7.6.11

AutoReverse



Ritorno. Giro su me stessa. E ancora non mi trovo.
Sembri così grande, ora che ti rivedo, dopo essere stata risucchiata dal pianeta del "vorrei ma non posso", o meglio, dell' "avrei voluto diversamente, ma per ora ci facciamo andar bene il piano b, c, d, z".
Tutto è così stupido a questo mondo, ti capita di pensare... è buffo come le cose cambino nel giro di pochi giorni. Zompetti allegra, ridi con fare bambinesco e vorresti finalmente iniziare a giocare... ma la vita, quella stronzetta, è sempre pronta a sorprenderti. Mica ti dà il tempo di prepararti! Tu credi di poter prevenire ogni intoppo, ti sforzi, ti spremi e ti industri... ma la zaccagnata arriva sempre e se non sei pronto... cazzi tuoi!
Così succede che una notte poco ci manca che per una fuga di gas scoperta per caso prima di andare a dormire non scoppi la casa con dentro tutti i filistei... e impari cosa significa in concreto quella gran fregatura del diventare adulti, tra allegati g, h, y, z, dichiarazioni di conformità e ammenicoli vari. Vatti a fidare dei consigli altrui! Ché io poi lo so che fidarsi è bene e non fidarsi è meglio, ma la fretta, si sa, fa fare i gattini ciechi e la stanchezza cosmica che ti porti appresso ti fa abbassare la guardia quando non dovresti. Olio di gomito e macchie di vernice, sulla pelle, sugli occhi e sui capelli. Via di pennello e rullo, il fai da te non è certo una passeggiata e quando ti improvvisi imbianchino per risparmiare, zac! Una sorpresa dopo l'altra, come a tardare il taglio del cordone ombelicale infinitesimale.

Ma ora basta. Se devo spiccare il volo, zavorre o meno, a zompare zompo. Costi quel che costi. E devo dire che in fondo restare senza internet non è poi così male. Scopri chi ti cerca al di là del mezzo, riscopri antichi modi di impiegare il tempo. In assenza di televisione. L'horror vacui lo riempi con la radio, sempre lei, l'amata radietta a pile che ti porti appresso ovunque, proprio come faceva tuo padre. Sintonizzi su Radio Due e, sorpresa delle sorprese, nel cuore della notte una voce ti fa sobbalzare il cuore! Dopo tanti anni. Una voce che non potresti mai dimenticare, come certe parole, che scavano dentro, che a molti suonano demagogiche, retoriche, persino furbe, ma che a te parlano di un'epoca, di un modo di vedere le cose, che è in fondo anche il tuo. Soprattutto ti riportano ai tuoi diciassette anni, a quei pranzi da tuo padre, una volta alla settimana, dopo la scuola, alle lasagne e al bottiglione di Pepsi che preparava per te. Jack Folla era lì con voi e vi rendeva complici, in quei minuti in cui l'etere vibrava di rabbia e passione. Non potete nemmeno immaginare la mia sorpresa nel ritrovarlo, a mezzanotte, in una casa che mi ricorda paradossalmente proprio quel rifugio temporaneo durante la tempesta.
Non so nemmeno perché ne scrivo. Forse perché è la prima volta che associo tutte queste cose insieme e il disegno si fa più chiaro. Forse perché Jack Folla un po' sono anche io, e non me ne ero mai resa conto fino ad ora. Forse perché il desiderio che mio padre vedesse la mia nuova vita e mi fosse accanto mentre comincia a prendere forma, ha dato a questi giorni un sapore dolceamaro e la radio, amica di sempre, me lo ha fatto sentire più vicino. Forse perché mai avrei immaginato allora che un giorno, per gioco, avrei blaterato anch'io dietro a un microfono per orecchie invisibili e spesso sconosciute. Forse perché non so dove sei finito, e fremo per saperlo, ma in quei momenti strane congiunzioni spazio temporali collassano i ricordi e ti riportano a me.

Vorrei cambiare vita, pelle e sguardo. Ritrovare il gusto dell'abbandono, occhi negli occhi, credere in un progetto, un sogno, un obiettivo che non sia semplicemente arrivare alla fine della giornata. Voglio ricominciare a fidarmi della gente, a fidarmi della vita. A fidarmi di me.
La verità è che ho una paura fottuta. Ma la paura, si sa, nella giusta dose è un ottimo propulsore adrenalinico. Basta solo stare attenti a calibrare bene la bilancia.
E' evidente che ho ancora molto da imparare.

YUKI, AKA PRISMA

Creative Commons License Permissions beyond the scope of this license may be available here.

Soundtrack: Stardust - Dave Brubeck


2 commenti:

dioniso ha detto...

Una fuga di gas!? Spero che le prossime sorprese siano migliori.

Un abbraccio

salvatore fittipaldi ha detto...

un sottile, elaborato e originale gioco letterario, gli artifici, gli ingranaggi, i trucchi, le trappole della scrittura e della lettura vengono messi in opera, e al tempo stesso, nella finzione narrativa, consapevolmente ed esplicitamente scoperti e messi a nudo