19.2.09

Pictures... Of Me


Malinconica, passionale, testarda. Timida, ossessionata, riservata. Solitaria, risoluta, autoironica. Polemica.
Posseduta da personalità multiple che si ramificano attorno a sé...


Chi diavolo sono? Che diavolo voglio?

Succede che ti prende così, un giorno di febbraio. Inciampi in uno "scatolone" di vecchi ricordi. Non resisti, e ti fermi a guardare.
Trasali: eri davvero tu? Così uguale e così diversa da come sei ora?

Sei proprio tu! Cristo, come hai fatto a dimenticarlo?
E ora? Ora che si fa? Si piangerà mica sul latte versato?

Come un automa fai partire quel brano, pregustando già il sale che, volente o nolente, ti ritroverai sulle labbra. Ci passerai sopra con la lingua e lo sentirai fin dentro alla gola.

Intrappolata in una centrifuga spazio temporale, ti frullano davanti agli occhi come in quadro pointiniste tutte le tue personalità. Maledette lenti, che la tua nostalgia canaglia non tarda a deformare.

Ti ritrovi a leggere ancora una volta, incredula, le parole che fosti capace di scrivere, per gioco e per una pulsione incontrollabile dell'anima.
Quelle parole che un giorno hai lanciato nel mare e che ogni tanto ti vengono a cercare, ricordandoti che hai dei conti in sospeso.

Giochi con il fuoco delle tue sensazioni, ti piace proiettarle nei personaggi che avresti voluto essere e che tutti, nessuno escluso, portano dentro di sé una parte di te.
La parte vera, coriacea, che in pochi conoscono o hanno davvero conosciuto.

Tu fai così, come un dio sconsiderato. Crei i tuoi "poveri diavoli" e poi li getti in mare.
Tò, cavatevela da soli adesso!

Però ti mancano e, Dio solo sa quanto vorresti seguirli per davvero. E che non fosse solo il passatempo disperato di un vecchio sogno che si è sfracellato contro un muro di rimpianti.

Pictures Of You è sempre la stessa. Dolce, malinconicamente intensa catarsi che sa esattamente in che punto della tua memoria tutto si cristallizza e diventa ghiaccio.

Tremo, ho le dita congelate. E un nodo in gola che neanche il pianto riesce a sciogliere.

Perchè non riesco mai a concludere niente, se ha a che fare con una mia passione?
Perchè mi fermo sempre un attimo prima dell'orgasmo?
Perchè perdere il controllo mi fa così tanta paura, che arrivo persino a privarmi del piacere di essere ciò che sono?

Mi rintano nell'angolo più remoto del mio essere e fingo di non aver detto niente.
Non mi piacciono le domande. Non mi piacciono i giudizi affrettati. E nemmeno gli sguardi insistenti.

Mi piace il silenzio che precede uno sguardo tra anime che si (ri)conoscono.

Eppure sono contenta di me. E orgogliosa, anche.
Ma cazzo, quanta rabbia mi fa questo mio continuo mollare il timone un attimo prima di schiantarmi!

Soundtrack: Pictures Of You - The Cure


3 commenti:

Mio ha detto...

A me è successo perché non sentivo di aver chiuso i conti con una promessa fata, di non aver chiuso i conti con un compito preso. Un impegno che non ero ancora riuscito a sbrogliare.
A me fa paura perdere il controllo perché li sono nudo come pochi o forse solo una persona mi ha visto... in quella nudità era nato tutto. Senza difese si rimane se non si conosce chi si ha di fronte si può rimanere offesi. E' la massima privazione che ci si può infliggere, sono daccordo, ma mica riesco a fare diversamente divento una lumaca che toccata si ritira nel suo guscio nel la sua casa che poi è anche il suo fardello.
Chissà se da questi angoli, un giorno, si potrà partire per esplorare tutta la stanza...
A presto,

Roberto

Radio Pazza ha detto...

Mio ha ragione ... il problema è la nudità psicologica.
Ci sono cose, e ne sono convinto, che possiamo risolvere solo affrontando i nostri drammi familiari. Da piccoli si assorbono cose che ci restano dentro per molto molto tempo.

Bak

Lucien ha detto...

Brano più bello non potevi inserire...dolci-oscuri, amati Cure.