17.6.10

Florilegio





Vederti oggi, non me l'aspettavo.
Me lo sentivo.

Tre, come sempre, il numero.
Tre, come gli anni passati dall'ultima volta che ho Sognato, con i piedi ben piantati a terra.
Tre, numero potente, amuleto, sommo Amore.
Tre, tre e ancora tre.

Scendiamo negli abissi. Il colore predominante: Nero. Stavolta non fa paura. Un clic e diventa lanterna, la magia si dipana davanti a quattro paia di occhi. Assaporo l'Anima con una nuova consapevolezza.

Ho accettato.
Ho perdonato.
Forse anche me stessa.

Quasi.

Sono a un passo.
Un passo lungo una manciata o due di chilometri.

Forse.

Meglio non farsi illusioni.
Meglio giocare di sponda.
Fare tattica, più che strategia.

Questo offre la casa, e questo ci giochiamo al meglio. Sì, posso farcela. Sono pronta al peggio. Affronto la tempesta con la mia barchetta di carta, ma venderò cara la mia pellaccia. D'altronde, non sarebbe certo la prima volta.

Ti voglio bene, mamma. Ti voglio bene, papà.
Devo anche a voi ciò che sono oggi. Nel Bene e nel Male.
Che banalità, non è vero? Eppure noi sappiamo quanto, per noi, tutto questo non sia affatto scontato.




Ho i fiori ai piedi,
un Fiore al mio fianco
e un fiore nell'anima,
pronto a sbocciare.

Quale sortilegio, se fosse florilegio?
Il Nulla, sì, sarebbe un sacrilegio!

Brivido caldo,
lievemente snaturato
da tutte le chance
che non ti sei mai dato.

Siede un posto più in là
il mèntore senza tempo:
noi due sappiamo bene
che al Destino
non c'è scampo...

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

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Soundtrack: One Love - Playing For Change - Song Around The World

5 commenti:

Jas21 ha detto...

Brava Yuki, mi piace quello che scrivi e anche questo nuovo spirito, quasi si risurrezione....

Jas21 ha detto...

Le tue scelte musicali sono veramente belle. Grazie, ho pubblicato One love in questa edizione sul mio blog.

Mio ha detto...

Sì, gioca di sponda.Perché gli ultimi chilometri non sono poi molto differenti dai primi. Solo alla fine si può dire di aver finito. Comunque vada.
Sai, non trovo banale quello che tu hai detto, il voler bene intendo. Non è banale perché altrimenti non si sentirebbe, talvolta, il bisogno di dirlo.

Serena domenica e che tu possa sempre ritrovarti come un fiore prato fiorito.

Roberto

jackie ha detto...

vedi yuki carissima..anche per me non è stata un'infanzia serena,da sempre il trittico ha rappresentato un loop di gioia e dolore..ma sin da piccolissima non potevo fare a meno d'abbracciare-quasi fossi un ponte ideale,fisico e virtuale-mia mamma e mio papà,stringendoli a me e facendoli avvicinare,ripetendo quasi come un mantra:tutti e tre!^^..perciò so cosa provi sorellì..e nel leggere queste tue parole,in questo post come nel precedente,ritrovo tracce di sincronicità e di destini comuni..anche se l'individualità ci differenzia con sfumature esistenziali coniugate in maniera diversa..ma nell'essenza uguali...e mi ritrovo qui a significarti tutta la mia affettuosa vicinanza,ad augurarti tutta la serenità i cui segni premonitori s'affacciano per un senso di ripagamento esistenziale che tu sicuramente meriti..cara amica mia..vorrei,più di quanto riesco ad immaginare,essere quella distesa fiorita prodoma d'orizzonti di benessere a cui perverrai..con tutto il cuore auspico..ti lascio un mucchio di baci,buona vita!forever yours jackie;)

Prisma ha detto...

@Maria: sei un tesoro... sono felice che passi di qua, nonostante la mia latitanza, e ancor più felice che apprezzi la musica che scelgo.

@Mio: gli ultimi chilometri sono i peggiori... e spesso non si arriva mai.

@Jackie: ti voglio tanto bene, amica mia... meriti il meglio dalla vita... tu, che non perdi mai l'ottimismo, a differenza di me. Un bacio.