Incalzante, sincopatico, il cuore non si ferma.
Liquide le mani, più non sentono...
Muta la mia bocca, senza più parole...
Bruciano gli occhi, per il troppo guardare...
Denso e fumoso il velo di Maya che si ostinano a sfidare.
Inodori, le gocce che ripristinano di nascosto interruttori sconnessi...
Solo le orecchie, uniche sopravvisute al naufragio, continuano a captare.
Avvolgenti e calde note che stimolano tasti già dolenti e sanno rigenerare...
Manca.
C'è tutto.
Eppure manca...
Manca l'aria, manca un senso, manchi
tu, che forse non sei mai esistito.
Finisce il canto di Sirena e mi ritrovo con sempre più astinenza.
Ancora e ancora.
Non voglio fermare questa marea che schiaffeggia e carezza, schiaffeggia e carezza, schiaffeggia e carezza...
Forza, alzati e combatti ancora.Non sei fatta per inutili consolazioni, falsi miraggi e vuoti giri di parole.Se devi dire una cosa, dilla tutta. Le mezze misure non bastano più.Cerca il nuovo, coccolalo e fallo crescere. Rialzati, una buona volta. Compiangersi è roba da ragazzine acneiche in balia degli sbalzi ormonali.Manca.
Non so spiegare cosa.
Eppure manca.
I suoi occhi cerulei, la voce melliflua e la mano infida tesa a suggellare uno scaricamento di coscienza, ti hanno ferito più delle ripetute attese che ogni volta rinnovano un dolore vecchio e stantio che continua a infettare una piaga mai guarita.
La sua
nonchalance di fronte alle responsabilità interamente scaricate sulle tue spalle sono state il colpo di grazia di una giornata nata storta.
Cammini sola, per le strade del tuo quartiere e lo senti incombere come un'ombra dietro di te, sulle tue spalle.
Ti sovrasta, senza pietà.
Te ne freghi. Rialzi la testa. Cammini a tempo.
Guardi con sprezzo una Mercedes che non rispetta lo stop e quasi ti investe.
La sfidi.
O te o
IO.
Scrolli la testa.
I capelli completamente sfibrati da un inverno sterile ti infastidiscono.
Li vorresti morbidi, profumati di un balsamo nuovo, che sa di rinascita.
Vorresti lasciare andare questo peso che ti porti dentro. Ma non è ancora tempo.
Lei è ancora lì... E tu non puoi farci niente.
Criptica, come sei sempre stata, lanci messaggi in codice che non verranno mai capiti.
Ma che importa?
Potrai almeno liberarti del veleno che rischia di deteriorare ciò che di buono ti resta.
Buono, sì. Come tuo padre.
Come sai di voler essere. Sempre e comunque.
Tranne che con i vermi.
Quelli li schiacceresti volentieri con il tacco dei tuoi anfibi neri...
E
chissenestrafrega se non sono femminili...
Abbràcciati, come in un cerchio.
E non lasciarti più scappare...
Soundtrack: Protection - Massive Attack