Un gran caos nella testa, arriva lesto alla mia pancia.
Privata d'improvviso del piacere del mangiare, scolorite le pietanze, una gran voglia di "ripittare" di nuovi colori le mie stanze.
Non riesco più a scordare quel tuo sorriso a primavera. Continuo a riprodurlo nella mente, so che non lo lascerò scappare tanto facilmente. Non l'idea di te che ti riconosci nei miei occhi, nei miei desideri e nelle mie paure. E sorridendo mi dimostri che ci credi ancora. In silenzio quel giorno mi hai detto che sogneremo ancora insieme, a distanza, lo stesso destino, lo stesso futuro.
Incoscienti sognatori impenitenti, troppo insicuri per crederci fino in fondo, troppo idealisti per rinchiuderci definitivamente in una gabbia.
Mi hai teso una mano senza saperlo. E da quel giorno un calore indicibile mi attraversa a fasi alterne, ora più vivo, ora affievolito fin quasi a scomparire.
Sarà salutare questa forza che rivendico in un segnale che ho forse solo travisato?
No, non posso essermi sbagliata. Il guizzo nei tuoi occhi era reale. Con tutto quello che ne è conseguito.
Non voglio nient'altro. Solo sapere che quel guizzo c'è ancora e ci sarà sempre, nonostante tutto. Nonostante le cadute, le false partenze e i miei sbagli.
Nonostante le cadute, le false partenze e i tuoi sbagli.
Nonostante due vite diverse, lontane, così maledettamente simili nella mia immaginazione.
Soundtrack: Lithium - Nirvana
2 commenti:
Con l'autoreferenzialità è difficile uscirne ma purtroppo è l'unica voce che riesce ad esprimersi in noi quando le emozioni toccano nel segno. Lei torturandoci ci pone "perché" senza risposte possibili, perché a noi non competono però a noi servono.
Chissà come ci si esce, forse non ci si esce, ma ci si vive "solo" al meglio tra alti e bassi. Non so.
A presto,
Roberto
se ne fossi capace, direi le stesse cose di una persona che mi ha detto addio poco tempo fa.
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