26.6.10
EmoEstetico
Come masticare
L'aria
Vomitare
Le nuvole
Ingoiare
Le saette
Le blande presenze
diventano
Assenze
Il laccio emoestetico
il vitreo ricordo,
il singhiozzare
stanco
Il consiglio che mi ha dato
la tua anima sofferente
bisbiglia ora in silenzio
il suo ruggito lontano,
il rigor mortis fintamente superato
che avevo abilmente mascherato
Povero maestro ignaro!
Tu
che in me
ritrovasti
gli stessi
odiati
de profundis
L'insopprimibile silhouette
di un futuro che mi sfugge,
le ignobili mani
incapaci di cercare appigli.
Scivolo giù.
Inesorabilmente.
Non sei sola, questo lo sai!
Già,
i dèmoni non mi abbandonano mai.
YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM Permissions beyond the scope of this license may be available here.
Soundtrack: Un'Ora Sola - Nadàr Solo
GrafoManie:
abisso,
buchi neri,
de profundis,
PoeSia,
rigor mortis
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2 commenti:
Il non essere soli talvolta, anche se non lo si sa, è di aiuto. Il non essere soli è una delle poche cose che si percepiscono anche nel silenzio di chi non sa e non può ascoltare.
Serena domenica sera Yuki!
Roberto
Non credo di aver ben compreso il senso del tuo commento. So solo che il silenzio mi uccide. E che in certi momenti avrei solo voglia di gridare... e di uscire dal Vuoto che mi circonda ogni volta che mi manca la terra sotto i piedi. Sembra però che questo allontani le persone ancora di più. Mea culpa...
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