11.5.08

Pau(s/r)a





free music

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Tutto questo ha forse un senso,
tutto questo forse un giorno finirà...

...questo passare dall'indescrivibile gioia
di una semplice pausa pranzo stesa su una panchina
in un parco, gli alberi, la paglia e il sole,
Baba 'O Riley e Stairway To Heaven,
il vento che scompiglia le foglie e i riflessi di luce,
a inseguire con lo sguardo la coreografia delle rondini
senza pensare più a niente...

E Virginia Woolf, la sua Signora Dalloway,
un tascabile della Newton Compton che avevo comprato tanti anni fa
e mai avevo letto...
Le molteplici affinità con una scrittrice che non conoscevo,
se non di nome...
La coincidenza, l'ennesima,
di aver scelto per un improvviso e inspiegabile impulso
proprio quel libro come compagnia...

Le mie scarpe, le stesse che indossavo il giorno della mia laurea,
sotto una divisa arrangiata da promoter...
La giacca nera si spiegazza, ma non me ne importa un fico secco...
che buffo!, penso, l'avevo comprata a buon mercato
per la cerimonia di consegna di un attestato,
e mi ricorda la fine di un periodo sospeso,
l'incontro con un mentore che per un tempo brevissimo ma intenso,
ha saputo fare luce negli oscuri abissi delle mie insicurezze
e ridare linfa a un sogno privo di gambe,
che si è di nuovo seduto a pensare se non sia stato in fondo poi tutto sbagliato...

Il mio zaino di scuola che resiste a tutto,
anche alle intemperie,
partito dai corridoi del mio liceo per arrivare fino agli ostelli di mezza Europa,
che ora mi fa da cuscino e stona da morire con la tenuta da lavoro.

Tutto si chiude come in un cerchio in continuo movimento,
e mi torni in mente tu, poi lui, e me tanti anni fa
e tutte quelle cose che continuano a insinuarsi nel presente...
Come meteore in collisione da un'altra dimensione.



...per ripiombare al risveglio in un incubo impotente,
senza difese, senza speranza, senza poterne prevedere la fine.
Un nuovo inizio, è quello che voglio.
Una nuova vita, lontano da te.
Dai tuoi occhi color del cielo.
Dalle tue pupille cangianti, che mi avvertono dell'imminente pericolo.
Della via di fuga che ora non vedo.
Delle parole che vomiti senza controllo.
Dell'amore che è diventato il tuo ricatto.
Le tue spire non proteggono. Uccidono.
E dovrei volerti bene, oggi più di ieri.

Ogni istante sempre più lontana da te,
vetro incrinato che non si spezza,
prima o poi esploderà,
lasciandoci sanguinanti.
Una madre e una figlia.
Un volto che forse si somiglia.
Ed io che non vorrei mai essere come te.

Perdonami, se puoi.
Anche se mai mi leggerai.
E questo mio nuovo nome, dietro il quale mi nascondo,
potrà mai proteggermi da sentimenti orribili di cui provo vergogna?

Un grido senza nome,
un'anima che ha pur bisogno di parlare...


Soundtrack: Bye Bye Bombay - Afterhours

9 commenti:

Unknown ha detto...

Occhio a non essere affetta da taijin kyofusho, nel mio caso ho il dubbio fra amore e bisogno di non deludere gli altri. E' veramente grave.
Ed è il dubbio migliore della mia vita.

"Tu hai due cani dentro, uno buono e uno cattivo. Chi dei due vincerà?"
"Quello che nutro di più!"
"No ti sbagli, finiranno per ammazzarsi a vicenda."

O<-<

Mio ha detto...

Ricordi e sentimenti frullati dal nostro cervello ci sono serviti su un piatto d'argento invitanti alla vista di fiele amari al gusto. Da loro non ci si libera purtroppo, loro sono la forza e la dimostrazione che la Bellezza della vita esiste e non è una chimera, che il dolore è la moneta quando noi si sbaglia nel manipolare le alchimie del nostro destino.
Credo che tutto torni, come i ricordi che ti hanno fatto volare nel tempo e nello spazio, stessi ricordi che presto o tardi torneranno come fulgenti realtà. Sono convinto e ti auguro che tu li saprai riconoscere e cogliere. Tutto torna cara Museum come le onde del mare sulla spiaggia, talvolta urlanti e burrascose talvolta sussurrate e lievi come dolci carezze. La burrasca la stai vivendo a te presto auguro le carezze!
Se posso umilmente consigliarti, e chiedo ora scusa se mi permetto (non voglio essere maestro di nessuno ma per l'affinità di pensieri che ho avuto leggendo il post e per un vissuto che sto ancora vivendo), vivi tutto fino in fondo fino all'ultimo sussulto del cuore fino al più nero dei baratri cadi e cerca di cadere, rialzati e prova correre, sapendo che le cadute in corsa sono le più dolorose, ma non per scappare ma per chiedere ancora di più al tuo spirito e vedrai che ti sentirai padrona di una nuova forza che nella vita è credo che sia l'unica cosa che ci fa andare avanti in questi momenti.
A presto Museum,

