4.7.09

La Casa Senza Tempo




Esattamente dieci anni fa, nel mese di giugno, si concludeva una fase importante della mia vita.
I pomeriggi che precedettero l'evento furono piacevolmente accompagnati dalla visione, come intermezzo tra un ripasso e l'altro prima degli esami, di uno splendido anime, che ho amato e amo ancora immensamente.

Chiamarlo cartone animato non renderebbe giustizia alla qualità dei contenuti e dei personaggi che sono, ancora oggi, estremamente attuali. Rivederne un episodio all'età di 28 anni mi emoziona ancora come la prima volta e di nuovo mi sorprendo nel constatare quanto i temi trattati siano assolutamente adulti.
Sto parlando dell'opera di Rumiko Takahashi, autrice e sceneggiatrice di fumetti ma non solo: Maison Ikkoku, tradotta in italiano con il titolo - un po' smielato, a dire il vero - Cara Dolce Kyoko.

Tutto è cominciato per caso quando per sbaglio, in un momento di pausa, per sfuggire al tedio di un lavoro ripetitivo e spacca pupille, ho aperto con il mediaplayer un episodio che avevo da qualche tempo e di cui avevo completamente dimenticato l'esistenza.
Non ho resistito e ho guardato tutta la puntata fino alla fine.
La numero 69, per l'esattezza, intitolata "La Piscina".
Perfettamente costruita, nell'intreccio di equivoci tra i protagonisti, Kyoko e Godai, mi ha divertito e commosso e mi ha riportato inevitabilmente col pensiero agli anni del liceo, a quando, famelica, attendevo l'uscita del manga e ne divoravo ogni volumetto con voracità.
Conservo ancora tutta la serie a fumetti e mai la venderò. Collezionisti incalliti siete avvisati: dovrete prima passare sul mio cadavere!

La storia è molto semplice. Kyoko è la nuova affascinante amministratrice dell'appartamento - la Maison Ikkoku, appunto - dove convivono Godai, timido e impacciato perdigiorno in cerca del suo posto nel mondo, e altri esilaranti personaggi che hanno il vizio di bere birra a tutte le ore del giorno, specialmente nella stanza del malcapitato Godai che per questo non riesce mai a studiare.
Inutile dirlo, Godai si innamora a prima vista della bella Kyoko. Lei, giovane vedova, ha promesso eterna fedeltà al marito scomparso, giurando a se stessa che non si sarebbe mai più innamorata. Eppure, giorno dopo giorno, Kyoko si affeziona sempre di più a quel goffo ragazzo a cui tutti i coinquilini danno continuamente dell'incapace e del fallito.

Nell'arco dei 96 episodi ai due ne capitano veramente di tutti i colori. Ma la serie, per quanto romantica, non parla solo d'amore. È la storia di una lenta uscita dall'adolescenza e di quanto sia difficile dimostrare agli altri, ma soprattutto a noi stessi, che possiamo farcela, che valiamo anche noi qualcosa. Tra risate e lacrime, in una continua altalena emozionale, la serie ci ricorda quanto sia importante anche l'affetto degli amici, per quanto sgangherati, nei momenti più difficili. Anche se quelli di Godai, in realtà, molto più spesso non fanno altro che incasinargli ancora di più la vita!

Facendo una veloce ricerchina su google, scopro che nel 2007 di Maison Ikkoku è stata realizzata anche una serie televisiva con attori veri, ambientata nel 1983, l'anno in cui si svolge la storia raccontata nell'anime del 1986.
Su YouTube sono riuscita a trovare l'episodio 1, sottotitolato in inglese... Mi ha fatto davvero uno strano effetto. Ma tanto di cappello agli scenografi e a chi si è occupato del casting: la ricostruzione degli ambienti e dei personaggi è riuscitissima!

Per chi volesse gustarsela, ecco la prima parte. Enjoy!





Soundtrack: Sunny Shiny Morning - Sigla di apertura per gli episodi 53-76

6 commenti:

Radio Pazza ha detto...

E' la prima volta che mi guardo uno sceneggiato in giapponese ... Adoro la loro lingua e certe cose della loro cultura, chissà magari su youtube trovo un videocorso ...

Bak

Arigato Kosaimas

;-)

Mio ha detto...

nooo la Maison Ikkoku la ho guardata pure io per un po' di tempo, di manga però non ne avevo. Chissà se mi capitasse di guardare Ranma1/2, mi sa che tornerei ai tempi di Telemontecarlo o TMC i miei nipotini non sanno neppure cos'è! tornerei all'adolescenza dei tredici quattordici anni. Forse è meglio di no ;)
Buona domenica Yuki!

Roberto

Prisma ha detto...

@Bak: sul suo canale youtube il tizio canadese che ha pubblicato la serie Maison Ikkoku ha caricato anche dei suoi video strampalati su un corso di giapponese chiamato Rappanese, ovvero "impara il giapponese cantando". C'è proprio di tutto in rete! :D

Arigato Kosaimas
(ma lo sai che Kosaimas non l'avevo mai sentito?)

P.S. non mi hai ancora detto com'è stato il concerto degli UB40...

@Mio: davvero vedevi Maison Ikkoku? Forte! Anche io guardavo Ranma 1/2, pensa ho anche un portachiavi con il Pandone! :D

Buona domenica anche a te!

Radio Pazza ha detto...

Hai ragione ... il concerto degli UB40 è stato fighissimo anche se si stava stretti stretti.
Peccato mancasse il frontman originale, ma in compenso il suo sostituto cantava egregiamente e in modo molto molto simile.
Dei grandi professionisti e bravissimi artisti.
Poi certe canzoni sono così belle ...

Bak

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Non conosco e non conoscevo questo cartone. Ammetto di essere meno attratto dai cartoni giapponesi.

Prisma ha detto...

@Bak: peccato essermelo perso! Tempo fa, in piena fase amarcord di musica anni 80, mi sono fatta una scorpacciata di loro vecchi video su YouTube! Davvero bellissime canzoni.

@Daniele: eh, guarda, questo merita davvero!