25.2.10

Back In Black



"Avevo finalmente capito che cosa fosse l'amore: è la gratitudine perché l'altro esiste..."

Alejandro Jodorowski, La Danza Della Realtà

Eccomi. Di nuovo a terra. Ad assaporare il gusto gelido delle piastrelle. Stavolta non sono più color ocra. È uno strano rosa pallido, che non mi trasmette alcun calore. Dio solo sa quanto me ne servirebbe in questo giorno buio. Il Nero avanza implacabile e mi trasforma nel Mostro che credevo di combattere. Sento già avvizzire la linfa vitale che ieri aveva iniziato a scorrere nella mia chioma rinvigorita. Vivesti solo un giorno, come le rose...

Ed io, che in questo abbraccio mi chiudo, continuo ad amarti, ogni giorno di più, perché sei in me, con me, in ogni istante. E ti amo come si amano le costellazioni, le galassie, le particelle elementari. Ti amo senza pretese, con tanta, immensa gratitudine verso il Grande Caos che ci ha fatti incontrare. Satelliti orbitanti a velocità parallele attorno ad uno stesso sconosciuto pianeta. In cerca del nostro equilibrio instabile, in bilico tra gli alti e i bassi delle nostre oscure profondità.

Ho sognato che ti avrei fatto soffrire fino ad ammazzarti.
Preferisco chiamarmi fuori. Non potrei mai perdonarmelo. Mai.

YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Paint It Black - Sigma



5 commenti:

Mio ha detto...

Se posso, non dimenticarti una cosa. Quella che da un senso a tanto se non al Tutto: Come tutte le più belle Cose, prima e sempre. E scusa: poi tu sai quanto dura un giorno? L'importante è poter vivere quel giorno.

Qualcuno nasce o si trova maledetto, l'importante è non essere un fiore del Male. Poi TUTTO TORNA!!!

Bonne soirée,

Roberto

PS: leggendo la citazione ho pensato QUASI :) concordo con questo tipo, dopo ho visto chi fosse ;)

Esse ha detto...

Ogni incontro e' giusto, Yuki.
E c'e' un insegnamento dietro.
Non sarai mai piu' la stessa, dopo.
Sta a noi decidere cosa farci della voragine che ci lasciano quando vanno via, certe persone. Voragine che c'era da prima del loro arrivo.

Se penso che alcune persone, da qualche parte su questa terra, camminano, respirano, vivono, mi spunta un sorriso. E si, sono grata.
Grata di cio' che mi hanno regalato. Pero' la mia felicita' non puo' dipendere da qualcun altro. Se c'e', e' meglio, se non c'e' va bene. Diversamente bene. Prova a non identificarti con cio' che senti.

Lui e' con te, ma tu. Tu, dove sei?

Prisma ha detto...

@Mio: grazie, amico Mio... Ultimamente non sto rispondendo ai commenti, ma sempre mi sono cari e preziosi tutti... Spero davvero di non essere un fiore del Male né di diventarlo. Ce la sto mettendo tutta.

@Serena: grazie per le tue sempre profonde e sentite parole. In realtà la mia cripticità non rende giustizia ai fatti... e la voragine che mi mangia l'anima non ha a che vedere con un lui... la fonte del mio dolore, dei miei alti e bassi ha radici lontane i cui tentacoli ancora mi stringono in una terribile morsa, da cui mi è difficile sfuggire. E l'amore di cui parlo è un Amore universale per tutto ciò e tutti coloro che come buchi neri mi attraggono a sé e mi ricordano la meraviglia del cosmo e dei misteri che tutti ci legano in un disegno universale che ci è impossible decifrare... Io sono là, sul precipizio, perennemente in bilico tra il volo e la caduta verso il baratro, in cerca di me stessa... o delle mie "me stesse" che vorrei imparare ad amare come merito. Grazie di esserci. :)

Radio Pazza ha detto...

Senti Sorè ... non c'è mica niente di male ad amare qualcuno o qualcosa o una moltitudine di esseri desiderando al contempo che stiano altrove. Voglio dire, amare non per forza significa azzerare le distanze, anzi ... a volte si ama meglio da lontano, da una visione intera del nostro obbiettivo di amore.
Poi magari non ci azzecco molto heheheh

Bak

Prisma ha detto...

@Bak: in realtà è tutto molto più semplice di quanto sembri a parole. Credo sia la vita a renderci satelliti, mentre i nostri nuclei 'calamitosi' continuano, al contrario, a farci desiderare di riunirci con tutti coloro che amiamo. È il desiderio di una condivisione di sguardi, parole, abbracci e vibrazioni positive, per poter convertire le reciproche energie in un nuovo organismo più evoluto, in una rinascita individuale che sia anche collettiva...

Il desiderio, quindi, almeno per me, non è che gli esseri che si amano stiano altrove, è proprio il contrario... Ma si ha sempre paura di soffrire e far soffrire, e questo è il residuo di ataviche e meno ataviche paure più o meno giustificate.

Bisogna solo smettere di ragionarci troppo e seguire il flusso che il 'disegno universale', che a volte chiamiamo destino, ha pensato per noi...

In parole povere... DANCE DANCE DANCE! ;)