12.12.12

Tumulto




Cercare di stabilire un Contatto con qualcuno è perfettamente inutile, se prima non lo fai con il Tumulto. Lo hai saputo sabato scorso e non hai saputo resistere.

Esserci. Esattamente al centro, nel punto di congiunzione tra la linea che conduce al cielo e quella che ti lega alla terra. "Riaprite gli occhi!", e accorgersi che, neanche a dirlo, tu non li avevi nemmeno chiusi.

"Sono il tuo tumulto." Sulle prime non comprendi, ti dispiaci quasi che si senta responsabile del tuo momento critico. Poi realizzi, eppure il dialogo non si compie, non come un filo diretto tra il te ed il Tu. Resti vigile, come sempre. E ti dispiace.

Non demordi, agile ti muovi mascherando ogni titubanza, sei tu a condurre la Danza. E vorresti insegnarmela, ma è ancora presto, anche se scalpito. Mi aggrappo, tenace, al sottile filo che separa un'energia potenzialmente meravigliosa dal pericolo, concreto, di mandare tutto a puttane. Sai che se non riesci a dominarlo, il Tumulto ti travolgerà. Dovrai guardarlo, un poco alla volta, sbirciando dal buco della serratura fino al giorno in cui ti deciderai ad aprire la porta. "Dovresti proprio conoscerlo, sentire cosa ha da dire. Vedrai, ti sorprenderà!".

Vorresti con tutta te stessa che ci fosse lei a guidarti, a tenerti la mano mentre avanzi, terrorizzata dalla marea che potrebbe sommergerti e, con te, tutti i tuoi Sogni. Stanotte ti ho sognato, a proposito di Sogni. Eri bellissimo, come sempre. Occhi nei quali specchiarsi, parole che non posso dire, è troppo tempo che non riesco a parlare. Non trovi che sia un peccato?

Salto da un tu all'altro, cripticamente, perché, al momento, è il miglior modo che conosco per soddisfare il mio Bisogno di condivisione. Non il migliore, ne convengo, ma non so fare di meglio. Non che a qualcuno importi, tranne che a me. Sto divagando. Esco di lì con una sensazione di leggerezza che mi fa fluttuare per le luminose strade romane che dai pressi di Piazza Navona mi riportano a Piazza Venezia, e il Natale mi pare per qualche ora meno merdoso del solito. Sono fiduciosa, piena di speranza. Come se avessi trovato finalmente il percorso che stavo cercando, la chiave per aprire quella porta che era rimasta in sospeso.

Dovrò aspettare gennaio, ma intanto ho aggiunto altri amuleti alla mia preziosa collezione di guide per l'Anima. E intanto fremo, e fremo, e fremo. Perché è così difficile EsserCi?

YUKI, AKA PRISMA
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Soundtrack: This Must Be The Place - Trevor Green




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