23.4.10

Gomitoli




Gomitoli di sé,
tentacolari e contorti
nell'atarassia
si rifugiano, sconvolti

Involucri di carne
accoccolati
e la tregua nell'abbandono
di pensieri malati

Chiuso il boccaporto,
la nave rientra in porto.
Non è la solitudine,
che non sopporto.
Ma il calpestio
dei fiori appena risorti,
che non sapevano
d'esser morti.





YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: There Is A Wind - The Album Leaf

5 commenti:

Mio ha detto...

I fiori, certi, molti ma a me piace pensare tutti non muoiono tanto facilmente. Vivono sotto la terra anche se lo stelo è stato calpestato e i petali sono andati. I fiori sanno essere forti con una corazza di spine, fragili nei petali dei papaveri. Sono sospesi tra nella dura lotta della guerra quotidiana e il fragile mondo del sogno. Si può decidere di essere uno dei due o non decidere per essere entrambi. La seconda la "chiamiamo" altalena mi pare, no? La seconda vale tanto tanto.

(da cactus quale sono) A me MI piacciono tanto i papaveri :) ... a te?

Serena serata cara Yu',

Roberto


captcha: follati dalle mie parti è usato come buttati nella mischia...

Bk ha detto...

La foto è molto bella...
e anche la poesia sui gomitoli...

Prisma ha detto...

@Mio: quanti papaveri ho visto lungo la strada... rossi e fieri, liberi e sbarazzini. Loro non stanno tanto a guardare il posto in cui sbocciare. Sono belli comunque, anche in mezzo alla spazzatura, ai lati del nero asfalto, in barba allo squallido grigiore del guard rail... Dovremmo tutti imparare da loro.

@Bk: grazie! Sono felice che il mio post ti sia piaciuto.

Ishtar ha detto...

Mi permetto di associarti a quei splendidi papaveri che diventano, perchè già solo splendidi, a prescindere da dove nascono, crescono...e sai perchè, con affetto e stima, tua sorre :)

Prisma ha detto...

Troppo buona, sorre! Grazie davvero. Sai che ricambio, sia l'affetto che la stima. :)