Ci sono brani che ti sparano l'infinito nelle orecchie.
Radioactive Toy è uno di questi.
Dopo due settimane di fila passate a lavorare all'aperto, senza neanche un giorno - uno - di pausa, con il caldo umido della capitale a ricordarti che sì, anche se ti lavi e vai a scuola sei un animale, riemergo dall'apnea.
Il mio precario equilibrio psicofisicosomatico si è ristabilito per osmosi. Sorprendentemente intonso, nonostante la botta.
Tutto sommato, soppesando i pro e i contro dell'esperienza appena trascorsa, che mi appresto a ripetere di qui a poco, non posso non ammettere che ne ho viste (vissute) delle belle.
E anche delle brutte.
Di sicuro ho toccato con mano il polso della situazione italica. Avuto incontri ravvicinati del terzo tipo con la fauna di periferia - cui peraltro appartengo -, perfetto campione degli abitanti di un paese che si appresta a ritornare anche politicamente periferia d'Europa.
Un censimento? Non proprio. Ma ci si avvicina molto.
Mancavano solo le impronte digitali.
Ah, le meraviglie del marketing. Fortuna che ho scelto di passare dall'altra parte. Tornare ad essere l'ultima ruota del carro. Un mero esecutore di compiti insulsi ma bisognosi di tanta pazienza e capacità di sopportazione.
Meramente per soldi. Pochi, bagnati di sudore, ma miei.
Strano se penso che chi commissiona simili lavoretti nemmeno immagina che un tempo, per un breve periodo della mia vita, sono stata tra quelli a cui insegnavano come idearle certe campagne promozionali.
Scelsi volontariamente di scendere, finchè ero in tempo, da quel carrozzone di ambizioni totalizzanti che non sentivo mie, in nome delle quali mi si chiedeva di rinunciare al mio tempo libero, di sacrificare anima e corpo all'altare della carriera.
In nome di cosa? In nome di chi?
Quei panni non li avevo ancora nemmeno indossati, che già me li sentivo stretti.
Una fitta lancinante al petto, continua, costante.
E la decisione. Sofferta. Di lasciarmi tutto alle spalle.
Che sei matta? Buttare via un'occasione simile?
Sì, matta fino al midollo. E ho ricominciato nuovamente da zero.
Ancora oggi sono in cerca di un mio posto nel mondo...
Ma sono libera.
E so che la mia vita non è il lavoro.
Anche se non ho paura di sporcarmi le mani.
Soundtrack: Radioactive Toy - Porcupine Tree
Run through forests on a hot Summer day
Trying to break down walls of numbing pain
Give me the freedom to destroy
Give me radioactive toy
Taste the water from a stream of running death
Eat the apple and cough a dying breath
Feel the sun burning through your black skin
Pour me into a hole, inform my next of kin
Run through graveyards on a dusty Winter day
Spit the dirt out and try to say...