1.11.11

London Calling




Ci pensavo ieri, mentre l'aereo perdeva lentamente quota e si preparava all'atterraggio in quel di Fiumicino e lo spicchio di luna che mi aveva accompagnato per tutto il viaggio iniziava a scomparire dietro una nuvola nera. Tu sei un'artista della vita! Un atto poetico continuo, e nemmeno te ne rendi conto. Sei tu il fiore di loto e non sai quanto sia bello seguire la tua evoluzione!

Londra mi ha rapito, sorprendendomi con due insolite giornate di sole, salutandomi infine con il consueto grigiore e una pioggia sottile ma per niente fastidiosa. Percorrerne le strade da sola, prima di incontrarti, mi ha ricordato le emozioni dei viaggi compiuti in passato, lo stupore vergine che si prova nel posare per la prima volta lo sguardo su case, vetrine, persone e visioni urbane inconsuete. Adoro camminare col naso all'insù, alla ricerca di un nuovo particolare che mi colpisca, anche il più stupido, quello che nessuno noterebbe. Prendere l'autobus senza conoscerne il percorso ma soltanto la destinazione, e regalarsi itinerari che i turisti non si sognerebbero mai di scegliere per non perdere il loro 'prezioso' tempo e lanciarsi subito a caccia di immagini da cartolina. In questo sono esattamente come mio padre e così, andandomene a zonzo in modo totalmente arbitrario, è stato come viaggiare insieme.

Tre giorni, e un continuo salto avanti e indietro nel tempo, tra quella che sono stata e quella che forse sarò. Il profumo vagamente salmastro del Tamigi, le navi ormeggiate e le piroette dei gabbiani mi hanno improvvisamente riportato all'infanzia, alle prime scoperte di un mondo altro insieme ai miei nonni. L'Olanda e le sue chiuse di colpo non erano più così lontane. Mi sono messa alla prova, e ho vinto.

A presto, Londra!




YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Secret Door - Arctic Monkeys

2 commenti:

Vale ha detto...

Dai, che bello.
Io sono anni che non ci torno.

Bye

dioniso ha detto...

Bentornata! Capisco il tuo sentimento. Anch'io amo molto vagare da solo in posti nuovi.