Acida come una mela verde, non resisto alla tentazione della tastiera psicanalizzante e c'arifaccio con le auto(ec)citazioni.
Come un cane che si morde la coda, sono consapevole del mio problema, ma al momento so che non posso fare niente per cambiarlo.
E vi dico di più! So anche che la chiave per uscire dalla prigione non ce l'ho nascosta io da qualche parte. E non si dica che per uno strano caso di masochismo e autolesionismo io finga di non riuscire a trovarla.
Già, avete capito bene! Non ce l'ho io la benedetta chiave.
No, èh? Non vi ho convinto...
Riesco già a vedere le vostre facce scettiche davanti al monitor... Ma che cacchio dice questa?
Avete ragione, le cose non stanno così. Ma il fatto è che non ne posso davvero più di colpevolizzarmi, è una vita che lo faccio...
Molti anni orsono, quando sui piatti della bilancia ho visto il mio presente e il mio futuro, mi sono detta: devi solo resistere un altro po', poi riuscirai a seguire la strada che desideri per te stessa e potrai finalmente rinascere...
Senza rimpianti, senza recriminazioni.
Tanta acqua è passata sotto i ponti, ma le cose non sono andate proprio come da programma. E mesi fa mi sono trovata di nuovo davanti a un bivio.
Potevo fuggire e lasciarmi tutto alle spalle, ma avrei perso molto di quello che avevo costruito faticosamente. Allora una volta ancora mi sono ripetuta: resisti! Ora non si può, ma vedrai che con un po' di pazienza e buona volontà presto potrai trovare la tua serenità.
Così purtroppo non è. Il tempo dell'attesa è diventato insostenibile. Troppe le pressioni per il mio fragile equilibrio già compromesso da anni di sopportazione. Ma nemmeno posso affrettare troppo il cambiamento, perchè significherebbe gettare alle ortiche quanto ho con fatica costruito negli anni e non potrei mai perdonarmelo...
Che fare, allora?
Tirare la corda finchè non si spezza e scatenare una valanga che trascinando con sè tutto quello che incontra mi riporti a valle per ricominciare da zero?
O rinunciare da un giorno all'altro a quello che ho seminato per anni, perchè è l'unico modo per ricostruirmi una vita lontano da ciò che mi sta lentamente uccidendo dentro?
Il Sogno o la Realtà?
Come dire, è nato prima l'òvo o la gallina?
Ma nun se possono ave' tutt'e due, porcaccia vacca???
Esimi lettori, perdonàteme l'ennesimo sclero...
se riesco a sarvàmme accénnerò un cero!
Sentitamente v'aringrazio
p'avé sopportato st'àrtro strazio...