27.4.10

Fragile Meadows





Cosa c'è di più poetico
di uno zompettare allegro
di uno zainetto
ballonzolante
di braccia che si agitano,
scomposte,
di un bastone che traccia
percorsi
sulla sabbia
sudicia e bagnata
di un pescatore solitario
su uno scoglio che affiora appena,
tra flutti
e uomini distrutti.

Cosa c'è
di più bello
del creare,
attimo dopo attimo,
la vita
che incubiamo
in noi.

Se il passato non esiste,
se il futuro tanto meno,
come fluire
in questo presente osceno
come viverlo,
appieno,
come un dono?

Non conosce il perdono,
quest'anima mia
che ancora si dibatte,
morente,
quest'anima sirena
che ancora si dimena,
prigioniera
della stessa rete che l'aveva sbattuta
contro la carena.

Gravida di me stessa,
fremo per partorirmi!
Prima che il cordone ombelicale
che mi stringe e mi fa ossessa
finisca per uccidere me
e la mia Anima Depressa.


TESTO E FOTO DI YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Fragile Meadow - The Black Atlantic [album available here]

Dalla playlist di Music(e)Scapes 3, il mio podcast per
RADIO PAZZA ascoltabile qui. Se volete, potete ancora votare il mio programma radiofonico allo European Podcast Award: è sufficiente cliccare qui e seguire le istruzioni! Thanks for your support! Long live Music.



6 commenti:

Mio ha detto...

cosa c'é chiedi, semplice: chi queste cose riesce a vederle e a sentirle.
Un parto prematuro è sempre peggio di un parto indotto. Confido nella capacità di persone sensibili, intelligenti e che si amano di scegliere la seconda strada quando il momento si presenterà. Confido in quel parto perché il loro Corpo non nasca morto!

Scegli meglio la musica! Altrimenti ridimensiona verso il basso la parole... non so se mi spiego :D

Serena giornata Yu'!

Roberto

PS: i prati vanno guardati in primavera quando l'erba sa rialzarsi dopo essere calpestata, forte come prima, più di prima... e non mi dire che non sai se arriverà mai OK!?!?!?!

Prisma ha detto...

Sei caparbio tu, èh! :) Sono testona da far paura... :D In realtà non ho scelto io la musica, ma è stata lei a scegliere me... Guardavo il mare, il giorno che se ne andava, lontano ancora era il tramonto, e queste note mi hanno letteralmente cullata verso casa... le immagini sono scaturite da sole... e le parole sono solo un pallido riflesso di ciò che ho visto, sentito, provato... io, umile mezzo, piccolo e inadeguato canale di trasmissione, per un universo così intenso, vibrante, prezioso. Death, my bride... Sea, on my side. Per quanto ancora? Dire addio al Mare sarà la parte più dolorosa. Speriamo che non ce ne sia bisogno...

Un abbraccio, caro amico, sempre presente... nel senso di Dono.
Grazie. Sei prezioso.

Anonimo ha detto...

Potrei solo interpretare personalmente le tue parole.In quel caso mi sentirei di troppo tra esse...probabilmente.

Molto belle per le sensazioni che trasmettono.

Prisma ha detto...

Cara Guernica... puoi interpretare le mie parole come senti... come ti viene. Mi affascina "sentire" ciò che provano gli altri leggendomi. E mi arricchiscono le nuove, inevitabili sfumature che ne vengono fuori. E' affascinante.

Un abbraccio.

Ishtar ha detto...

Sei sempre particolare nel tuo poetare...ma mi voglio soffermare solo sulla fine dicendo che il tuo pensiero mi pare più che ottimo....positivo, speranzoso, con una vena di crudo realismo...bello fremere per partorirsi, tanto poi il tutto avviene quando deve avvenire, ne prima ne dopo...ma certe sensazioni sono impagabile, un abbraccio

Prisma ha detto...

...e stavolta speriamo non sia un parto indotto!

Un abbraccio, sorre mia.