7.3.09

Perle


Ho già condiviso questo brano in questo spazio, ma come raramente capita per certe prime volte memorabili, succede invece che il miracolo si ripete ancora e ancora e ancora. Musica che ad ogni ascolto mi squarcia l'anima in migliaia di rigagnoli impazziti in cerca della foce, di un accesso al mare, all'infinito.
Dolce malinconia che mi avvolge all'improvviso, ovunque e comunque, senza chiedere il permesso.

E ricordo.
Una notte insonne davanti a uno schermo acceso in cerca di risposte.
Una mattina soleggiata d'inverno, un'auto che scivola sull'asfalto della litoranea e una me, malinconica e silenziosa, che si proietta al di là del finestrino e corre a perdifiato sulla sabbia, tra le dune.
Un pomeriggio solitario in balia delle solite manie autodistruttive, mentre allo specchio prende corpo sul mio viso una vecchia amica.
Una noiosa domenica di lavoro in un centro commerciale. E pura Poesia, capace di esplodere, inaspettata, nel tempio dei codici a barre e dei finanziamenti a tasso "zero", lasciando scoperte emozioni profonde.

Da adolescente non credevo che sarebbe andata a finire così.

Così come?

Così.
Spiegati meglio?
Non so, me l'immaginavo diversa... la vita.
Continuo a non capire.
Non dico che sia male, solo... diversa.

Vorresti tornare indietro?

No, non è questo.

Allora, cos'è?

Inizio a sentire il peso del mio essere-qui-e-ora, mi sembra di aver esaurito ogni slancio, ogni possibilità.
Non ti pare di esagerare?
Non intendo dire che non sono felice. Lo sono, però...
Però?
Mi sento incastrata in un meccanismo che si è inceppato troppo presto. Mi manca l'aria. Ho bisogno di trovare nuovi stimoli, di credere di poter cambiare ancora le cose. Di potercela fare.

Beh, perchè credi il contrario? Non hai mica esaurito le tue cartucce! Non ancora, almeno.

Tu hai ragione, ma vedi, il problema è tutto qui. Nella mia testa. Dev'essere saltato qualche collegamento, un fusibile, o sa il diavolo cosa. Non riesco a sbloccarmi. Non ho più pazienza. E invece me ne occorre a pacchi, di pazienza.
La pazienza è la virtù dei forti.
Ahia. Adesso non ricominciare con le frasi fatte, èh!
Niente accade per caso, ricordatelo!
Gesù!
Non nominare il nome di Dio invano.
E chi ha detto niente?
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Oh Signore!
Non nominarlo invano, ti ho detto!
Che palle! Ok, basta, mi arrendo! Con le tue perle di saggezza per oggi hai finito.
Chi ben comincia è già a metà dell'opera.
Ecco, allora comincia a sparire. Allora sì che sarò una persona felice!

Felice non è colui che la felicità insegue senza posa, ma colui che sa perseguirla qui-e-ora, senza per questo smettere di cercarla ancora.


Soundtrack: High Hopes - Pink Floyd


7 commenti:

Mio ha detto...

Vedo che anche la tua voce che è sempre in vena di buoni consigli a domande che spesso anch'io mi sono posto.
Sai, sto pensando all'ultima lezione che tra poco più di un mesetto (spero :)) farò ai miei alunni di 5° vorrei capire quali sono i loro sogni, le loro speranze, le loro illusioni. Vorrei tanto che me lo dicessero, mi aiuterebbe a capire il mio presente. Sono curioso di sapere da chi non ha ancora a che fare tanto spesso con "certe voci", o come direbbe Guccini:
"Eppure a volte non mi spiacerebbe essere quelli di quei tempi là,
sarà per aver quindici anni in meno o avere tutto per possibilità...

Perchè a vent' anni è tutto ancora intero, perchè a vent' anni è tutto chi lo sa,
a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell' età,
oppure allora si era solo noi non c'entra o meno quella gioventù:
di discussioni, caroselli, eroi quel ch'è rimasto dimmelo un po' tu..."

Buon fine settimana Museum!

Roberto

fabio r. ha detto...

quando vado a leggere Il giovane Holden ogni tanto mi sembra di scorgerti lì, nel famoso parco col laghetto gelato. Le tue domande assomigliano molto alle sue!

Prisma ha detto...

@Mio: a me, invece, spaventano gli adolescenti. Per tanti motivi. Fondamentalmente perchè, nonostante sia molto distante da loro per molti aspetti, per certe cose invece mi sento ancora pateticamente simile a loro.
E sono consapevole di come tutto ciò sia ridicolo se penso che la prima mastodontica differenza sta nel fatto che la mia unica preoccupazione giornaliera è come trovare uno e un milione di modi per arrivare all'autosostentamento senza chiedere l'aiuto di nessuno. Il tutto condito dai sogni che, nonostante questo, mi rifiuto di gettare per sempre in mare...

@fabio: mi lusinga che tu lo creda! Devo assolutamente leggere il romanzo al più presto, allora ;)

Mio ha detto...

Ma che caspita ho scritto nelle prime tre righe??? Se hai capito il significato sei un genio, davvero!
Sai me spaventa solo vederli spenti, mi affascina invece la loro capacità di trovare il sorriso in un attimo, la loro creatività e il loro non curarsi di del domani.
E se il "vero" ridicolo/patetico fosse chi rimane piatto e spento senza alti e bassi?
Già l'autosostentamento...
Scusa la replica, a presto Museum!

Roberto

Prisma ha detto...

@Mio: bè, il senso di quello che volevi dire si capisce. :D
Eh, autosostentarsi o non autosostentarsi: QUESTO È IL PROBLEMA! :D

desaparecida ha detto...

PORCA MISERIA MIA CARA SORELLINA...QUANTI CAMBIAMENTI!!

Talvolta mi sembra sempre di essere a "metà dell'opera" che non è male...però....

un bacio

Prisma ha detto...

Hehehehe, mia cara! Ogni tanto mi prende così... E do una spolverata qua e là...

Un bacio anche a te!