5.2.12

E La Ricerca Del Tempo...


...a volte è proprio dal Silenzio che scaturiscono, improvvise, le Risposte più preziose.
Basta saper aspettare.


Ieri ho visto Momo. Avevo comprato il dvd quasi per caso a prezzo stracciato in uno di quei cestoni da ipermercato tantissimo tempo fa. Era l'inizio di ottobre 2010, qualche giorno prima che mio padre morisse. Avevo preso quel dvd incuriosita dalla trama, ricordando di aver letto in qualche blog un accenno alla storia e al personaggio. Non sapevo esistesse anche un film con attori in carne e ossa, oltre al cartone animato che non ho ancora visto.

Ieri pomeriggio, dopo una piacevole passeggiata nella neve, qui, nella mia nuova hometown tutta imbiancata, mi sono decisa. Ho aperto l'involucro di cellophane e infilato il dvd nell'apposito lettore, sentendomi ironicamente, in tempi di blue ray e 3D casalinghi, quasi una nostalgica dei vecchi media. Non avevo idea di quando fosse uscita per la prima volta nelle sale questa pellicola, ma non per disattenzione. Alla fine del film ho cercato una qualche indicazione sulla copertina del dvd, ma niente. Nessun accenno.

Ci pensa internet a darmi le informazioni che cerco. L'uscita data 1986, coproduzione italo-tedesca, starring, tra gli altri, Ninetto Davoli. Musiche di Angelo Branduardi. E, nei titoli di coda, tanti i nomi delle maestranze che un tempo davano lustro al nostro cinema con effetti speciali artigianali, quando il computer era ancora ai suoi albori - almeno da noi. Peccato che al dvd manchino i contenuti extra, mi sarebbe piaciuto tantissimo conoscere i dettagli tecnici della realizzazione dell'opera.



Mi sono trovata dapprima spiazzata, poi incuriosita, infine affascinata da questa piccola perla dimenticata. A tratti infantile e ingenuo, a tratti favolosamente visionario e surreale per la commistione tra immagini, musica ed effetti sonori, questo film mi ha colpito e non soltanto per la storia in sé. Ancora una volta alcune parole si sono staccate dal loro contesto per risuonare in me come un mònito*, esattamente nel momento in cui ne avevo più bisogno.

Oggi ho pensato di nuovo al Tempo e al Silenzio. E a come i pezzetti del puzzle continuino a combinarsi insieme seguendo una logica invisibile. Il Silenzio è l'alleato prezioso di Momo. E' proprio quando la bambina non parla che tutti si rivolgono a lei in cerca di un consiglio, di comprensione, di aiuto. I suoi occhi parlano per lei, la sua sola presenza riporta armonia e gioia di vivere nella comunità che l'accoglie, povera e vestita di stracci, come una sorella e un'Amica preziosa.



Non sarà per sempre. La corsa contro il Tempo, i ritmi disumanizzanti del mondo moderno, la lasceranno indietro. Con l'aiuto della tartaruga Cassiopea e del maestro Hora, Momo dovrà affrontare gli uomini in grigio per riportare la comunità ai ritmi di una volta, quando trascorrere il tempo con gli amici era un piacere quotidiano e non si viveva soltanto per lavorare.

Se avrete la voglia e la curiosità di avventurarvi, riconoscerete nel personaggio creato da Michael Ende la rappresentazione simbolica di un Tempo che fu, quando la vita scorreva meno frenetica e le ore a nostra disposizione non erano ancora avidamente contese dalle banche degli uomini in grigio, che per strapparle a noi umani hanno instillato in noi la paura della morte e tanti inutili bisogni fallaci per contrastarla. Efficacissima la scena delle bambole-robot lanciate da uno di loro a Momo nel mezzo dell'anfiteatro vuoto allo scopo di farle dimenticare gli amici che non hanno più tempo per lei.

Su YouTube ho trovato soltanto pubblicazioni in inglese e tedesco. Segno del maggiore successo evidentemente riscosso dal film all'estero, più che da noi. Lascio qui i link, per chi avesse voglia di vederlo. La versione in tedesco è integrale, quella in inglese è divisa in parti. Per quella in italiano dovrete provvedere voi! :)

In tedesco:



In inglese:




E questa è la scena che più mi ha colpito*, con le preziose parole pronunciate da Beppo lo spazzino tradotte da Fabio, che ringrazio tantissimo!




"A volte abbiamo una lunga strada davanti e pensiamo che è così lunga che forse non ce la faremo mai a percorrerla fino in fondo.
Allora ci sbrighiamo, andiamo sempre più veloci, ma voltandoci poi ci rendiamo conto che la strada da fare è ancora lunga, proprio come prima (...).
Non devi mai pensare alla strada tutta per intero, capisci? Pensala tratto per tratto, un respiro, poi un passo, e poi il successivo, e così via. Questo ti rende felice!
Questo è importante, hai fatto un buon lavoro.
Ed improvvisamente ti rendi conto di averla percorsa tutta quella strada, senza rendertene conto, e questo è importante!"



YUKI, AKA PRISMA

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Sountrack: Cesária Évora - Tiempo y Silencio

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