12.3.11
Shutter Island
Finalmente sono riuscita a vedere Shutter Island, un intricato viaggio negli abissi della mente umana. Sconvolgentemente bello. Se non l'avete ancora visto, provvedete. Cazzo, ho i brividi. Chi mi conosce, può facilmente capire il perché.
Da tempo amo dire che film, libri, musica, persone mi "chiamano" a sé quando è il momento giusto, quando si rendono necessari alla mia evoluzione, se mai ve ne sia una. Tempo fa mi è capitato con la visione di Biutiful, stasera con il film di Martin Scorsese, tratto dal romanzo di Dennis Lehane.
Non vi svelerò nulla della trama, dovrete gustarvelo fino alla fine, se siete tra quei pochi che non l'hanno ancora visto. Solo vi dico che sono film come questi, e mi riferisco in particolar modo al finale, a farmi vibrare l'anima in un fremito di orgoglio e volontà di vivere. Esattamente. Volontà di vivere. La stessa che mi ha permesso allora di reagire allo tsunami e portare avanti la mia vita. La stessa che mi permette oggi di ricostruirmi, dopo gli ultimi due uragani, lottando contro me stessa e la mia paura di non farcela, nonostante non sia io l'origine dei cataclismi.
Ancora una volta la lanterna magica ha riacceso prepotentemente la voglia di contribuire, nel mio piccolo, a raccontare un'urgenza più grande di me. A costo di risultare ripetitiva, rinnovo come un mantra lo stesso desiderio per ingannare un'attesa che si fa sempre più insopportabile. Fremo per avere finalmente lo spazio, mentale e non, per dedicarmi a questo che più che un sogno è diventato quasi una ragione di vita.
Non fraintendetemi, non pensiate che sia ossessione. Piuttosto speranza, di trasformare tutto questo in azione. E allora questo refrain, che de vez en cuando torno a canticchiare, è per me, per la bambina spaventata che cerco di rassicurare, per la donna che ancora non si sente completa, ma in fondo sa di essere pronta a prendersi per mano e, con lei, tutti coloro che nella sua anima si rispecchieranno.
Ce la farò. Ce la voglio fare. A costo di metterci una vita intera.
YUKI, AKA PRISMA Permissions beyond the scope of this license may be available here.
Soundtrack: This Bitter Earth - On The Nature Of Daylight - Dinah Washington e Max Richter
Questi archi mi stanno letteralmente spalancando l'Anima... che meraviglia.
This bitter earth
Well, what fruit it bears
What good is love
Mmmm that no one shares
And if my life is like the dust
Oooh that hides the glow of a rose
What good am I
Heaven only knows
Lord, this bitter earth
Yes, can be so cold
Today you're young
Too soon, you're old
But while a voice within me cries
I'm sure someone may answer my call
And this bitter earth
Ooooo may not
Oh be so bitter after all
GrafoManie:
lanterna magica,
sincronicità,
sogno,
Tsunami
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