2.2.10

Mare Dentro



Scivolano orme invisibili
emozioni discutibili
Indosso un ritmo che non mi appartiene,
sento una risposta che non viene

Coraggio filtra tra i miei passi
Paura resta indietro,
a raccoglier sassi

Sabbia umida accoglie i miei pensieri
onde diverse, le stesse di ieri
Incauta commozione cerebrale
per uno stordimento musicale

Niente è più lo stesso,
il movimento del mare
è già meno complesso.

Il pontiletto di legno si riempie,
mi accarezzo le tempie
e attendo l'istante
in cui il sole sarà più distante.

Ci si rincorre sottilmente,
acqua e scarpe,
lingua e dente.
Non so stare tra la gente!

Il rosso esplode in ogni direzione,
mentre scavalco la recinzione.
Ma solo a patto
che nessuno mi veda.
Agile come un gatto,
non sarò mai preda.

Porto a casa un frammento di questo splendore,
lancio in acqua un po' di candore
Calpesto l'asfalto e scopro con terrore
che c'è troppa gente con me in queste ore

"Ti presento l'immenso!"
Non so più quello che penso.
Bellissima, davvero.
Non dirai sul serio?

Danza suburbana
una casa più lontana,
inevitabile rientro
nel mio mare dentro...


TESTO E FOTO DI: YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Preso Blu - Subsonica

4 commenti:

Radio Pazza ha detto...

Con quali blindate paure?

Ishtar ha detto...

E brava mal mia sorellina....ti suggerisco di cercare un film che si chiama mar adentro...è tutto un altro genere dalla tua poesia ma è veramente da vedere, un abbraccio e buona giornata, baciotti

Vale ha detto...

Le danze suburbane s'improvvisano?

Mio ha detto...

Ma adesso che viene la sera ed il buio | mi toglie il dolore dagli occhi | e scivola il sole al di là delle dune | a violentare altre notti... diceva Faber, forse la notte è l'unico riposo per la violenza quotidiana eppure perché lo si guarda così, perché? Non mi torna.

A presto Yu'!

Roberto