5.10.11

Pertenecer



Appartenenza. E' forse questa la parola che meglio spiega quella sgradevole sensazione di non sentirsi mai davvero parte del mondo. E' forse in suo nome che molti abdicano alla propria vera essenza e indossano abiti più o meno metaforici per costruirsi una qualunque identità che a loro in fondo manca.

Ti guardo. Vedo il tuo sorriso quando sei con loro, il gruppo dei tuoi pari, e mi chiedo come mai, quando sei con me, io quel sorriso non te l'ho mai visto. Mi chiedo perché - e me lo sono domandato per anni - nonostante questo io sia ancora presente nella tua vita. Sono solo il senso di colpa e la tua generosità che ti spingono a restare, anche se preferisci di gran lunga la compagnia altrui? Ti guardo ancora e sento che la risposta è sempre stata là, davanti ai miei occhi. Siamo semplicemente due esseri troppo diversi ed è una diversità del tipo che non arricchisce ma separa. Non c'è molto da aggiungere. Soltanto che non vorrei più essere la persona che si cerca solo per condividere i momenti bui della vita. Anche io so divertirmi. Ridere. Giocare. Anche se spesso mi dimentico come si fa.

Sono contenta di sapere che hai trovato il tuo posto nel mondo. E nuovi amici che ti fanno essere felice. Vorrei soltanto riuscire a costruire il mio di mondo, adesso. E non sentirmi mai più così avulsa da tutto. Desidero 'far parte' anch'io. Riscoprire quella positività che tanti anni fa un bambino speciale ha percepito in me, ritrovare quel benessere che si prova solo poche volte nella vita: la sensazione di essere accolti in modo incondizionato, di sentirsi alla pari in mezzo ad altri esseri umani. Un'interazione libera, di persone che si scelgono, a prescindere dalla ferite che si portano dentro. Anzi, forse, proprio in virtù di queste.

Perché è così difficile?


YUKI, AKA PRISMA

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Soundtrack: Somewhere I Belong - Linkin Park


3 commenti:

mark ha detto...

Il recitare per essere accettati dal gruppo ed l'essere se stessi è consuetudine diffusa. Quando il risveglio avviene nel gruppo che ad unisono recita le proprie singole parti, si perde l'orientamento, ed invetabilmente la vita vissuta da farsa presenta il conto.
Hai diritto di ridere e se non frega a nessuno non importa...ma TU non sei nessuno.
Saluti

NERO_CATRAME ha detto...

Mi hanno insegnato la mia dannazione,ci ho creduto,l'ho vestita e ora non so farne a meno.

Prisma ha detto...

@Mark: Grazie, Mark! A volte ci si dimentica di NOI, persi come siamo dietro ai nostri vuoti che gridano per essere riempiti. E' faticoso essere 'cani sciolti', ma lo è molto di più, per chi lo nasce, forzarsi a non esserlo. Il conto, alla fine, per chi attua questa scelta può essere molto salato. Un caro saluto!

@Nero Catrame: E' questo infatti il rischio. L'importante è che il vestito che ci cuciamo addosso sia il più possibile come noi lo vogliamo. Un saluto!