10.3.10

Il Male Minore





Adulta ormai da un pezzo, con rigurgiti infantili che mi fanno ribrezzo, a distanza di cinque anni riscopro il tuo tradimento con disprezzo. Non eravamo una squadra, come hai potuto farmi questo? Sono passati anni, indomitamente frenetici, fintamente innocui, ma è oggi che non riesco a perdonarti. Non posso più guardarti, senza pensare che tra me e lei scegliesti lei.

E sembri non accorgerti neanche del gravoso dolore che mi hai scaricato sulle spalle. L'ho accettato volentieri, scegliendo il male minore, ma non riesco più a ignorare il mio bisogno di calore! Il quieto vivere ti è sembrata la scelta migliore, ma non so più quanto ancora potrò resistere nel suo irrazionale bagliore.

Ovunque spuntano foto di facce che considero ormai morte. Quegli amabili resti, che vuoi costringermi a vedere. Il dolore si acuisce, e a te non sembra importare. Del resto, come potresti capire? Per te è solo un altro modo per non morire. Ti sembra così di rinvigorire una famiglia che non è mai esistita, se non nel breve lampo di una fugace illusione, che sapeva d'estate e feste comandate, che raramente hanno visto riunite certe grandi tavolate.



Non importa. Il futuro non è ancora ipotecato. Ma la macchia di petrolio si allarga, intenzionata a compromettere l'intero ecosistema.

Una parte di me continua a ripetere: Perdonali, che colpa ne hanno?
L'altra esplode, in un pianto dirotto: A me nessuno pensa?

In mezzo, la me di tutti i giorni, colei che deve pensare alla propria indipendenza. Psicologica, prima ancora che economica. Consapevole che ciascuna è legata a doppio filo con l'altra.

Ma qualcosa dentro di me ormai si è spezzato, e so che è per sempre. Non riesco più a scindere l'affetto per le persone che ho conosciuto nel loro lato migliore e peggiore, dal tradimento di una fiducia che non avrei mai voluto perdere.

Il perdono, dicono, è l'arma più potente. Già, ma che fare quando non si riesce più nemmeno a perdonare se stessi?


YUKI, AKA PRISMA TBFKA MUSEUM

Soundtrack: Ripples - Genesis (neanche a farlo apposta, il brano è del 1977...)

Bluegirls come in every size
Some are wise and some otherwise,
They got pretty blue eyes.
For an hour a man may change
For an hour her face looks strange -
Looks strange, looks strange.

Marching to the promised land
Where the honey flows and takes you by the hand,
Pulls you down on your knees,
While you're down a pool appears.
The face in the water looks up,
And she shakes her head as if to say
That it's the last time you'll look like today.

Sail away, away
Ripples never come back.
Gone to the other side.
Sail away, away.

The face that launched a thousand ships
Is sinking fast, that happens you know,
The water gets below.
Seems not very long ago
Lovelier she was than any that i know.

Angels never know it's time
To close the book and gracefully decline,
The song has found a tale.
My, what a jealous pool is she.
The face in the water looks up
She shakes her head as if to say
That the bluegirls have all gone away.

Sail away, away
Ripples never come back.
They've gone to the other side.
Look into the pool,
Ripples never come back,
Dive to the bottom and go to the top
To see where they have gone
Oh, they've gone to the other side...

Sail away, away
Ripples never come back.
Gone to the other side.
Look into the pool,
The ripples never come back, come back,
Dive to the bottom and go to the top
To see where they have gone
They've gone to the other side
Ripples never come back
Sail away, away...

7 commenti:

Mio ha detto...

Perdonare, per me, significa accettare. Accettare che tutto vada come è andato. Non sempre lo si può fare, forse solo con gli altri. Per noi resta il fatto che si poteva decidere. Poi ci si ritrova tra male minore e peggio. No, credo che non ci si scappa da questo.
Una cosa, forse quella sì, quella è positiva e, talvolta, sfugge dalle nostre percezioni. E' la danza, come tu mi hai ins... imparato ;). Ho ballato poco, in senso figurato e anche no. Alla fine mi chiedevo che caspita stessi facendo. Alla fine mi sono trovato con piccole grandi cose nelle mani, sempre incredibili preziosi doni. Non importa come, non importa se bene o male, non mi esprimo su questo :), stai danzando.


E poi tornerà la musica,
e poi evaporerà lieve l'arsenico
sarà incredibile il palcoscienico
e poi spettacolo sarà la tua Vita!

Buona notte cara Yu'. Un abbraccio e mi raccomando: raccomandati! :)

Roberto

Esse ha detto...

Potresti partire dal perdonare te stessa dolce Yuki.
Potresti prima accettare che non si son presi cura dite quando e come dovevano. Non importa perche' quello lo contestualizzerai dopo. Ma non l'hanno fatto. Dovresti sentirlo che esplode quel dolore e vedere che non sei piu' quella bambina.
Quella bambina non e' stata accudita, quella bambina ha subito, e' cresciuta troppo in fretta, ma tu non sei piu' lei. La parte di te che soffre e' quella, ma tu sei un adulto adesso.
E ti puoi prendere cura di te stessa da sola, puoi prenderti tra le braccia e cullarti come un neonato e proteggerti e non chiedere piu' a chi non puo' darti.

ti stringo forte, per quel che vale

Prisma ha detto...

@Mio: già, accettare... Vorrei tanto riuscirci. Un tempo lo facevo, ma ora tutto mi è ogni giorno più difficile. Grazie per le splendide parole... Che ricambio, così come il tuo abbraccio.

@Serena: grazie, di cuore. In realtà la razionalità ha sempre agito in questo senso, per tanti anni. Ma l'irrazionale è riesploso in tutto il suo destabilizzante potere e io vacillo. Per questo ciò che un tempo facevo per me stessa, mi riesce sempre più difficile.
Non chiedo niente, né l'ho mai fatto. Ma la voragine che si sta aprendo in questo periodo si dibatte famelica, rendendomi instabile. Che poi sono stata accudita eccome, solo che a un certo punto la vita ha spezzato qualcosa e ci si è lentamente ma inesorabilmente allontanati.
Finché la vita ci proietta lontano da noi stessi, nel nostro dire e nel nostro fare, il dolore sembra non esserci, così ben nascosto tra le pieghe dell'azione frenetica. Ma arriva il giorno della resa, in cui ci si ritrova faccia a faccia con se stessi e tutto l'irrisolto viene a chiedere il conto.

Il punto è ristabilire chi è che comanda. Tra me e me. Spero di riuscirci.

Ti abbraccio anche io.

Ishtar ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=6FIE8ryCTOo&feature=related
Accettare è difficile...ma è indispensabile per perdonarsi...si prima spetta a noi...poi tutto il resto...quoto Serena...e ti abbraccio forte forte sorellina con tanto affetto...

Prisma ha detto...

Grazie per la bellissima canzone, sorre... Ti abbraccio anche io, con affetto.

fabio r. ha detto...

spero che la voragine si richiuda prestissimo, o che almeno si riduca ad una buchetta di strada sopra cui saltare Genius!
un abbraccio

Prisma ha detto...

Lo spero tanto anche io, caro Fabio. Spero soprattutto di diventare abbastanza forte da richiudere io stessa, un giorno, quell'odiosa voragine.
Ti abbraccio e ti ringrazio tanto per le tue parole...