Roberto

PS: scusa la lunghezza ma il post mi ha toccato molto, davvero

digito ergo sum ha detto...

Non ho parole. Non le trovo. E, forse, è ben meglio così. Ognuno la sua, ognuno la sua idea ed opinione. Le persone sono (tutte) fragili. E vanno aiutate. Poco importa se lei non lo crede. Credilo tu. Ti abbraccio, dalla Svizzera, come se fossi alla porta di fianco alla tua.

piccola ile ha detto...

Non posso rimanere indifferente ad un post ispirato da una canzone come questa...
"io non tremo, è solo un pò di me che se ne va..."
A parte che è difficile rimanere indifferente ai tuoi scritti...che lasciano poco da dire al lettore,perchè sei esaudiente e coinvolgente...
Ma una cosa te la dico,perchè la sento anche mia...Prendiamocelo questo nuovo inizio!Perchè io nn ce la faccio più...
Un abbraccio incoraggiante

2pa ha detto...

che brividi...
la curiosità, scimmia maleducata, mi imporrebbe di chiederti perchè, per come, ma chi, e...?
ma il rispetto per queste righe qui sospese vince tutto il resto.
cosa dire? nulla, se no rileggere le tue parole. senza leggere tra le righe.
un abbraccione

fabio r. ha detto...

dimmi con chi ce l'hai che vengo lì e lo/la corco di botte (francesismo..)
ricordi che ci dovremo sposare no??

desaparecida ha detto...

ed ora andrò a letto con ricordi che ancora mi bruciano xchè riguardano le mie radici....
che anche se nn voglio guardare mi preesistono e posso trovare solo un modo x conviverci...ma eliminarli no....

sei meravigliosa
un abbraccio!

2pa ha detto...

ps: però lo zainetto del liceo tiene ancora botta!!
sorridi :)

Prisma ha detto...

@bak: più che paura di deludere gli altri, ho paura di tradire i miei stessi talenti o presunti tali... Ognuno di noi ne ha almeno uno... Non sempre se ne è consapevoli, ma chi lo diventa non può più ignorarlo... E vive nel tormento costante, sospeso tra la volontà di realizzarlo, la paura di non stare facendo abbastanza per coltivarlo e il dubbio atroce che si sia trattato solo di un'illusione...

@roberto: ti ringrazio per le tue parole... Una cosa è certa, quello che ci capita non lo scegliamo. Sono piuttosto determinati eventi a scegliere noi, o questo almeno è quello che sono arrivata a pensare. E allora continuerò a lottare, ora fragile ora forte... Consapevole che non è per caso, se io sono qui, ora e in questo luogo e sto vivendo tutto questo. Un senso forse non c'è, ma se c'è sono qua per scoprirlo...

@digito: ahimè, non si può aiutare chi non vuole essere aiutato, per quanto lo si desideri... soprattutto se il nemico da combattere non gioca ad armi pari... Anzi, non gioca affatto.

Il tuo abbraccio me lo prendo tutto, però.

@piccolaile: ti ringrazio... il nuovo inizio è già qua, dentro di me... ho già incominciato a costruirlo, come una formichina, mollica dopo mollica... anche se sembra sempre lontano... dai, che piano piano ce la facciamo!

@2pa: e io ti ringrazio per non aver fatto domande... è già sin troppo difficile per me parlare di questo...

@fabio: eccolo, il cavaliere nero! :D
No, non c'è nessuno da corcare... il nemico non è uno di quelli tradizionali, purtroppo... e non basterebbero tutte le legnate del mondo per allontanarlo... Ma grazie per il cavalleresco pensiero!

@desa: grazie, cara desa. Mi spiace di aver risvegliato sentimenti dolorosi... Spero almeno sia stato catartico... Ti abbraccio.

@2pa: già! Proprio come la sua proprietaria! E chi c'ammazza a noi? :D