14.1.10

Prendo Atto (E Me Lo Metto In Tasca)




Dondolante consapevolezza
sospesa tra il punto esclamativo e l'incertezza,
una cosa mal sopporto,
l'arrendevolezza!

Ricordi ancora il giorno in cui una sola parola mandò in fumo i tuoi propositi di condivisione. A bruciapelo, senza cattive intenzioni. Poche lettere davano il via alla costruzione di un muro, che cresce ogni giorno più alto.

R A S S É G N A T I

Le unghie si accaniscono sulla lavagna immacolata, dita ossute stringono con forza un collo pulsante di vita, fino a rendere cianotico il volto del proprietario.

R A S S É G N A T I

Se avessi obbedito a quel comando, tanti anni fa, non sarei qui oggi a scriverne. Non che non abbia mai subito battute d'arresto, o cambi di rotta, nella mia vita. Ma rassegnarsi! È una parola che mi disgusta, mi fa paura, mi annienta.
Prendere atto, piuttosto. Lo preferisco. Implica un atteggiamento attivo, un'assunzione di consapevolezza. Magari il risultato non cambia, ma l'intenzione, in fondo, è quella che conta. Soprattutto quella verso noi stessi.

Allora oggi, in questo 2010 che inizia, io prendo atto.
Prendo atto di una vera banalità.
Che le persone non si possono cambiare, se non sono loro a volerlo. Nemmeno se è per il loro bene.
Il "loro bene"? E se per loro fosse "bene" quello che per me è male?
Peccai di presunzione nel credere che fosse possibile aiutare gli altri ad essere felici.

Non sarai mica di quelli che s'illudono di migliorare le vite altrui, e nel frattempo lasciano che la propria vada in malora?
Perché se è così, fa' subito dietro front, e pensa ai casi tuoi, piuttosto.

In qualche maniera ho già cominciato a farlo. Davanti all'ennesimo muro non ce l'ho fatta. Mi sono rass... ehm, ho preso atto quanto meno, che diamine!
In casi come questi, come minimo ci si fa un esamino di coscienza e ci si chiede: "Dov'è che ho sbagliato?".
Magari sono un fastidio, un impiccio, un tarlo. Una mosca!
O magari ho solo equivocato.
No, credo di essermi posta male sin dall'inizio. Sì, deve essere questo.

Le relazioni umane sono un gran mistero.
Solo una cosa è certa: so di non essere gradita e lo rispetto.
A ciascuno la sua vita!
Con affetto.


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Zobi La Mouche - Les Negresses Vertes

On m’appelle Zobi,
Oui c’est moi la mouche
Je suis pas tant crédible
Car on me trouve louche
Ceux qui lisent la Bible
En ouvrant la bouche
Sont des jolies cibles,
Des gobeurs de mouches.

Et hop! dans le mille,
Je fonce dans le gosier
Je ressort par les trous de nez
Et hop! dans le mille,
Je fonce dans le gosier
Je ressort par les trous de nez.

Zobi
Zobi
La mouche
Zobi Zobi la mouche

Faut pas se faire de bile,
Je me fais pas bouffer
Je suis pas tant débile,
De moi faut se méfier
Et dans les grand-villes,
Y’a guère de pitié
Mais je me faufile
On ne peut m’écraser.

Et scratch! dans le vil,
Je fonce dans le soulier
Et je ressort par les trous de pieds
Et scratch! dans le vil,
Je fonce dans le soulier
Et je ressort par les trous de pieds.

Zobi
Zobi
La mouche
Zobi Zobi la mouche

Que me veut cette fille,
Oh sacrée gonzesse
Elle est bien gentille,
L’a de jolies fesses
Elle est nue,
Elle brille,
Quelle délicatesse
Si je la titille
Et qu’elle se confesse
Je perds pas la bille,
Je la prends de vitesse.

Top dans le mille!

Zobi
Zobi
La mouche
Zobi Zobi la mouche
Mouche
Mouche

2 commenti:

Mio ha detto...

Già, meglio prendere atto. Che poi, nei comportamenti e in determinate azioni morali, il bene (ma anche il male) forse neppure esiste, nemmeno per noi. Personalmente, per me, credo nel giusto e nel sbagliato, sembrerebbe uguale ma lo trovo completamente diverso. La base è differente... purtroppo il discorso è lungo.

Prendi atto, se questo è giusto per te, se ti fa stare meglio, non bene.

Un abbraccio Yu',

Roberto

Prisma ha detto...

Che poi io lo so cosa mi farebbe stare meglio... Ma per ora, va così!

Grazie per esserci!
Un abbraccio a te.