7.2.11

Vasi (Non) Comunicanti




Al confine esatto tra il mio Tempo e il tuo Spazio il fuoco creatore si muove sinuoso, alla ricerca di un letto nel quale scorrere e farsi fiume che genera vita.
E' un dolce sogno ed io mi lascio cullare, satellite ignoto, dal tuo inconsapevole orbitare.


Un muro continua a crescere, nonostante i colpi di scalpello. So - l'ho imparato a mie spese - quanto sia bello anche solo gettare uno sguardo al di là del confine e ritrovare parti di noi che credevamo perdute.

Sono solo sensazioni. Eppure vibrano di Realtà. Non so nemmeno io come chiamarle, ma la mia Anima ha già capito da tempo. Specchi non deformanti, oserei dire arricchenti, porte su un universo alternativo in cui strade diverse hanno permesso incontri di cui qui ed ora conserviamo soltanto un vago ricordo che sa di sogno. Un universo che non è astratta chimera, o ennesimo Godot da aspettare invano per camuffare l'accidia, ma luogo metafisico che già abita in noi, che conteniamo e che ci contiene, da cui dobbiamo soltanto imparare ad attingere di nuovo per diventare ciò che siamo già.

Non lo senti anche tu il potenziale? Non ti interessa, o ne hai soltanto paura?

Ho smesso da tempo di farmi domande. Ho imparato ad accettare che talvolta le certezze più forti davanti alla prova del Tempo sono quelle che ci regala l'istinto. E' come un lento riconoscersi, che qualcuno aveva intuito dall'inizio, quando ancora niente aveva un nome.

Siamo nodi di una rete invisibile agli occhi ed evolviamo insieme, a distanza. Se sei fortunato e tieni gli occhi bene aperti - non quelli esteriori, ma quelli interiori - riuscirai a riconoscere i tuoi nodi gemelli e a trarne una Forza che non potrai non restituire. E' questo il segreto dei vasi comunicanti.

Laddove non c'è pretesa, si muore sempre un po' se l'entusiasmo non è condiviso.
Ed è davvero un peccato.

YUKI, AKA PRISMA

Creative Commons License Permissions beyond the scope of this license may be available here.

Soundtrack: Coast Off - Helios


Nessun commento: