6.12.09

In Marcia (I Wish I Was...)




Polpastrelli contro polpastrelli
avresti dovuto esserci.
Tu che non ci credevi più,
avresti sorriso.
Una scia di pensiero pulito,
sconosciute gambe
in cerca di libertà.
E quando lui ha gridato
tutta la rabbia e l'indignazione
per quel dolore privato
da uno stato senza ragione,
lacrime di commozione
ti hanno irrigato
lavando via il cinismo
che la vita ti ha regalato.
Avresti dovuto esserci,
avremmo dovuto marciare insieme.

No, non è ancora morta la speme!


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

12 commenti:

Lucien ha detto...

Dalla rete e dai blog l'Italia migliore, che pensa e non si fa imbrigliare.
E ora dal pensiero all'azione.
Buona domenica.

fabio r. ha detto...

io mi sono pure commosso un po' vedendolo n tv....

Vale ha detto...

lotta continua lotta continua lotta continua lotta continua lotta continua lotta continua lotta continua

Prisma ha detto...

@Lucien: è proprio vero. Mi è dispiaciuto da morire non esserci, sabato. Ora che ci penso il Viola è uno dei miei colori preferiti... Buona settimana!

@fabio: io l'ho visto in streaming su RaiNews 24 (tra mille peripezie, perché sul più bello la diretta del blog di Grillo è stata oscurata, precisamente quando la giornalista svedese ha iniziato a parlare di Berlusconi... Strane coincidenze...). Le parole di Salvatore Borsellino mi hanno davvero toccato in profondità... Non ho potuto non piangere dalla commozione. E pensare che quegli avvoltoi hanno pure tentato di screditarlo, accusandolo di sfruttare la memoria del fratello... Sangue al cervello, proprio!!!!

@Vale: sabato mi sono tornati in mente i propositi che avevo tre anni fa... un movimento al di sopra dei partiti, di un colore unico, senza bandiere che dividano... Avevo scelto il giallo... E mi sono ricordata dei miei vecchi blog che avevo creato con l'intenzione di riunire i giovani precari per migliorare il paese... Allora non esisteva facebook. Ma la vita ha preso il sopravvento sui sogni e poi non ci ho creduto abbastanza. Da soli non si può, ma uniti sì!!! Vedere tutta quella gente che a Roma e nel resto del mondo si è unita per il bene di questo "belpaese" mi ha scaldato il cuore...

Radio Pazza ha detto...

Io sono andato, è stato bello!
Sono andato perchè sono contro le prepotenze, ma sono andato soprattutto perchè odio l'Italia che gliele permette.
Odio l'Italia e gli italiani che lo hanno votato perchè pigri volevano fare soldi attraverso i suoi "sistemi".
Odio quell'Italia che loda l'uomo che "si è fatto da solo" e non studia la storia o la costituzione.
Odio quell'Italia lassista, pigra e MAFIOSA nell'anima che non vuole fare meglio ma farsi ricca senza fatica a scapito di chiunque.
Odio quell'Italia nepotista e ipocrita che guarda la tv e non fa altro che spettegolare di CAZZATE!
Odio quell'Italia che dorme per non sentire la crisi e si fa fregare con inutili decoder digitali.
Odio l'Italia del telefonino e dei SUV, dei debiti e delle banche, dei supermercati e dei partiti della pagnotta, dei manager e dei farabutti, delle automobili e degli "incentivi statali" ...
Sabato il mio cuore è tornato a battere per un pò di miei concittadini ...

Bak

Prisma ha detto...

@Bak: posso sottoscrivere tutto, riga per riga? Grande, Bro!!! :)

Vale ha detto...

Cosa sono i SUV?

Prisma ha detto...

http://it.wikipedia.org/wiki/Sport_Utility_Vehicle

E da noi se ne vedono anche in città... che più tamarri e cafoni non si può. :(

Mio ha detto...

credevo di averlo inviato...
sai, vorrei pensarla come Bak ma non ci riesco. Il discorso è complicato e anche parlandone potrei essere frainteso. Concordo in tutto e per tutto ma il problema, per me, è davvero irrisolvibile. Forse sarò pessimista.

Buona serata,

Roberto

Prisma ha detto...

Lo sono anch'io pessimista, non sai quanto. Eppure mi piace definirmi cinicamente empatica. Nonostante il veleno che sono capace di sputare contro il televisore quando sento e vedo taluni personaggi e, al contrario, non sento e vedo altri accadimenti che invece ci riguardano, conservo ancora quella fiducia nell'intima bontà dell'uomo, come scriveva Anna Frank nel suo diario di adolescente ostaggio di un mondo ben peggiore di questo.

La verità pian piano verrà a galla. Sta già venendo a galla. E gli ultimi Vespai che ci stanno infestando in questi giorni non sono altro che il goffo, patetico, vergognoso tentativo di occultarla.

Spero davvero che il popolo non si dimostri totalmente ignorante e bue...
Per citare le parole del fratello di un uomo che amo ricordare con commozione in questi giorni cruciali... RESISTENZAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

Mio ha detto...

Sai Yuki, non leggo una sola riga di giornale italiano da quando sono qui. Forse, la mia, è ignoranza, maleducazione o altro di simile, non so. Ora non mi importa.
Non ripudio nulla di ciò che sono, delle mie origini intendo, ma più mi fa incazzare il tutto più capisco che la verità è una è visibile è palese. Il problema è accettarla, molti italiani pensano di vivere meglio non facendolo. Ecco tutto.

No cara Yuki, la resistenza per me ha senso se non si combatte un popolo ma solo un regime. Ed in Italia la dittatura non è del singolo.
Vorrei suggerirti se posso una canzone, un pensiero di Gaber, eccolo(non mi ricordo più come lo si può fare cliccabile :( ):
http://www.youtube.com/watch?v=CXKPANo26Rw

aspetta la fine... li c'è la nostra dittatura. Almeno credo.

Buona serata Yuki!

Roberto

Prisma ha detto...

Gaber la sapeva lunga. La dittatura della stupidità è assai più pericolosa, perché sottile, subdola e allo stesso tempo grottesca e plateale.
Ma proprio per questo chi non è stupido, o almeno si sforza di non esserlo, dovrebbe resistere.
Tengo a precisare che ho usato la parola resistenza non in riferimento alle lotte partigiane contro il regime, ma per citare il grido accorato con cui Salvatore Borsellino ha concluso il suo discorso il 5 dicembre a Roma.

Quando il cancro avanza le cellule buone rischiano di venire colpite anch'esse dalle metastasi, ma se decidessero di abbandonare il campo prima ancora della fine, il malato non avrebbe scampo, né alcuna possibilità di rigenerarsi sotto la spinta delle cellule sane.
Lo so, certi contesti sociali non lasciano spazio a ottimismo alcuno, ma intendo resistere lo stesso, come posso, nel mio piccolo. Non lascerò che il mio libero pensare debba arrendersi davanti alla dilagante stupidità e al vuoto morale. E anche se dovrò continuare a inveire sola davanti a un televisore, so già che non smetterò mai di indignarmi e fremere per un paese migliore. Con tutta la disillusa concretezza di cui sono capace.

Questo ovviamente non significa che sia sbagliato emigrare. Sarei la prima a farlo, se potessi o se non avessi fatto determinate scelte di vita. Quando parlo di abbandonare il campo intendo in senso metaforico.
Diciamo che vorrei essere la gocciolina che lenta scava la pietra del mio contesto sociale. Una goccia da sola non conta un cazzo, ma tante gocce... bé, sai già come va a finire. ;)