17.8.09

Cool Wind




Scappano, si srotolano, inciampano. Sconvolgono.
Pensieri come mosche. Zanzare. Orticarie.
Poi bianco latte. Appiccicoso miele.
Stropicciano i vestiti, appallottolano l'anima.
Mordono la fuga.
Mettono in fuga chi morde.
Ma i denti sono i tuoi.

E mentre sembra che ci sia qualcuno che non sente affatto la mia mancanza, mi sorprende un sentimento di amicizia laddove non l'avevo mai cercato, immaginato, sperato.
E menomale.

Mi chiedo dove abbia sbagliato, dove fallito, dove sprangato. Porte che si attivano automaticamente e lasciano fuori chi si lascia abbagliare dalla luce della torcia del poliziotto messo a guardia.

Forzare il blocco. E perché mai?
Lasciamo che sia libero di nascondersi. A lui va bene così.
Già.

La crescita è anche distanza, non siamo più quelli delle stronzate che ci facevano ridere senza troppi problemi. Quelli che se non ci si raccontava tutto e subito non si era amici.
Silenzi. Troppi. Soprattutto miei.
Ma non è mancanza di fiducia. È che la solitudine indurisce. Quella interiore, intendo.
Poi si può anche essere circondati di persone, non è questo il punto.
Certi strascichi te li porti fino alla tomba, non ci sono cazzi.
Soprattutto se a lungo tempo saper mantenere un segreto, non tuo ma anche tuo, ti ha insegnato a non dire, senza mentire. Per sopravvivere.
E questa capacità darwiniana che ti ritrovi oggi per certe esperienze vissute ieri, non si lava via con lo scioglimacchie. Resta. Come la pelle che qualche dio dispettoso ti ha cucito addosso. "E ora vediamo come te la cavi?".

Trincerarsi non è la risposta. Troppo comodo.
Risali la corrente al contrario. Annaspa. Lodati, imbrodati. E poi sciacquati. Presto!

Non ti cerco più. Casomai volessi evitarmi ancora.
Se chiamo non rispondi.
Se ti richiamo, non richiami.
C'è altro da fare, figurati. Posso immaginare.
Ma io non ho più voglia di sperare.


Soundtrack: Maximilian Ecker - Cold Wind Blowing

3 commenti:

SunOfYork ha detto...

ecco, proprio quello che mi ci voleva, qualcuno che mi ricordasse le domande di sempre, dove ho sbagliato, ho fatto tutto il possibile, il perché di un fallimento. e poi con questa canzone di sottofondo.

insomma, un rientro dalle vacanze soft :-)

sun

Mio ha detto...

Mi sa che le riflessioni degli ultimi tempi ci hanno accomunato, almeno in parte. Proprio come hai scritto qui e in quell'altro postaccio, li da me.

Con l'età si diventa duri, l'età porta con se l'esperienza e la consapevolezza. Chi mai l'ha inventata? Io mica la vorrei, vorrei poter sbagliare senza conoscermi. Che brutta bestia, lei!
Sinceramente non saprei se ci sono vie di fuga o percorsi alternativi per cercare il nostro bne, il bene di chi ci sta attorno. Basterebbe incontrare le persone "giuste" è che purtroppo credo che, forse, non si sarebbe nemmeno in grado di riconoscerle.

Nelle tue parole probabilmente c'è la soluzione del problema, l'autoreferenzialità che è normale quando si parla di noi stessi, è che forse la genesi di tutto sta nel poter pensare: "io non mi conosco realmente", rispetto al "tu non mi conosci realmente". Passo per me difficile, questo.

Buona giornata Yuki!

Roberto

Prisma ha detto...

@Sun: hehehe... Hai ragione, il mio blog alterna periodi - rarissimi - di leggerezza a periodi di totale heaviness. Inutile dire che sei capitata nel secondo... :)

@Mio: forse la soluzione del problema - almeno per quel che mi riguarda - è nel post successivo: devo sforzarmi di essere meno egocentrica. Penso troppo a come sto, a come mi sento, a cosa mi manca, ecc... Se la smettessi, andrebbe sicuramente molto meglio. Forse.

Buona giornata a te, amico Mio!