bere alla fontanella e a rubarci briciole di pane fresco, dove è sempre mattino e l'edera protegge i muri, dove siamo sempre bambini, dove c'è un raggio solo di sole ma è bello, dove i ciottoli per terra sono tondi, dove c'è un topolino che vive in un buco e che non tradiremo, dove le formiche formano lunghe file che non vediamo cominciare ne finire, dove il dove non è un dove ma un quando ... quando siamo felici.

Bak

Mio ha detto...

"Ho il vomito" dice perché forse è lui che si nausea. Credo che sia una reazione normale se si è compressi in riti che non sono nostri ma imposti. Bambini, adulti o piccini che siano questo lo capiscono, piccoli adulti non lo capiranno mai.
A me fanno tanta tristezza i visi delle persone, che talvolta osservo di nascosto con vergognosa insistenza, mi fanno pensare e riflettere sul perché di un ringhiare continuo alla Vita quando si ha forse il Tutto.
Bellissime parole Museum, come sempre, davvero!
A presto, buon week-end!

Roberto

ISOLE-GRECHE.com ha detto...

Tra le varie forme d'arte che potevano inserirsi in questo post, ci metterei il film omonimo di Aronofsky, uno spettacolare pugno allo stomaco, simbolo del deterioramento della società moderna.

Prisma ha detto...

@Daniela: grazie, grazie davvero. Non sai quanto mi ha resa felice sentirtelo dire...

@Bak: grazie per le bellissime parole, che completano in modo perfetto le mie...

@Roberto: spesso anch'io ringhio alla vita... ma poi ci sono quei rari momenti speciali, in cui tutto mi appare nella sua prosaica poeticità... ed è quasi felicità.
Grazie delle tue parole e buon weekend anche a te.

@AmosGitai: il titolo del post infatti non è casuale... Quel film mi è rimasto dentro, come la sua spettacolare colonna sonora.
Grazie per averlo citato e per essere passato.

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Bello, gradevole e interessante.
Ciao Sabatino

https://cento27001.blogspot.com/ ha detto...

Eccomi nel tuo regno... hai visto e soprattutto ascoltato Requiem for a dream?
Un vero viaggio all'interno della mente umana...
PS: L'eleganza del riccio mi ha deliziato e come il buon cioccolato si assapora pagina dopo pagina...

Prisma ha detto...

@Sabatino: grazie di cuore per essere passato di qua e benvenuto! Sono contenta che ti sia piaciuto quello che ho scritto...

@Lightousely: benvenuta nella mia isoletta! Come dicevo a AmosGitai, quel film mi è rimasto dentro... E la colonna sonora è spettacolare.